Stazioni di monitoraggio Ungulati nel Demanio


Annualmente Veneto Agricoltura effettua dei censimenti nelle aree demaniali di propria gestione della fauna, sia stanziale che migratoria, per avere una conoscenza più esaustiva della componente faunistica regionale

Cartina venetoCon tale Progetto Veneto Agricoltura vuole avere un quadro di presenza e di distribuzione delle principali specie faunistiche presenti nelle Foreste Demaniali della Regione Veneto.
Per tale operazione vengono programmati dei monitoraggi periodici finalizzati principalmente alla valutazione degli aspetti dinamici delle popolazioni selvatiche e non esaustivi sulla conoscenza complessa della componente faunistica presente nel Demanio. Le informazioni sulle dinamiche di popolazioni sono infatti importanti in quanto vi sono strette correlazioni con la dinamica delle foreste e degli ambienti in genere. Veneto Agricoltura essendo ai primi anni della gestione delle aree forestali ha pertanto necessità di conoscere l’evoluzione delle specie. Nelle principali foreste demaniali del Veneto vengono pertanto scelte le componenti faunistiche e programmate le sessioni di monitoraggio.

CamoscioCamoscio nella Foresta di Giazza (VR)
Dal 1995 si svolgono censimenti autunnali sulla popolazione di camosci della Foresta di Giazza (VR-VI), precisamente nella destra orografica dell’Alta Valle di Rivolto in quanto si tratta dell’unica area in cui vi è un nucleo stabile di camoscio nella Lessinia orientale. Dall’autunno del 2003 sono iniziati dei monitoraggi anche nelle altre aree della Foresta, Monte Terrazzo, Val Fraselle e Campobrun, visti i sempre maggiori avvistamenti in queste aree.
I censimenti vengono svolti nel periodo autunnale coincidente con il periodo degli amori del camoscio, momento in cui gli animali si riuniscono in branco, in modo da poterli avvistare più facilmente. Il censimento è organizzato in 8 postazioni fisse nell’Alta Valle di Revolto più un percorso nella parte più boscata.
Dal 1995 al 2003 il numero di camosci censiti nella destra orografica dell’Alta Valle di Revolto (Foresta di Giazza) è aumentato in maniera costante dai 18 esemplari del ‘95 ai 62 capi del ‘03. Gli avvistamenti inoltre hanno permesso di constatare dal 1998 la presenza del bovide anche nella restante parte della Foresta Demaniale di Giazza (Mandrielo, Castel Gaibana, Roate Bant) e dal 2002 anche nella Riserva di Campobrun (TN).

Mappa del CansiglioCapriolo in Pian Cansiglio
Il lavoro di indagine sul capriolo in Pian Cansiglio si inserisce in un progetto più ampio che ha preso avvio nell’anno 2000. Lo scopo del progetto è quello di conoscere lo stato delle popolazioni di ungulati presenti nell’omonima foresta demaniale con un sistema di monitoraggio a medio e lungo periodo che permetta il controllo dell’evoluzione delle popolazioni di ungulati nel tempo.
Il metodo di censimento adottato è quello tramite battuta campione, su sei aree di battuta, coprendo un’area di circa 260 ha di superficie boscata (peccete, abieteti e faggete). Questo risulta essere il metodo più indicato in un’area come il Cansiglio che presenta un elevato grado di boscosità e una distribuzione localizzata e marginale delle aree aperte. L’applicazione dei censimenti in battuta ad aree campione fisse rende possibile la standardizzazione dei rilevamenti annuali e la valutazione dinamica dei risultati, anche se richiedono per contro un notevole impegno di personale.
La densità media di caprioli, rilevata nel 2004, all’interno delle aree di battuta è di 9,3 capi ogni 100 ettari di superficie boscata, anche se questo valore non è rappresentativo dell’intera realtà del Cansiglio. Desumere un valore medio per la densità del capriolo in Pian Consiglio risulta difficile in quanto, sebbene la specie si distribuisca in modo uniforme sul territorio durante il periodo primaverile, non utilizza lo spazio disponibile allo stesso modo, ma predilige alcune aree rispetto ad altre, a seconda delle potenzialità di cibo e riparo che possono offrire.
Dal 2000 si stanno conducendo questi censimenti, anche se solo su due aree di battuta (i Pich e Pian dei Lovi) è possibile fare un confronto storico di 5 anni di rilievi.
Per la battuta “I Pich” i risultati, in termini di densità di caprioli ogni 100 ha, sono stati per il 2000 di 20,8 capi/100 ha, per il 2001 di 15,6 capi/100 ha, per il 2002 di 10,4 capi/100 ha, per il 2003 di 15,6 capi/100 ha e per il 2004 di 31,2 capi/100 ha. Per la battuta di “Pian dei Lovi” si è passati da una densità di 16,1 capi/100 ha nel 2000, di 9,2 capi/100 ha nel 2001, 2002 e 2003, ad una densità di 4,6 capi/100 ha nel 2004. In particolare nella pecceta de “I Pich” la densità è più elevata rispetto all’area di bosco misto di “Pian dei Lovi”; questo si può spiegare fondamentalmente non tanto per la copertura che in entrambi i casi offre riparo e quindi sicurezza agli animali, ma per il fatto che l’area di battuta de “I Pich” confina con ampie zone a prato dove gli animali trovano la maggior parte delle essenze erbacee fondamentali per la loro alimentazione.

CerveCervo in Pian Cansiglio
Il monitoraggio del cervo in Pian Cansiglio rientra in un ampio progetto di riqualificazione della fauna alpina; in quest’area il monitoraggio ha preso il via nel 2000 congiuntamente all’indagine sul capriolo.
L’importanza di un monitoraggio per questa specie, continuo e sistematico negli anni, è un passaggio obbligato per arrivare a definire per il Pian Cansiglio dei modelli di pianificazione territoriale che prendano in considerazione tutte le specie di ungulati che potenzialmente possono avere un impatto invasivo sulle attività selvicolturali e antropiche in generale.
Dal 2003 i censimenti si svolgono congiuntamente nell’area demaniale veneta e in quella friulana con la creazione di un comprensorio unico di monitoraggio del cervo, con censimenti al faro durante il periodo primaverile. Durante la primavera 2004 (mese di aprile) sono stati avvistati, in Pian Cansiglio, da un minimo di 51 cervi (al 16 aprile 04) ad un massimo di 307 cervi (al 30 aprile 04), come censimenti congiungi tra la Polizia provinciale di BL e i tecnici di Veneto Agricoltura.
Durante l’estate 2004 sono stati condotti, inoltre, dei censimenti periodici a vista, avvistando oltre 400 animali, dei quali il 56% femmine, poiché durante l’estate i maschi sono difficilmente contattabili.
Inoltre un’altra tecnica di censimento adottata è quella autunnale al bramito. Questo metodo si basa sull’ascolto notturno delle vocalizzazioni (bramiti) che emettono i maschi riproduttori nel periodo degli amori, durante i mesi di settembre e ottobre. Questa tecnica viene integrata con una serie di osservazioni svolte tutto l’anno al fine di conoscere la percentuale delle classi di sesso e di età della popolazione indagata. Dalle analisi condotte ad ottobre 2003 e 2004, si vede che il numero di cervi bramitanti è andato aumentando, passando da un minimo di 71 maschi bramitanti nel 2003 ad un massimo di 79 maschi bramitanti nel 2004, con la possibilità che tra i maschi bramitanti ci siano anche una buona percentuale di maschi subadulti. Con questi dati, considerando che i maschi bramitanti siano il 13% della popolazione (la struttura di popolazione è stata fatta sulla base delle osservazioni estivo-primaverili condotte in questi 5 anni di ricerca), si arriva a stimare la popolazione di cervi in Cansiglio pari a 577 individui.
Possiamo quindi affermare che la popolazione di cervi che gravita in Cansiglio è superiore ai 500 animali. Un valore così è confermato anche dai dati relativi all’osservazione delle aggregazioni sociali durante il periodo riproduttivo, dove la composizione numerica degli harem per maschio è molto alta. Dall’osservazione di 25 harem, il numero medio di componenti è risultato essere di 15,6 esemplari compresi i maschi adulti e le classi giovanili.

PERSONE: 0