Foresta Demaniale Regionale Val Montina


Paesaggio montanoFioriFauna locale

La Val Montina è un’area che in parte ricade in quello che è il Demanio Regionale e per questo ora è gestita da Veneto Agricoltura. Dal 1° luglio 1994, la Azienda Regionale Foreste, ora Veneto Agricoltura, d’intesa con l’Associazione Italiana Wilderness ha istituito nell’area di sua competenza la prima area Wilderness alpina in Europa.


Foto di John Muir (fondatore della Sierra Club)LA WILDERNESS

Che cosa significa Wilderness? Wilderness è “natura allo stato selvaggio, non coltivata e non alterata dall’intervento
dell’uomo”. Questo concetto si sviluppò negli Stati Uniti, a partire dalle idee di Henry David Thoreau e di John Muir (fondatore del Sierra Club) già nei primi anni dell’ottocento. La presa di coscienza dell’importanza del patrimonio naturale, il sempre più forte sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo e l’impatto esercitato dalla crescente pressione turistica nei primi grandi Parchi Nazionali, destarono alcune preoccupazioni.

Si svilupparono così, idee di tutela e salvaguardia che si concretizzarono nel secolo scorso in un movimento mondiale. Le “regole” dettate da questa organizzazione sono ovviamente calibrate su realtà diverse dalle nostre, ma i principi di base sono comunque validi ovunque. In Val Montina, nel passato, molte erano le attività umane, ma da molto tempo l’uomo l’ha abbandonata e la natura ha saputo ristabilire un suo equilibrio. In Val Montina si è quindi voluto dare più spazio al concetto, all’idea, alla sensazione che questa “selvaggità” ritrovata trasmette al visitatore, più che alla sua effettiva presenza; ad oggi comunque, qualsiasi attività umana nella zona è proibita.


TorrenteAnfiteatro montuosoL’AMBIENTE

La Val Montina è una valle impervia con poche vie di accesso, delimitata da uno stretto anfiteatro montuoso che solo più internamente si allarga, diventando meno aspro.

Le due dorsali che la racchiudono sono: ad occidente, quella che parte dal Monte Duranno (2652 m) mentre ad oriente, quella che parte da Cima dei Frati (2355
m); entrambe si chiudono poi verso il Piave.

I corsi d’acqua che solcano la zona sono: il più importante, il torrente Valmontina, affluente del Piave, ci sono poi il Ru de Tia, il Ru de Bosco Nero e il Ru Bosco del Bèlo, tutti affluenti del torrente Valmontina, che scendono dalle omonime valli.


FioriFioriLA FLORA

Molte delle piante presenti sono “relitti glaciali” cioè piante che nei periodi preglaciali erano tipiche della sola zona artica, e che in seguito alla formazione dei ghiacci hanno spostato il loro areale in zone più
meridionali, dove hanno poi continuato a vivere.

L’articolazione della zona, comporta la formazione di ambienti caratteristici e di microclimi creando numerosi endemismi (cioè piante tipiche solo di questa zona) come: l’Arenaria huteri, la Campanula morettiana, il Papaver rhaeticum (il Papavero alpino) ed il Cypripedium calceolus (la Scarpetta della Madonna). Per quanto riguarda le formazioni forestali, partendo dai ghiaioni, troviamo la mugheta, formazione di pino mugo: colonizzatrice di questi ambienti inospitali. Appena le condizioni si fanno più favorevoli, tra il mugo, troviamo il larice. Più in basso dove le pendenze si fanno più lievi ed il terreno più ricco ed evoluto, troviamo specie come: l’Abete rosso, il Pino nero (quasi al limite del suo areale occidentale), l’Abete bianco, il Faggio, l’Acero di monte, il Maggiociondolo e molte altre.


VolatileFaunaLA FAUNA

A causa dell’ isolamento ed della limitata presenza dell’uomo, la Val Montina presenta una elevata varietà di specie. Molti uccelli scelgono questa zona per la riproduzione o come luogo di transito e sosta nelle lunghe migrazioni: d’estate si può osservare ad esempio il Nibbio bruno o il Cuculo.

La maggioranza degli uccelli sono però stanziali, come: l’Astore, l’Aquila reale, il Fagiano di monte, il Gallo cedrone, il Rampichino alpestre ecc.

Tra i mammiferi troviamo invece: la Lepre comune ed alpina, lo Scoiattolo, la Marmotta, la Volpe e alcuni ungulati come il Cervo, il Capriolo e il Camoscio, la specie più rappresentata nell’area.

Di recente sono stati introdotti lo Stambecco ed il Muflone. Nella zona sono state anche trovate tracce della Lince e dell’Orso.


Foto storicaFoto storicaLA VAL MONTINA E L’UOMO
La Val Montina, anche se impervia ed inaccessibile, è stata a luogo sfruttata dall’uomo. Per raggiungere le aree più interne vennero costruiti sentieri, permettendo lo sfruttamento dei pascoli più alti. Queste aree vennero però presto abbandonate; già alla fine dell’ottocento la sola malga utilizzata era la casera Val Montina, che chiuse negli anni ’50; su questa struttura è stato attuato un completo recupero e restauro.

I boschi e le attività ad esso collegate
I boschi venivano sfruttati per il legname e per la produzione di
carbone. Il legname veniva convogliato verso il torrente Valmontina da tre grosse teleferiche e poi, al Piave. La produzione di carbone era praticata dai “carbonér” che costruivano, in appositi spazi detti “aiàl”, delle cataste di rami di faggio a formare una sorta di cupola, il “poiàt”, entro cui avveniva la combustione anossica che trasformava il legno in carbone. Altra attività da sempre esercitata nella zona è la caccia, praticabile ora solo nell’area di proprietà del Comune di Perarolo di Cadore, mentre è proibita in tutta l’area di proprietà regionale.

rn2000Si ricorda che l’intera area è Sito di Interesse Comunitario (SIC) (DIRETTIVA 92/43/CEE “Habitat”) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) (DIRETTIVA 79/409/CEE “Uccelli”) ed è quindi inserita nella RETE NATURA 2000. Il territorio della FDR Valmontina rientra nel SIC Val Talagona – Gruppo Monte Cridola – Monte Duranno – IT3230080 e nella ZPS Dolomiti del Cadore e Comelico – IT3230089.

DATI GEOGRAFICI
Provincia: Belluno
Comunità Montana: Comunità Montana del Centro Cadore (tel. 0435.9826)
Comune: Perarolo di Cadore (tel. 0435.71036)
Superficie totale: 1030.57.80 ha
Superficie boscata: 497.36.60 ha
Caratteristiche altimetriche:  –
Altitudine minima: Confluenza Val de la Taia con il Piave (486 m)
Altitudine massima: Cima dei Preti (2706 m)
Coordinate geografiche (X Y): 12°20’28” , 12°25’08” – 46°19’46”, 46°22’10”

Per informazioni e materiale informativo:
Veneto Agricoltura – Centro Forestale di Pian Cansiglio
32010 Spert D’Alpago (BL)
Tel: 0438.581757
Fax: 0438.581003
Orari: lunedì-giovedì 8:30-12:30; 15:00-17:00 venerdì 8:30-14:00