Salvaguardia litorale veneto, bello come un rospo


E’ il rospo pelobate, creduto “perduto” ma ritrovato nelle dune di Porto Caleri (RO), il simbolo di questo triennale lavoro silenzioso, frutto di un progetto finanziato dalla UE sul programma Life Nature, avviato da Veneto Agricoltura (leader partner), i Servizi Forestali della Regione ed il WWF. Ma non solo questo risultato verrà presentato nel convegnoconclusivo dell’intenso triennio di lavoro dal titoloAzioni concertate per la salvaguardia del litorale veneto”, che si terrà domani 8 Novembre a Venezia (alle ore 9,45),alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, al quale parteciperanno (sono già iscritte oltre 200 persone provenienti da tutta Italia) anche i rappresentanti di aree di grande pregio naturalistico (SIC e ZPS) come ad esempio le Piscinas di Monte Arcuentu.

Un intervento che ha posto le basi, come sottolineato da Corrado Callegari, Amministratore unico dell’Azienda regionale, per un impegno che si auspica non si fermi qui. Ma quanto costa la salvaguardia del litorale veneto? Certamente milioni di euro. Una cifra difficile da reperire. Ma non impossibile. Intanto con un milione 350mila (cofinanziato al 50% dalla UE), sono stati rinaturalizzati circa 40 Ha di habitat a vegetazione erbacea, sono stati effettuati diradamenti in pinete dense per un totale di circa 150 Ha, rimeandrizzati oltre 3 km di canali artificiali in praterie retrodunali; realizzati interventi di contenimento dell’erosione e posizionati 60 pannelli informativi, attivato un sito web (http://www.lifedune.it/). Altro risultato interessante è che i principi e le linee guida del progetto sono stati utilizzati da alcune amministrazioni (Cavallino Treporti, Caorle, Provincia di Venezia) come strumenti funzionali ad una corretta gestione del proprio litorale.

Il C.Ufficio Stampa

Mimmo Vita

INTERVENTI E RISULTATI

1. Effettuati diradamenti in pinete dense per un totale di circa 150 Ha. I siti interessati da questi interventi sono dislocati su tutti i circa 100 km di costa veneta, dalla foce del Tagliamento presso Bibione a quelle dell’Adige e del Po, presso Rosolina, passando per Vallevecchia di Caorle, Eraclea, Cavallino, Alberoni al Lido di Venezia, Cà Roman a Pellestrina, e ancora Bosco Nordio a Chioggia e le dune “fossili” dell’entroterra polesano. Nelle pinete fitte è stata avviata una nuova politica volta a creare radure e a lasciare spazio a ad habitat naturali differenti, in modo da diversificare il paesaggio e incrementare le possibilità di insediamento della flora spontanee e di specie faunistiche che prediligono gli habitat semiaperti, ad esempio il succiacapre, specie prioritaria per l’unione Europea: si tratta di un uccello, dall’aspetto simile a quello di un falchetto e dalle abitudini notturne. Questa specie ha beneficiato degli interventi condotti nel corso del progetto, e la consistenza delle sue popolazioni nel nostro litorale è stata monitorata con censimenti notturni.

2. Rinaturalizzati circa 40 Ha di habitat a vegetazione erbacea. Ricordiamo che nel litorale veneto vi sono vegetazioni e specie ENDEMICHE, cioè che, in tutto il mondo, esistono solo lì; quindi una volta estinte si tratterebbe di una perdita definitiva e senza possibilità di recupero. Gli interventi di progetto hanno salvaguardato gli habitat vitali di tali specie, inoltre il progetto ha consentito di potenziare l’attività di produzione di specie erbacee per i ripristini in ambiente dunale presso il Centro di Donada, gestito dai servizi forestali regionali di Padova. Presso il Centro Vivaistico di Veneto Agricoltura si è avviata un’attività di riproduzione di specie arboree ed arbustive litoranee partendo da seme raccolto rigorosamente nel litorale alto adriatico: inoltre si è avviata un’attività di riproduzione di specie erbacee fortemente minacciate, in modo da preservarle dall’estinzione.

3. Rimeandrizzati circa 3 km di canali artificiali in praterie retrodunali, a Vallevecchia, e creato ex novo 1 nuovo stagno retrodunale ad Alberoni.

4. Interventi di contenimento dell’erosione su oltre 3 km, a Vallevecchia e Faro di Bibione.

5. Posizionati circa 60 pannelli informativi in tutti i siti del litorale veneto

6. Posti in opera circa 5 Km di palizzate e percorsi atti ad incanalare i flussi di visitatori evitando il degrado degli habitat dunali. Tali interventi sono particolarmente visibili a Punta Sabbioni, un’area fino a prima del progetto priva di protezione e gestione, oggetto di frequentazione sregolata anche con mezzi motorizzati e di degrado, ma ve ne sono anche a Porto Caleri, a Bibione Faro e ad Eraclea

7. Prodotte 10.000 copie di una brochure divulgativa in due lingue

8. E’ disponibile un sito web: http://www.lifedune.it/

9. Il Centro visitatori del Giardino Botanico di Porto Caleri è stato potenziato, con l’installazione di diorami e la realizzazione di percorsi e pubblicazioni

10. Realizzata pubblicazione tecnica in 1000 copie su gestione degli habitat dunali Alto Adriatico.

11. Sono stati organizzati 12 incontri pubblici nelle principali città della costa veneta, rivolte principalmente a operatori ed amministratori, coinvolgendo circa 300 persone; ed un convegno nazionale con poco meno di 200 partecipanti e relatori da tutta Italia.

12. I principi e le linee guida del progetto sono stati utilizzati da alcune amministrazioni (Cavallino Treporti, Caorle, Provincia di Venezia) come strumenti funzionali ad una corretta gestione del proprio litorale

13. Sono stati monitorati insetti, uccelli e piante per verificare l’efficacia degli interventi in progetto. In alcuni siti si è già riscontrato un significativo aumento della biodiversità: a Porto Caleri (Rosolina) la comunità di insetti legati ad habitat ben conservati è incrementata del 50%. Nello stesso sito è stata scoperta una grossa popolazione di una rara specie di Rospo, il Pelobate, considerato estinto in regione in precedenza: la grande importanza di questa località, come anche degli altri siti litoranei, grazie al progetto è destinata ad essere valorizzata da una tutela rigorosa, in armonia con le prescrizioni comunitarie.

I SITI. Sono interessati dal progetto i seguenti siti dislocati lungo l’intero litorale veneto, dalla foce del Tagliamento, a Nord, fino quasi al Delta del Po, a Sud:

· Laguna di Caorle – Foce del Tagliamento (VE), comprendente: Foce del Tagliamento e Valli arginate di Bibione; Vallevecchia di Caorle

· Laguna del Mort e pinete di Eraclea (VE), comprendente: Laguna del Mort; Pinete di Eraclea.

· Penisola del Cavallino (VE): biotopi litoranei – comprendente: Penisola del Cavallino: biotopi litoranei.

· Lidi di Venezia (VE): biotopi litoranei – comprendente: Oasi degli Alberini; Ca’Roman.

· Bosco Nordio (Chioggia, VE), comprendente: Sant’Anna: Ca’ Nordio; Bosco Nordio.

· Delta del Po (RO), comprendente: Foce dell’Adige; Litorale di Rosolina e Porto Caleri.

· Dune di Rosolina e Volto (RO), comprendente: Dune di Rosolina e Volto.

· Dune di Donada e Contarina (RO), comprendente: Dune di Donada e Contarina.

· Dune fossili di Ariano Polesine (RO), comprendente: Dune fossili di Ariano Polesine.

· Rotta di San Martino (RO), comprendente: Rotta di San Martino.

DATI GENERALI DEL PROGETTO

Anno di approvazione da parte della Commissione Europea: 2003
Importo di progetto (cofinanziato al 50% dalla UE): 1.350.000 €uro
Durata anni: 3
Date di inizio-fine progetto: 01.01.200431.12.2006