05.02.07 Vino, la DOC Piave nell’elite delle aree zonate


Zaia e Callegari lunedì ad Oderzo per il via alla Zonazione viticola. In arrivo anche la DOC Raboso Piave Superiore.

Lunedì 5 febbraio 2007 alle ore 11.30 presso Palazzo Foscolo a Oderzo (TV) in via G. Garibaldi n. 80, si terrà la presentazione del “Progetto di Zonazione viticola dell’area a DOC Piave”, presenti Pierclaudio De Martin, Presidente Consorzio Tutela Vini del Piave DOC, Corrado Callegari, Amministratore Unico di Veneto Agricoltura, Antonio Calò, Direttore CRA-Istituto Sperimentale per la Viticoltura, Diego Tomasi, Ricercatore CRA-Istituto Sperimentale per la Viticoltura, Luca Zaia, V.Presidente della Regione Veneto.

Quello della Zonazione della DOC “Piave” è un importante innovativo progetto che prevede: l’analisi delle diversità pedo-climatiche dell’area, la verifica della risposta di alcuni vitigni ai suoli e ai climi delle sottozone, lo studio dei modelli viticoli, la divulgazione dei risultati; lo studio dei piani di irrigazione; la “comunicazione” del territorio. Come sottolineato dal V.Presidente della Regione Luca Zaia, con questo intervento si avvia a completamento l’attività di Zonazione, a cura di Veneto Agricoltura (vedi: www.venetoagricoltura.org>sperimentazione>vitivinicolo), delle principali aree viticole a Denominazione d’Origine del Veneto, iniziata tramite i Consorzi di tutela con il sostegno della Regione. Lo scopo è di ottimizzare la qualità dell’enologia regionale, che fa del Veneto uno dei principali distretti vitivinicoli mondiali, con punte di assoluta eccellenza e notevoli risultati economici e agronomici”.

In cosa consiste la Zonazione? Si tratta della più avanzata attività di miglioramento e valorizzazione delle aree vitate. Essa analizza le caratteristiche dei diversi terreni in funzione delle varietà di cloni e di vitigni, per individuare nelle zone ad alta vocazione enologica le interazioni tra vite e ambiente capaci di dare i migliori risultati di qualità e di mercato. Si tratta di un importante elemento nella strategia complessiva di qualificazione delle produzioni vitivinicole del Veneto, capace di fare da supporto a specifiche azioni di marketing delle imprese che, attraverso una conoscenza più approfondita del territorio, degli ecosistemi e degli equilibri climatici ed organolettici dei diversi vitigni, sono in grado di meglio valorizzare il prodotto.

La DOC “Piave”, ricorda l’Amministratore Unico di Veneto Agricoltura Corrado Callegari, si occupa della denominazione di origine controllata “Vini del Piave” o “Piave” con la specificazione di uno dei seguenti vitigni: Cabernet, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot bianco, Pinot grigio, Pinot nero, Raboso, Tocai Italico, Verduzzo, Chardonnay, Carmenère (in via di iscrizione); ed è riservata ai vini ottenuti nell’ambito aziendale da uve provenienti da vitigni costituiti per almeno il 95% dai corrispondenti vitigni. Inoltre, è bene sapere che è stato avviato l’iter di riconoscimento della DOC Raboso Piave Superiore, in vista anche di una possibile DOCG.

La zona di produzione comprende:
1. Provincia di Treviso: l’intero territorio dei comuni di Arcade, Breda di Piave, Casale sul Sile, Cessalto, Chiarano, Cimadolmo, Codognè, Fontanelle, Godega Sant’Urbano, Gorgo al Monticano, Mareno di Piave, Maserada sul Piave, Monastier, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, Ponzano Veneto, Portobuffolé, Povegliano, Roncade, Salgareda, San Biagio di Callalta, San Fior, San Polo di Piave, Santa Lucia di Piave, Spresiano, Vazzola, Zenson di Piave. Parte dei territori dei comuni di Carbonera, Casier, Gaiarine, Mansuè, Mogliano Veneto, Orsago, Preganziol, Silea, Villorba, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Giavera del Montello, Montebelluna, Motta di Livenza, Nervesa della Battaglia, Paese, San Vendemiano, Susegana, Trevignano, Vittorio Veneto, Volpago del Montello.
2. Provincia di Venezia: l’intero territorio dei comuni di Fossalta di Piave, Marcon, Meolo, Noventa di Piave, Quarto d’Altino, San Donà di Piave. Parte del territorio dei comuni di Venezia, Ceggia, Eraclea, Jesolo, Musile di Piave, Torre di Mosto.

La vite nella zona è coltivata da almeno tre millenni, sono numerosi infatti i reperti che testimoniano la coltivazione della vite nell’era preistorica. Solo verso i primi anni del Novecento venne razionalizzata la coltivazione attraverso l’impianto di numerosi vigneti secondo le indicazioni degli studiosi della vicina Stazione sperimentale di viticoltura di Conegliano. Vennero inoltre bonificati circa 3.000 ettari per la coltivazione. Poi negli anni cinquanta sorsero anche le prime cantine sociali.

Il Consorzio dei vini del Piave è nato dalla spontanea volontà dei produttori vinicoli trevigiani che, nel lontano 1959, ricercavano con difficoltà una propria strada per qualificare una produzione tanto diffusa in provincia quanto poco valorizzata. Nel 1963 poi, una legge dello Stato, la n. 930, intrecciò l’azione delle Camere di Commercio a favore del comparto vitivinicolo con i compiti che il Consorzio volontario di tutela era chiamato a svolgere. Il primo disciplinare DOC è stato costituito con DPR del 11 agosto 1971, GU n. 242 del 24/09/71 e successive modifiche DPR 5/11/81, GU n. 148 del 1/6/82, e DM 26/6/92. Una curiosità: per il vino “Vini del Piave” o “Piave Raboso”, tra i vari obblighi del disciplinare, è interessante notare che questo non può essere immesso al consumo se non dopo essere stato sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno tre anni, di cui uno in botte.

Ufficio Stampa