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Il dato è in calo, ma resta preoccupante. I numeri emersi oggi a Veneto Agricoltura.
Morti bianche ed infortuni sul lavoro: una piaga che in Italia coinvolge anche il settore agricolo con numeri assoluti di poco inferiori all’edilizia e all’industria.
Ma quel che più preoccupa è l’incidenza di infortuni per 1.000 occupati che pone l’agricoltura al primo posto di questa tragica classifica: in campagna per ogni 1.000 occupati 97 si infortunano, mentre sono 79 nell’industria e 43 nei servizi. E i dati potrebbero essere anche peggiori considerando il lavoro nero o la tendenza a non denunciare come tali infortuni e malattie contratte nel lavoro agricolo.
Questi i numeri emersi nel convegno organizzato da Veneto Agricoltura e tenutosi a Legnaro (PD) nell’ambito dei “Forum fitoiatrici”, con l’intervento dei tecnici dello SPISAL (Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle ULSS) e dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro di Roma.
Diverse le novità normative introdotte dal nuovo Testo Unico in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro recentemente varato. “Ma al di là delle disposizioni obbligatorie – commenta Manuela Peruzzi dello SPISAL di Verona – bisogna aumentare il livello di attenzione e saper valutare correttamente e tempestivamente tutti i rischi. Troppe volte si lavora con fretta e superficialità, senza un corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza (cuffie, tute, guanti, ecc.) e senza considerare tutte le conseguenze del proprio agire. E’ necessario fare formazione – sottolinea Peruzzi – soprattutto rivolta alla manodopera stagionale, spesso composta da immigrati non sufficientemente istruiti sui rischi del mestiere”.
I principali rischi derivano dall’uso di prodotti chimici (compresa l’assunzione accidentale dovuta a occasionali fermentazioni in depositi e cisterne) e dall’uso di trattori e attrezzature per le quali esistono precise disposizioni condivise da tutti i Paesi europei.
Per questo Associazioni imprenditoriali, Organizzazioni sindacali, INAIL e Regione Veneto si stanno mobilitando per un articolato programma di azione. In particolare l’Ente Bilaterale per l’Agricoltura di Treviso (EBAT) ha per primo promosso una azione che vedrà Veneto Agricoltura, insieme a tutti i soggetti interessati, protagonista di una campagna di sensibilizzazione e formazione che coinvolgerà tutta la popolazione rurale.
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