Rete Natura 2000

Che cos’è la Rete Natura 2000?

 Rete Natura 2000 nasce con la Direttiva “Habitat” (Direttiva 92/42/CEE-art.3) e rappresenta un complesso di siti caratterizzati: dalla presenza di habitat naturali e di habitat delle specie riportati negli allegati I e II della direttiva, nonché della presenza di specie di cui all’allegato I della Direttiva “Uccelli” (Direttiva 79/403/CEE) e delle altre specie migratrici che tornano regolarmente in Italia. La finalità della costituzione di Rete Natura 2000 è quella di garantire il mantenimento o all’occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nella loro area di ripartizione naturale. La Rete Natura 2000, però, non deve essere considerata come un semplice insieme di siti, ma un sistema di aree strettamente relazionato dal punto di vista funzionale. Essa infatti non considera solo i siti ad elevata naturalità, ma anche in territori contigui che sono essenziali per mettere in relazione ambiti naturali distanti spazialmente ma vicini per funzionalità ecologica, e inoltre quelle aree che pur essendo degradate possono tornare a livelli di complessità maggiore. Attualmente la Rete Natura 2000, è costituita dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS), previste dalla Direttiva “Uccelli” e dai Siti di Importanza Comunitaria (SIC) previsti dalla direttiva “Habitat”; questi ultimi rappresentano una fase transitoria per l’istituzione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Tali aree possono avere tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale sovrapposizione alla completa separazione. Le ZSC saranno dovranno essere designate da ciascuno stato membro dell’Unione Europea entro 6 anni dalla selezione come SIC. In Italia è il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, che designa, con decreto, adottato d’intesa con ciascuna regione interessata, i SIC elencati nella lista ufficiale come ZSC.

Come sono stati individuati i siti SIC?

L’individuazione dei siti da proporre come SIC è iniziata in Italia nell’ambito del programma “Bioitaly” (cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE Natura 1994) stipulato tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione per la Conservazione della Natura e le Regioni e Province autonome. Con Decreto Ministeriale 3 aprile 2000 “Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE” l’Italia ha fornito  un primo elenco delle ZPS designate ai sensi della Direttive 79/409/CEE e dei SICp (Siti di Importanza Comunitaria proposti) ai sensi della direttiva 92/43/CEE (per il Veneto 157 SICp e 17 ZPS). In seguito si sono succedute una serie di modifiche che hanno portato all’ampliamento del perimetro di alcuni siti e all’individuazione di nuovi siti che hanno portato, nella Regione Veneto, ad un totale di 100 SIC e 67 ZPS.

Quali e quanti siti costituiscono la Rete Natura 2000 nei territori gestiti da Veneto Agricoltura?

Veneto Agricoltura gestisce sul territorio regionale 13 aree (Cansiglio, Sinistra Piave, Destra Piave, Malgonera, Piangrande, Val Montina, Monte Baldo, Val d’Adige, Giazza, Bosco Nordio, Vallevecchia, Riserva Bocche di Po e  Bosco della Donzella – Oasi di Cà Mello) più un area in concessione dalla Provincia Autonoma di Trento rappresentata dalla Riserva di Campobrun. Su questi territori insistono 26 siti Rete Natura 2000, presenti nella Regione Veneto, più un sito (Campobrun) nel territorio trentino. Si tratta di 13 SIC, 13 ZPS e 1 SIC (Campobrun), spesso totalmente o parzialmente sovrapposti. In totale, su 16.340  ha (+ 428 ha di Campobrun) di territorio in gestione a Veneto Agricoltura, circa il 92,7% circa della superficie ricade nelle aree appartenenti alla Rete Natura 2000. Attualmente ciascun sito è descritto da un Formulario Standard contenente tutte le informazioni sulle specie e gli habitat che lo caratterizzano e le esigenze di conservazione. I formulari standard sono consultabili nel sito della Regione Veneto.

Foreste e Riserve gestite da Veneto Agricoltura (.pdf)

Mappa dei SIC e delle ZPS che interessano i territori gestiti da Veneto Agricoltura (.pdf)

Elenco delle aree SIC e ZPS che interessano i territori gestiti da Veneto Agricoltura (.pdf)

Elenco delle aree SIC e ZPS che interessano i territori gestiti da Veneto Agricoltura  con percentuali di copertura (.pdf)

Elenco degli Habitat presenti nei territori gestiti da Veneto Agricoltura (.xls) (contiene l’elenco degli habitat indicati nei formulari standard e nella cartografia in fase di approvazione)


Come vengono gestiti da Veneto Agricoltura i siti della Rete Natura 2000?

In accordo con quanto previsto all’art.4 del D.P.R. 357/97 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatiche” e successive modificazioni e secondo gli indirizzi del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, contenuti nel D.M. 3 settembre 2002 “Linee guida per la gestione dei siti della Rete Natura 2000”, la Giunta Regionale del Veneto ha adottato le misure di conservazione per 67 Zone di Protezione Speciale, tra le quali sono compresi anche i territori di competenza di Veneto Agricoltura, con finalità di fornire anche indirizzi pratici per la redazione della Valutazione di Incidenza, esplicitando chiaramente i principali obiettivi di conservazione per ciascun sito e definendo specificatamente i criteri per il relativo mantenimento in buono stato di conservazione.  Attualmente in accordo con la Dgr n. 2371 del 27.07.2006  “Approvazione del documento relativo alle misure di conservazione per le Zone di Protezione Speciale ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE e del D.P.R. 357/1997” su tutti i territori vengono applicate le misure di conservazione generali riportate in allegato C alla DGR. Per una piena conoscenza delle caratteristiche naturalistiche dei siti, la regione Veneto ha approvato un programma per
l’individuazione e la restituzione cartografica degli habitat e degli habitat di specie della Rete Natura 2000
che una volta approvata renderà applicative le misure di conservazione speciali riportate in allegato B alla suddetta DGR. Le informazioni inserite nella cartografia sono contenute nella DGR della Regione Veneto n.1066 del 17 aprile 2007. In particolare, l’Allegato A della DGR detta le specifiche tecniche per la struttura della base dati e per l’individuazione e la restituzione cartografica degli habitat e habitat di specie della Rete Natura 2000 formulate dal Servizio Reti Ecologiche e Biodiversità della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi Segreteria Regionale all’Ambiente e Territorio. Veneto Agricoltura ha ricevuto l’incarico per l’elaborazione di tale cartografia per un’estensione di 47.007 ettari, comprendendo anche territori la cui gestione è di competenza di altri Enti. La restituzione cartografica degli habitat e habitat di specie si è conclusa  a settembre 2008 con la consegna del lavoro svolto alla Regione Veneto che provvederà alla verifica e all’approvazione. Le misure speciali di conservazione verranno applicate in qualità di norma temporanea di salvaguardia fino all’approvazione dei Piani di Gestione.

Cos’è un Piano di Gestione?

La Regione Veneto ha individuato 39 Zone di Protezione Speciale, le cui misure di conservazione contemplano l’approvazione di specifici Piani di Gestione, precisamente nel numero di 27, dei quali alcuni interessano più ZPS. Le Zone di Protezione Speciale, indicate nella DGR n. 2371 del 27.07.2006, per le quali è stata prevista la redazione del Pano di Gestione, sono siti le cui misure di conservazione risultano particolarmente articolate e complesse o tali da richiedere specifiche attività di monitoraggio da non poter essere incluse in strumenti diversi dal Piano di Gestione. Quest’ultimo si presenta come lo strumento sicuramente più idoneo anche quando vi è l’esigenza di coordinare l’attività di più soggetti aventi competenza sul medesimo territorio o quando per le caratteristiche socioeconomiche dell’ambito non  è possibile garantire diversamente l’efficacia delle misure di conservazione. Il Piano di Gestione si presenta quindi, come uno degli strumenti fondamentali di attuazione degli obiettivi di tutela della biodiversità, atto a soddisfare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario, e a contemperare le esigenze delle tutela con quelle dello sviluppo economico, sociale e culturale nel rispetto del principio di sostenibilità ambientale. Veneto Agricoltura ha avuto l’incarico da parte della Regione Veneto di elaborazione di alcuni Piani di Gestione (Cansiglio, Bosco Nordio, area di Vallevecchia e boschi planiziali) prevedendo per gli altri territori la collaborazione dell’Azienda con altri Enti incaricati quali, Comunità Montane, Province ed Enti Parco. I piani di Gestione dovranno essere redatti entro  novembre 2009.

Piani di Gestione

Il D.P.R. 8 settembre 1997, n . 357, modificato con D.P.R. 120/2003, riguardante il recepimento nella legislazione italiana della Direttiva “Habitat”, stabilisce che alle ZPS siano applicate le disposizioni sulla Valutazione di Incidenza, sulle misure di conservazione e sull’eventuale formulazione dei Piani di Gestione. Attualmente la Valutazione di Incidenza è l’unico dispositivo applicato per ottemperare agli obblighi derivanti dalle direttive comunitarie succitate. Si tratta di uno strumento concepito per valutare la possibilità che l’attuazione di un piano, progetto o intervento provochi delle incidenze significative negative su habitat e specie tutelati nei siti della Rete Natura 2000. In ottemperanza a quanto previsto dalla D.G.R.V. n. 3173 del 10 ottobre 2006, con la quale vengono approvate la Guida metodologica per la Valutazione di Incidenza, procedure e modalità operative, andranno elaborate le valutazioni di incidenza ogni qualvolta si rendano necessarie e anche per quei progetti o piani esterni ai siti ma la cui realizzazione può interferire sui siti Rete Natura 2000.

Ultimo aggiornamento 11/01/2010

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