3.10.08 No alla clonazione


Lo chiede il Parlamento europeo allo scopo di non inquinare l’immagine qualitativa dell’agricoltura europea
Il Parlamento europeo chiede di vietare la clonazione di animali e il loro allevamento per scopi alimentari, nonché la vendita e l’importazione di prodotti da essi derivati. Si ritiene, infatti, che ciò possa minacciare l’immagine dell’agricoltura europea, basata su prodotti di qualità, sui principi ecocompatibili e sul rispetto di rigorosi standard di benessere degli animali. Paventando anche una riduzione della diversità genetica, il Parlamento sostiene che l’impatto della clonazione non sia stato ancora adeguatamente studiato. Con 622 voti favorevoli, 32 contrari e 25 astensioni, il Parlamento ha adottato così una risoluzione che invita la Commissione a presentare proposte volte a vietare a scopi di approvvigionamento alimentare la clonazione di animali, l’allevamento di animali clonati o della loro progenie e l’immissione in commercio di carne o prodotti lattieri ottenuti da animali clonati. Così come l’importazione di animali clonati, della loro progenie, del seme e degli embrioni di animali clonati, nonché la carne e i prodotti lattieri ottenuti da animali clonati o dalla loro progenie. In tale contesto, è precisato, occorrerà tenere conto delle raccomandazioni dell’AESA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e dell’EGE (Gruppo Europeo per l’Etica nella Scienza e nelle nuove tecnologie). Gli eurodeputati sottolineano, inoltre, che i procedimenti di clonazione “mostrano bassi tassi di sopravvivenza per gli embrioni trasferiti e gli animali clonati, molti dei quali muoiono precocemente per collasso cardiovascolare, immunodeficienze, insufficienza epatica, difficoltà respiratorie, disfunzioni renali e anomalie muscoloscheletriche”. Ricordano inoltre che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha osservato che i tassi di mortalità e di malattia dei cloni “sono più elevati rispetto a quelli degli animali concepiti per via sessuale e che i disturbi e gli aborti in fase avanzata della gravidanza possono avere ripercussioni sulla salute delle madri in affitto”. Notano infine che il Gruppo europeo sull’etica “contesta la legittimità etica della clonazione di animali a scopi alimentari e ritiene che non vi siano argomentazioni convincenti che giustifichino la produzione alimentare ottenuta dai cloni e dalla loro progenie.