21.11.08 Oderzo (TV): Carmanère, Raboso-Piave, Manzoni-bianco, Verduzzo, la zonazione per i vitigni autoctoni della DOC Piave



Venerdì prossimo al Collegio Brandolini-Rota (ore 9,30) incontro tra i produttori e Manzato, Callegari, Scienza, Bonotto e Tomasi

 

A ciascuna terra il suo vino, e ciascun vino sappia interpretare e valorizzare il suo territorio d’origine: è un po’ questo il motto di chi coltiva vitigni autoctoni e di chi crede nella zonazione come risorsa, per far emergere cioè dall’omologazione vini locali evidenziando il più possibile l’espressione di un determinato territorio.

Di vini autoctoni e di zonazione si discuterà il prossimo 28 novembre (ore 9.30) al Collegio Brandolini – Rota di Oderzo (TV) nel corso di un meeting dedicato alla realtà della DOC Piave organizzato da Veneto Agricoltura, dal Consorzio Tutela Vini e dal CRA di Conegliano (Istituto Sperimentale per la Viticoltura).

L’evento, a cui parteciperanno il VicePresidente della Regione
Veneto
Franco Manzato
, l’Amministratore Unico di Veneto Agricoltura Corrado Callegari, il Presidente del Consorzio di tutela Antonio Bonotto, l’AD Gruppo Italiano Vini
  Emilio Pedron, il prof. Attilio Scienza dell’Università di Milano, forse il massimo esperto non solo italiano in zonazione, e Diego Tommasi del Cra di Conegliano, sarà l’occasione per un confronto con i produttori che operano della DOC Piave sulle prospettive del progetto.

In particolare verranno analizzati i vantaggi e le potenzialità che la zonazione può offrire ai vitigni autoctoni come ad esempio il Carmanère, il Raboso-Piave, il Manzoni-bianco e il Verduzzo-trevigiano, prodotti meno conosciuti rispetto ai classici cabernet e merlot, ma che possono diventare eccellenza ed identificativi di un territorio già famoso per la sua vocazione enoica.

 

 



 

 

 

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