4.12.2008 Stato di salute della PAC: raggiunto l’accordo


L’intesa tra i 27 Paesi dell’UE sulla valutazione dello “Stato di salute” della Politica Agricola Comune (PAC), raggiunta il 20 novembre 2008 è ricca di importanti conseguenze per gli agricoltori e i territori rurali di tutta Europa. Complessivamente, secondo la Commissione europea, le novità dell’accordo dovrebbero comportare un forte snellimento della PAC e liberare gli agricoltori dalle pastoie che limitano l’accesso ai mercati e la loro risposta alle nuove sfide.

Estinzione graduale delle quote latte: dato che le quote latte sono destinate ad estinguersi nell’aprile 2015, viene predisposta “un’uscita morbida” dal regime mediante maggiorazioni annuali delle quote nella misura dell’1% tra il 2009/2010 e il 2013/2014. Per l’Italia verrà introdotta immediatamente, nel 2009, una maggiorazione del 5%. Nei prossimi due anni, gli agricoltori che superano la loro quota di oltre il 6% dovranno pagare un prelievo del 50% superiore all’importo normale.

Disaccoppiamento degli aiuti: la riforma della PAC aveva “disaccoppiato” gli aiuti diretti corrisposti agli agricoltori, cioè i pagamenti non erano più vincolati alla produzione di un particolare prodotto. Alcuni Stati membri, però, avevano scelto di mantenere una parte dei pagamenti “accoppiati” alla produzione. Ora i rimanenti aiuti accoppiati verranno disaccoppiati e integrati nel regime di pagamento unico, ad eccezione dei premi per le vacche nutrici, gli ovini e i caprini, per i quali gli Stati membri possono mantenere gli attuali livelli di aiuto accoppiato.

Sostegno ai settori con problemi specifici: attualmente gli Stati membri possono trattenere, per settore, il 10% dei massimali di bilancio nazionali applicabili ai pagamenti diretti da destinare a misure ambientali o al miglioramento della qualità e della commercializzazione dei prodotti del settore in questione. Questa possibilità sarà resa più flessibile: il denaro non dovrà più essere speso necessariamente nello stesso settore, ma potrà servire ad aiutare i produttori di latte, carni bovine, carni ovine e caprine e riso in regioni svantaggiate o in tipi di agricoltura vulnerabili, oppure a sovvenzionare misure di gestione dei rischi quali polizze di assicurazione contro le calamità naturali e fondi comuni di investimento per le epizoozie.

Storno di fondi dagli aiuti diretti allo sviluppo rurale: attualmente, tutti gli agricoltori che ricevono più di 5.000 euro l’anno di aiuti diretti si vedono detrarre il 5%, quota che viene devoluta al bilancio dello sviluppo rurale. Questa percentuale verrà portata al 10% entro il 2012. Un ulteriore taglio del 4% verrà applicato ai pagamenti superiori a 300.000 euro annui. I fondi così ottenuti potranno essere utilizzati dagli Stati membri a sostegno di programmi in materia di cambiamenti climatici, energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche e biodiversità, nonché per promuovere l’innovazione in questi quattro campi, o per misure di accompagnamento nel settore lattiero-caseario. Questi fondi stornati saranno cofinanziati dall’UE al tasso del 75% e del 90% nelle regioni meno sviluppate dell’UE il cui PIL medio è su livelli inferiori rispetto alla media.

Aiuti agli investimenti per i giovani agricoltori: gli aiuti agli investimenti per i giovani agricoltori nell’ambito dello sviluppo rurale saranno aumentati da 55.000 a 70.000 euro.

Abolizione del set-aside: è abolito l’obbligo per gli agricoltori di lasciare incolto il 10% dei seminativi. In questo modo essi potranno massimizzare il loro potenziale di produzione.

Condizionalità: l’erogazione di aiuti agli agricoltori è condizionata al rispetto di determinati vincoli ambientali, di benessere animale e di qualità alimentare. Gli agricoltori che non rispettano tali norme si vedono tagliare gli aiuti. Questo sistema, noto come “condizionalità”, sarà semplificato, ritirandone gli obblighi che non sono pertinenti o che ricadono sotto la normale responsabilità dell’agricoltore. Saranno aggiunti nuovi requisiti per salvaguardare i benefici ambientali del regime della messa a riposo e per migliorare la gestione idrica.

Meccanismi d’intervento: le misure di contenimento dell’offerta non debbono frenare la capacità degli agricoltori di rispondere ai segnali del mercato. L’intervento sarà abolito per le carni suine e azzerato per orzo e sorgo. Durante il periodo di apertura dell’intervento sarà ancora possibile acquistare frumento all’intervento, al prezzo di 101,31 euro a tonnellata, fino ad un massimo di 3 milioni di tonnellate. Oltre questo limite, gli acquisti dovranno essere effettuati mediante gara. Per il burro e il latte scremato in polvere, i massimali sono fissati rispettivamente a 30.000 e 109.000 tonnellate, oltre i quali l’intervento avverrà mediante gara.

Altre misure: una serie di regimi di sostegno minori saranno disaccoppiati e trasferiti al regime di pagamento unico a partire dal 2012. Il premio per le colture energetiche verrà abolito.

Per maggiori informazioni sull’argomento: http://ec.europa.eu/agriculture/healthcheck/index_en.htm