15.05.09 Mercati ingrosso ortofrutticoli: aumentano gli scambi e cambiano le funzioni


Aumentano le quantità commercializzate attraverso i mercati ortofrutticoli del Veneto, ma diminuiscono i prodotti di origine regionale, mentre aumentano le spedizioni verso l’estero di prodotti provenienti da altre regioni italiane.

È questo in sintesi quello che emerge dai dati forniti dai mercati all’ingrosso, raccolti ed analizzati dagli esperti dell’Osservatorio Economico di Veneto Agricoltura.

Gli scambi hanno raggiunto, nel 2008, circa 1.234.300 tonnellate (+11% rispetto al 2007), principalmente concentrati nei mercati di Verona, Padova e Treviso, che assieme veicolano oltre l’80% delle merci introdotte nei mercati veneti. Il 57% delle merci proviene da altre regioni italiane (principalmente agrumi dal Sud Italia), mentre solo il 24% delle merci proviene dal territorio regionale (circa 295.000 tonnellate). Questo valore rappresenta solo il 22% della produzione ortofrutticola regionale realizzata nel 2008, mentre nel 1980 la quota di prodotto veneto veicolata attraverso i mercati era del 43%. Di conseguenza, i principali “fornitori” dei mercati non sono più i produttori agricoli singoli od organizzati in OP e cooperative, ma altri commercianti e grossisti.

Tab. 1 – Quantità di merci scambiate nei mercati all’ingrosso in Veneto (dati in tonnellate)

merci scambiate

Per quanto riguarda la destinazione delle merci, si attenua l’importanza delle spedizioni nazionali, a favore di quelle che rimangono entro i confini regionali ma soprattutto delle esportazioni, che sono salite a oltre 450.000 tonnellate (+25% rispetto al 2007) e costituiscono ormai il 38% delle merci vendute attraverso i mercati.

I principali acquirenti delle merci che escono dai mercati sono i grossisti, anche se la quota di prodotto da essi concentrata è passata negli ultimi cinque anni dal 62% al 56%. In forte crescita invece la quota che viene acquistata dalle strutture della Distribuzione Moderna (23% nel 2008, quasi raddoppiata rispetto al 2004). Residuali e in generale flessione gli acquisti dei dettaglianti (fissi e ambulanti), dell’Ho.re.ca. (hotel, ristoranti, catering) o di altri soggetti (privati cittadini, industria, ecc.).

Nel complesso quindi i dati sul volume degli scambi evidenziano un trend di crescita sia considerando il lungo periodo (dal 1970 ad oggi) che gli anni più recenti (dal 2000 in poi). Tuttavia analizzando l’andamento degli scambi a partire dal 2000 in modo distinto tra le diverse tipologie di mercato (alla produzione, di redistribuzione, al consumo o terminali), emerge che solo i mercati di redistribuzione (Verona, Padova e Treviso) presentano una costante crescita degli scambi, che dal 2000 sono aumentati di oltre il 33%. Le altre due tipologie di mercati evidenziano un andamento negativo. In particolare quelli al consumo (Venezia-Mestre, Vicenza e Bassano del Grappa), registrano un certo ridimensionamento: nel 2008 la quantità di merce scambiata è diminuita del 40% rispetto al 2000. Anche i mercati alla produzione presentano un calo che tuttavia sembra essersi abbastanza stabilizzato a partire dal 2003; nel 2008 la flessione degli scambi è stata pari al 26% rispetto al 2000.

Tab. 2 – Andamento degli scambi per tipologia di mercati all’ingrosso (variazioni percentuali dal 2000, base 100)

scambi per tipologia di mercati

In base ai dati analizzati, è possibile affermare che sta probabilmente cambiando il ruolo dei mercati, i quali, oltre alle classiche funzioni di collegare la produzione al consumo e di formazione del prezzo, svolgono sempre più una funzione di redistribuzione. I mercati stanno diventando delle vere e proprie piattaforme di rilancio dei prodotti ortofrutticoli non solo regionali, ma anche nazionali, verso tutto il Nord Italia e soprattutto all’estero.

La crescita delle esportazioni e la sempre maggiore presenza della distribuzione moderna come acquirente, evidenziano l’importanza riconosciuta ai mercati come fornitori di servizi che vanno al di là della semplice concentrazione del prodotto, ma che riguardano anche altri aspetti logistici, le autorizzazioni fitosanitarie e tutte le problematiche connesse alle pratiche amministrativo-burocratiche necessarie per le spedizioni all’estero.

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