30.09.09 Allevamento bovino veneto al top per efficienza e produttività a livello europeo

 

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Pur nelle difficoltà evidenziate dagli allevatori, il comparto bovino veneto risulta essere tra i migliori a livello europeo per valore della produzione generata da ogni singolo allevamento.

È questo quanto emerge dai dati Eurostat, analizzati dagli esperti del Settore Studi Economici di Veneto Agricoltura.

In un’ipotetica graduatoria degli Stati membri dell’Unione Europea a 27, il Veneto si inserirebbe al settimo posto, con un valore della produzione per allevamento di circa 29.000 euro. Un dato inferiore a quello di Pesi tradizionalmente importanti in questo comparto che presentano valori superiori ai 30.000 euro, come Francia e Gran Bretagna, o addirittura oltre i 40.000 euro/allevamento, come Paesi Bassi e Belgio. Il dato veneto però è superiore, non solo a quello di Paesi altrettanto importanti come la Germania e la Spagna, che presentano valori inferiori a 20.000 euro, ma anche al dato medio dell’Italia, che si attesta su circa 22.500 euro/allevamento, e soprattutto a quello medio dell’UE-27, che non supera i 9.000 euro/allevamento.

Sul dato medio europeo incidono pesantemente i bassissimi valori di quasi tutti i nuovi Stati membri, nei quali si localizzano circa il 70% degli allevamenti comunitari (il 54% nelle sole Romania e Polonia), ma appena il 15% dei capi allevati, con una netta inversione degli Stati per importanza in termini di capi bovini prodotti a livello comunitario, che vede ai primi posti Francia (23% del totale), Germania (15%) e Gran Bretagna (12%), seguiti da Italia (8%), Irlanda e Spagna.

Dalle analisi effettuate dagli esperti di Veneto Agricoltura, infatti, i nuovi Stati membri presentano una scarsa efficienza degli allevamenti. Ciò emerge chiaramente se si considera il numero di capi per allevamento: mentre Polonia e Romania hanno una consistenza media rispettivamente di 8 e 3 capi/all., gli Stati europei con una forte tradizione nell’allevamento bovino presentano valori superiori di dieci volte e anche più (Francia 89 capi/all., Germania 101 capi/all., Gran Bretagna 104 capi/all.). Il Veneto, con una consistenza di 61 capi/all., pur essendo distante dai migliori Stati europei, conferma che gli allevamenti regionali, se non tutti per lo meno quelli più strutturati e organizzati in modo professionale, riescono a raggiungere un buon livello di efficienza, superiore a quello medio italiano (44 capi/all.) ed europeo (26 capi/all.).

Nel complesso, secondo i dati Eurostat, nell’Unione Europea a 27 erano attivi nel 2007 oltre 3,3 milioni di allevamenti bovini e sono stati allevati più di 86 milioni di capi. Tuttavia il comparto presenta un trend in diminuzione, sia per numero di strutture che per animali allevati, ma con variazioni percentuali molto differenti: dal 2003 la perdita del numero i allevamenti è stati pari a circa il 20% , mentre la diminuzione dei capi bovini non supera il 10%.

Il Veneto presenta un andamento analogo per quanto riguarda il numero di allevamenti, che dal 2003 sono diminuiti di circa il 13%, mentre l’Italia, unico Stato a livello comunitario, conferma lo stesso dato del 2003. Al contrario, mentre l’Italia registra una delle variazioni percentuali più negative in termini di numero di capi allevati, con una perdita superiore al 10% dal 2001 al 2007, il Veneto mantiene praticamente costante il numero di bovini.

Questo conferma ulteriormente il miglioramento di efficienza che gli allevamenti veneti hanno saputo compiere a differenza di quelli di altre regioni italiane e di altri Stati europei tradizionalmente importanti nel comparto dell’allevamento bovino.