29.01.2010 Zucchero: la CE propone di aumentare le esportazioni


foto zuccheroUn aumento di 500.000 tonnellate per l’esportazione di zucchero fuori quota per la campagna di commercializzazione 2009/2010. È questa la proposta, pienamente in linea con gli obblighi internazionali dell’UE, della Commissione europea, resa possibile dall’eccezionalità delle condizioni di mercato a livello europeo e mondiale. La proposta di regolamento va ora al vaglio del comitato competente a livello UE.

 

Lo stato dell’arte

I prezzi dello zucchero sul mercato mondiale hanno attualmente raggiunto livelli record, ben al di sopra del prezzo di mercato per lo zucchero dell’UE soggetto a quota. Le condizioni climatiche sfavorevoli in India e in Brasile hanno acuito la carenza di zucchero in tutto il mondo e ulteriormente ridotto le scorte, provocando una pressione verso l’alto sui prezzi dello zucchero a livello mondiale.

Nell’UE, invece, l’ottimo raccolto del 2009 ha portato alla produzione di quantità di zucchero superiori al previsto, abbassando il prezzo verso il livello di riferimento più basso applicabile dopo la riforma del settore, nonostante la tendenza al rialzo dei prezzi dello zucchero sul mercato mondiale.

 

Gli effetti della riforma

La tendenza dimostra che la riforma del settore dello zucchero del 2005 ha migliorato la competitività generale del settore nell’UE, incoraggiando i produttori di fascia alta a interrompere la produzione e i coltivatori delle regioni non adatte alla coltivazione di barbabietola a riconvertirsi a colture più redditizie. Pertanto la Commissione europea ha deciso che non è necessario applicare una riduzione finale della quota al termine del periodo di ristrutturazione. Grazie alla rinuncia volontaria nel quadro del fondo di ristrutturazione, le quote hanno subito una riduzione pari al 96,6% dell’obiettivo iniziale di 6 milioni di tonnellate stabilito dalla riforma.

 

Ristrutturazione del settore

Dopo la ristrutturazione, il settore europeo dello zucchero è diventato più competitivo: i prezzi di mercato per la barbabietola fuori quota e per lo zucchero fuori quota sono al momento al di sopra dei costi di produzione. Questo ha permesso tra l’altro le misure odierne d’aumento delle quote dell’export. Si tratta comunque di una misura eccezionale, applicabile esclusivamente per la campagna 2009/2010, durante la quale i servizi della Commissione continueranno a monitorare da vicino il mercato UE e quello mondiale. Per la campagna 2010/2011 il limite alle esportazioni sarà probabilmente riportato a 650 000 tonnellate.

 

Nuovo Regolamento

Nel contempo la Commissione sta preparando, per la campagna 2010/2011, un regolamento che consente l’importazione di 400.000 tonnellate di zucchero dai mercati mondiali in esenzione da dazio doganale. Questo zucchero sarà probabilmente destinato all’industria chimica, con l’obiettivo di garantire – nel lungo periodo – la pianificazione dell’approvvigionamento di materia prima per questo settore, che è uno dei destinatari tradizionali dello zucchero UE fuori quota.

Infine, l’accesso allo zucchero greggio da raffinare nell’ambito dei contingenti di importazione CXL sarà agevolato dalla sospensione dell’obbligo di presentare, per la campagna 2009/2010, titoli di esportazione dal Brasile, dall’Australia e da Cuba. Per le importazioni da questi Paesi sarà sufficiente un certificato di origine.

 

Commento commissario europeo

A commento della proposta di aumentare le esportazioni di zucchero, Mariann Fischer Boel, Commissario uscente per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato che “l’attuale situazione del mercato mondiale rappresenta un’eccezione. La produzione inferiore ai consumi e la riduzione delle scorte hanno fatto sì che i prezzi dello zucchero raggiungessero livelli senza precedenti, a scapito dei consumatori dei paesi più poveri. Questa situazione ha coinciso con la fine della ristrutturazione dell’industria europea dello zucchero. Nell’UE il prezzo di mercato dello zucchero ha subito una riduzione, e i produttori meno competitivi hanno sospeso la produzione: ciò ha migliorato la competitività del settore europeo, a livello sia di bieticoltori che di industria di trasformazione”.