26.03.10 Acquacoltura, Rovigo: pesce gatto, produzione sperimentale virus esente


A Ceregnano, Veneto Agricoltura ha verificato positivamente la possibilità di produrre novellame di pesce gatto certificato esente da patologie virali. Mercato: produzione giù, domanda in crescita.

Dal 1993 la produzione nazionale di pesce gatto Ictalurus melas è progressivamente crollata di oltre il 90%. Specie alloctona (cioè non autoctona), introdotta nel nostro territorio dal Nord-America all’inizio del secolo scorso per scopi alimentari, è causa della comparsa di due patologie virali (Iridovirosi e Herpesvirosi) diffuse probabilmente in seguito ad importazioni di pesce vivo infetto dall’estero.

Tuttavia, negli ultimi dieci anni la produzione intensiva di pesce gatto nazionale è divenuta economicamente interessante; di conseguenza l’insufficiente offerta di prodotto non è riuscita a far fronte alla crescente domanda. Perciò il prezzo è aumentato mantenendosi sugli attuali 5-7 euro/kg in azienda per il prodotto adulto maturo. Per far fronte a questa situazione critica, Veneto Agricoltura ha verificato sul campo la possibilità di produrre quantitativi limitati di novellame di pesce gatto certificato, esente da patologie virali, da mettere a disposizione delle aziende private.

La ricerca, condotta nell’arco di due cicli annuali consecutivi (2008 e 2009), ha dimostrato che ciò, ovvero la produzione di pesce gatto non infetto, è possibile, operando anche in ambienti a bassa tecnologia d’impianto e di gestione, a condizione che sia presente una fornitura idrica proveniente da falda sotterranea e che il pesce immesso provenga da un’azienda sanitariamente certificata.

La produzione è risultata sempre negativa alle indagini virologiche e non si sono manifestati episodi significativi di parassitosi.

Il sito di produzione è stato creato artificialmente da Veneto Agricoltura presso la propria Azienda pilota e dimostrativa “Sasse Rami” a Ceregnano (RO). È stata utilizzata esclusivamente tecnologia a basso costo di gestione ed a minimo impatto ambientale. Questa modalità è al momento l’unica che consente la produzione di quote significative di materiale ittico indenne dalle patologie sopracitate (Iridovirosi e Herpesvirosi).

Ufficio Stampa