10.05.10 Biologico veneto, ormai una tradizione


Da oggi in distribuzione con alcuni quotidiani la “Guida all’acquisto del biologico nel Veneto” che segnala che sono 146 i negozi attivi in regione. Verona in testa. Primato nazionale nella distribuzione e nel vino bio. Il progetto regionale di valorizzazione; il sito “bioveneto”.

Sono circa 220.000 le copie che in questi giorni verranno distribuite dai più importanti quotidiani veneti (L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso, Il Corriere delle Alpi, Il Gazzettino, edizioni di Venezia, Rovigo e Belluno): “la Guida all’acquisto del biologico nel Veneto”, verrà così distribuita ad un primo gruppo di cittadini.

Ma l’iniziativa è ampia, ed altre copie saranno a disposizione del pubblico nei mercatini e nelle feste locali; è ovviamente scaricabile anche online (http://bioveneto.venetoagricoltura.org/). La presentazione dell’iniziativa è avvenuta oggi presso il palazzo della Regione a Mestre (VE, via Torino, 110), alla presenza dell’Assessore alle Politiche dell’Agricoltura Franco Manzato e di Paolo Pizzolato Amministratore Unico di Veneto Agricoltura.

E’ una vocazione, quella del biologico, che cresce costantemente nel Veneto, sia tra le aziende agricole che tra i consumatori: una cultura nata oltre vent’anni fa e che oggi conta 1600 operatori certificati, realtà ben consolidata tanto da diventare in pochi anni una delle regioni di traino sia a livello nazionale che internazionale, raggiungendo la leadership mondiale con la produzione del vino biologico della DOC Lison-Pramaggiore. E’ interessante sapere che proprio in Veneto sono nate le prime esperienze pionieristiche per il biologico italiano. Ed è veneta la più importante azienda nazionale che produce marmellate, confetture e mieli biologici; come sono “nostre” la maggiore catena di supermercati specializzati (oltre 60 punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale) ed una delle più importanti imprese nazionali del settore carni e derivati attiva anche all’estero. Nella nostra regione, infine, hanno sede 146 negozi biologici specializzati, nei fatti un punto vendita ogni 31.000 abitanti, una frequenza quasi doppia rispetto alla Lombardia.

Primati conquistati grazie alla sensibilità e volontà degli operatori che hanno anche potuto contare su un concreto appoggio istituzionale. La Regione ha attivato con Veneto Agricoltura un Piano di intervento per l’Agricoltura Biologica che ha previsto diverse azioni di valorizzazione del comparto, con 5 progetti mirati alla promozione, alla formazione, alla sperimentazione, agli studi sugli aspetti economici e di produzione, e relative risorse finanziarie per 750.000 Euro.

La “Guida all’acquisto del biologico nel Veneto”, uno dei concreti risultati di questo significativo lavoro dell’Azienda regionale, è rivolta soprattutto al consumatore finale, con indirizzi e informazioni su aziende, prodotti e punti vendita. L’opuscoletto, di una cinquantina di pagine, è suddiviso in due parti. La prima è educativa. Sono le risposte a: Ma che cosa vuole dire agricoltura biologica? In che cosa un prodotto biologico è diverso da uno convenzionale? Ci sono delle leggi specifiche? E cosa dicono? Ci sono dei controlli? E chi li fa? Chi sono gli operatori del biologico; Come riconoscere un prodotto bio, sia esso carne, pesce, uova, frutta o verdura; ma anche latte e latticini, pane e cereali, olio, miele, e gli alimenti trasformati.

La seconda parte è la risposta alla domanda: dove fare la “spesa bio”, fornendo gli indirizzi utili e anche le specifiche dell’offerta con dei richiami grafici che facilitano il riconoscimento dei vari prodotti.

Le realtà segnalate dall’opuscolo sono 264 suddivise per provincia, con Verona in testa con 66, seguita da Treviso con 52, Padova 46, Vicenza 39, Venezia 36, Belluno 8 e Rovigo 7. Attività che offrono tutta la gamma dei prodotti, o solo ortofrutta o latte o vino, etc. Di ognuna è riportato l’orientamento produttivo appunto, oltre all’indirizzo, l’email e il sito web se esistenti. Vengono anche segnalati gli orari e i giorni di apertura e le diverse modalità di contatto, ed anche altri servizi se offerti, come ad esempio se opera con i GAS (Gruppi di acquisto solidale), disponibilità a visite didattiche, l’offerta di corsi di cucina, o ristorazione.

Questa Guida nasce come detto da un Progetto della Regione Veneto, sviluppato con Veneto Agricoltura, a sostegno dell’agricoltura biologica. Il metodo biologico segue due fondamentali principi: uno di rispetto dell’ambiente e del benessere degli animali ed il secondo di assicurazione per un’offerta di prodotti di qualità ottenuti con metodi attenti alla naturalità degli ingredienti e dei processi di produzione; le specie coltivate e allevate in agricoltura biologica sono spesso di origine locale. Quando si acquista un prodotto biologico si compie innanzitutto un gesto che ha molto più valore del puro e semplice “comperare”. Ma è bene che il consumatore sappia che per potere dichiarare in etichetta che un prodotto è biologico, agricoltori e trasformatori devono seguire accuratamente un modo di produrre stabilito dall’Unione Europea. Tutto ciò che compare sull’etichetta di un prodotto biologico è per legge controllato, verificato e garantito dalla certificazione e non può essere frutto di una semplice autodichiarazione del produttore.

E poi l’agricoltore biologico sceglie coltivazioni adatte alla zona, più rustiche, forti e adattabili. Rispetta i cicli naturali del terreno alternando periodi di produttività a periodi di riposo, così che il suolo non si impoverisca. Il terreno viene reso più fertile con concimi organici come letame, paglia e scarti vegetali (opportunamente trasformati in compost), oppure procede all’interramento di determinate piante capaci di arricchire il suolo di sostanze nutrienti. Nelle aziende agricole biologiche è vietato non solo l’uso di semi geneticamente modificati (OGM), ma anche il loro utilizzo nell’alimentazione del bestiame. Massima è l’attenzione data al benessere dell’animale. Solo se e quando strettamente necessario, l’allevatore usa preparati naturali (fitoterapia) e i rimedi omeopatici, validi sostituti degli antibiotici e dei farmaci cosiddetti “allopatici”. Gli stimolanti della crescita e gli ormoni sono assolutamente vietati. Non solo campi e allevamenti. Anche un prodotto trasformato (pane, biscotti, formaggi, yogurt, salumi, confetture etc.) si etichetta come biologico solo quando almeno il 95% dei suoi ingredienti è di origine biologica, e non devono essere utilizzati coloranti, conservanti ed esaltatori artificiali di sapidità né altri inutili additivi.

Comunque oggi gli alimenti biologici si possono acquistare un po’ dappertutto. Dal supermercato con reparti “tutto bio” a quello che propone gli alimenti biologici nello scaffale a fianco di quelli convenzionali, allo spaccio dell’azienda agricola biologica o delle cooperative di produttori, fino al negozio specializzato che propone solo alimenti certificati come biologici. Ci sono poi catene di supermercati interamente biologici; ed anche i mercatini, organizzati saltuariamente o periodicamente, nei quali è possibile trovare bancarelle che propongono diversi prodotti biologici.

Per chi vuol saperne di più, il biologico veneto è anche online. Visitando il sito http://bioveneto.venetoagricoltura.org/ è possibile accedere agli approfondimenti sulle attività del Piano per l’agricoltura biologica, i metodi di coltivazione, di allevamento e preparazione dei prodotti bio, l’etichettatura e la normativa, il corretto acquisto, i prodotti tradizionali in versione bio; anche suddiviso per provincia e categorie. E’ attivo anche l’utilissimo glossario – anche il biologico ha la sua lingua…, ed un Forum di discussione.

Infine una raccomandazione: vuoi capire se un prodotto è biologico? Lo leggi e lo vedi in etichetta! Ricordando che dal 1 luglio 2010 diventerà obbligatorio esporre il nuovo logo recentemente approvato dalla UE. Sempre dal 1 luglio 2010, accanto al nuovo logo europeo dovrà essere obbligatoriamente indicata la provenienza delle materie prime.

Ufficio Stampa