PAC dopo il 2013 – Posizione Mipaf


“Quale futuro per le politiche di sviluppo rurale post 2013?”
Ministero delle Politiche agricole Alimentari e Forestali

Sintesi
No a Piani di Sviluppo Rurale (PSR) divisi per Regione, bensì introduzione di un piano finanziario unitario per ciascun Stato membro allo scopo di consentire che le risorse non spese possano tornare allo Stato centrale e non a Bruxelles.
E’ la “flessibilità finanziaria” uno dei punti contenuti nel documento elaborato dal Dipartimento delle Politiche di sviluppo economico e rurale del Mipaaf che indica la posizione italiana circa il futuro della politica di Sviluppo rurale dopo il 2013.  
I PSR oggi sono al centro dell’attenzione perché il livello delle risorse finanziarie gestite da ogni singola Regione non raggiunge il 20% del totale, con il rischio che entro dicembre 2010 tornino all’Unione Europea. Il documento del Mipaaf è un primo strumento per riflettere sulle prospettive della PAC dopo il 2013, momento delicato perché coincide con la definizione delle risorse economiche 2014-2020.    
Oltre alla “flessibilità finanziaria”, tra gli altri punti, nel documento vengono indicati: il rafforzamento del secondo pilastro (sviluppo rurale) non solo come dotazione economica ma anche come maggior coordinamento degli strumenti di intervento sia all’interno della PAC che con le altre politiche comunitarie; chiarezza di obiettivi e di aiuti tra quelli destinati al reddito e quelli invece alla competitività; concentrazione sui temi dei singoli territori; semplificazione del sistema; eliminazione del meccanismo di demarcazione tra i diversi fondi, che di fatto ostacola una razionale utilizzazione integrata delle politiche comunitarie nel loro complesso.

Position Paper (pdf)
(Aprile 2010)

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