04.06.2010 Laguna di Venezia: le deiezioni diventano risorsa


Le difficoltà con la Direttiva Nitrati. Il progetto “Riducareflui” di Regione e Veneto Agricoltura, che offre nuovi orizzonti per le aziende zootecniche. Martedì visita nell’allevamento Andretta di Marcon (VE).

Ecologia, energia ed economia: la filosofia delle tre “E” come stella polare per il migliore impiego delle deiezioni animali derivanti dagli allevamenti intensivi. Soprattutto in un’area delicata come quella veneta. “Riducareflui” è l’importante progetto di Regione e Veneto Agricoltura nato con l’obiettivo di ridurre i carichi inquinanti derivanti dai reflui zootecnici (negli allevamenti), nell’area del bacino scolante della Lagunadi Venezia; ma anche mirato alla produzione di energia (di biogas, a monte del trattamento dei reflui) o alla valorizzazione agronomica delle deiezioni, cioè il loro uso in campagna (valorizzazione degli effluenti con trattamenti conservativi dell’azoto).

Obiettivo sposato anche dall’azienda “Andretta” di Marcon (VE), dove è presente un impianto di digestione anaerobica alimentato anche a reflui zootecnici, ovvero atto alla produzione di biogas, che sarà oggetto di specifica visita Martedì mattina 08 giugno, nell’ambito dell’attività formativa per tecnici e interessati del progetto “Riducareflui”.

Sullo sfondo l’applicazione della cosiddetta Direttiva Nitrati (676/91/CE), emanata dalla UE per regolamentare lo spargimento dei reflui zootecnici nei terreni agricoli, al fine di ridurre l’inquinamento da nitrati nelle acque superficiali e profonde. Direttiva recepita a livello nazionale e applicata con specifici provvedimenti regionali. E’ notizia recente la difficoltà dell’Italia ad ottenere dall’UE l’aumento, in deroga, da 170 a 250 chili di dose di azoto spandibile per ettaro quale limite applicabile per tutte le attività di allevamento. E proprio per questo motivo un utilizzo diverso del “digestato”, analizzato e divulgato col progetto “Riducareflui”, agevolerebbe le aziende zootecniche, prospettando alle stesse soluzioni logistiche, tecnologiche e contrattuali più convenienti per il trattamento degli “effluenti animali”, e compatibili con i parametri di Bruxelles.

Un sistema più ecologico e meno costoso, se non addirittura redditizio, di utilizzare le deiezioni tramite il loro conferimento a centri aziendali o consortili di trattamento o a impianti di digestione anaerobica con lavorazione a valle del cosiddetto digestato, mediante diverse tecnologie di abbattimento/valorizzazione dell’azoto.

 

Ufficio Stampa