PAC dopo il 2013 Parere del Comitato Economico e Sociale


Sintesi
Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) ha espresso il suo parere circa la prossima riforma della PAC. Nelle sue conclusioni sottolinea la necessità di una PAC forte che possa salvare l’agricoltura europea dalle plurime minacce attuali, che promuova un’agricoltura multifunzionale presente su tutto il territorio e che sia guidata da criteri di sostenibilità.

Il CESE inoltre mette in evidenza che l’obiettivo della PAC non deve essere unicamente l’incremento della competitività, ma che il modello agricolo europeo dovrà basarsi su principi di sovranità alimentare, sostenibilità e sulle reali esigenze di produttori e consumatori. Questo presuppone un mutamento di contesto della politica agricola, poiché l’agricoltura multifunzionale non può essere realizzata ai prezzi e condizioni di mercato attuali. Il CESE invita pertanto la Commissione, il Parlamento e il Consiglio a fissare prima di tutto gli obiettivi della PAC, gli strumenti necessari e la dotazione finanziaria richiesta.
Di grande importanze è la stabilizzazione dei mercati e la necessità di continuare ad utilizzare strumenti di mercato con questa finalità. Fa notare anche che i mercati europei sono tra i più aperti e questo è fonte di gran parte dei problemi attuali.

Bisogna quindi poter garantire agli agricoltori un reddito adeguato e la remunerazione per la produzione dei servizi di utilità pubblica.
A questo proposito il CESE ritiene opportuno promuovere e difendere la produzione e la commercializzazione dei prodotti di qualità che esprimono il territorio e la diversificazione delle zone rurali dell’UE, non solo attraverso strumenti di aumento della competitività di queste zone, ma anche attraverso una corretta informazione dei consumatori.

Importante compito della nuova PAC sarà di operare un passaggio dall’attuale sistema di sostegno alquanto disomogeneo, ad un modello unico basato su parametri obiettivi e approvato dalla società. I pagamenti agli agricoltori, infatti, devono corrispondere a precisi servizi di utilità sociale che essi forniscono.
Infine, il CESE sottolinea che i programmi di sviluppo rurale vanno sviluppati ma anche ottimizzati e si dichiara pertanto contrario al trasferimento di questi alla politica strutturale o regionale.

Il documento approfondisce poi l’analisi sui seguenti argomenti: obiettivi, situazione del modello agricolo europeo, stabilire in che direzione deve andare la PAC, un pacchetto diversificato di misure di politica agricola, volatilità e stabilità dei mercati, i problemi nell’ambito della catena alimentare, la commercializzazione dei prodotti locali e regionali, gli strumenti di finanziamento della PAC, il premio unico riferito alla superficie, i periodi transitori, il futuro del secondo pilastro.