Organismi Geneticamente Modificati


Per la commissione Ambiente del Parlamento il divieto o la limitazione degli OGM va fatta anche per motivi ambientali e socio-economici e non solo per quelli già previsti dalle norme UE

Gli Stati membri dovrebbero poter limitare o vietare la coltivazione di OGM anche per motivi di carattere ambientale, come ad esempio la resistenza ai pesticidi. Lo propone la commissione ambiente del Parlamento europeo, esprimendosi su una proposta della Commissione europea che modifica l’attuale Direttiva del 2001.

Motivi ambientali

Per gli eurodeputati, poter fare riferimento anche a motivi ambientali permette di difendersi meglio da contestazioni in seno all’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio). La proposta della Commissione avrebbe invece permesso agli Stati membri di limitare o vietare colture OGM “per motivi legati all’interesse pubblico” diversi da quelli già previsti dalle norme UE. Alcuni parlamentari hanno chiesto di respingere in blocco la proposta della Commissione; la maggioranza ha invece optato per mantenere la proposta, modificandola in modo da dare agli Stati un più ampio margine di manovra in materia di divieti o limitazioni alla coltivazione di OGM.

Motivi socio-economici

Per la commissione Ambiente del Parlamento europeo anche l’impatto socio-economico potrebbe offrire una base legittima per un divieto, ad esempio quando il rischio di contaminazione non possa essere controllato o si vogliano proteggere altre colture. I deputati hanno anche sottolineato la necessità di una valutazione a lungo termine degli effetti sulla salute e sull’ambiente. La proposta non modifica il sistema di approvazione delle colture OGM oggi in vigore. Austria, Francia, Grecia, Ungheria, Germania e Lussemburgo hanno già fatto ricorso a una clausola di salvaguardia ai sensi della Direttiva del 2001 per vietare coltivazioni di alcuni OGM. In Polonia vige un sistema ancor più restrittivo, che esula dalla clausola di salvaguardia e che, a seguito della decisione di vietare la coltivazione del mais Monsanto 810, ha portato all’apertura di una procedura di infrazione. Questo voto è un chiaro segnale del Parlamento al Consiglio e alla Commissione: il sistema di autorizzazioni europee va mantenuto, ma occorre che gli Stati possano giustificare divieti o restrizioni alle colture OGM anche facendo riferimento all’impatto agricolo e ambientale, come pure alle ripercussioni socio-economiche della contaminazione. Il voto in plenaria è previsto nella sessione di Strasburgo del prossimo mese di giugno.