PAC in chiaro scuro



Bene, da una parte, la richiesta dei Ministri agricoli per una PAC post 2013 “forte”, ma preoccupano gli agricoltori le annunciate misure verdi

Le Organizzazioni agricole europee hanno accolto con soddisfazione l’appello lanciato dai Ministri europei a favore di una PAC forte presente nelle conclusioni relative ai piani sulla PAC dopo il 2013, di cui hanno trattato in occasione della loro ultima riunione. Tuttavia, Paolo Bruni, Presidente della Cogeca, ha espresso serie preoccupazioni circa l’intenzione di imporre nuove regolamentazioni costose agli agricoltori, che avranno l’effetto di erodere la loro competitività e il loro potenziale di produzione. In una riunione di alto livello con il Ministro ungherese dell’Agricoltura, Sandor Fazekas, i rappresentanti delle organizzazioni agricole europee ha evidenziato che l’annunciato “inverdimento” della PAC non è niente di nuovo. Tutte le quattro riforme precedenti della politica agricola europea si sono incentrate sull’introduzione di misure a favore dell’”inverdimento”, ma il ruolo di produzione dell’agricoltura è stato ignorato. Tenuto conto delle future sfide, segnatamente l’aumento della domanda alimentare e l’estrema volatilità dei prezzi, appare evidente che non si può agire allo stesso modo.

 


I “rischi” delle misure verdi

Consapevoli del fatto che le esigenze ambientali continueranno e dovranno continuare a costituire un elemento importante della PAC, secondo Copa-Cogeca risulta controproducente imporre un numero sempre maggiore di costose regolamentazioni agli agricoltori europei se il risultato sarà semplicemente quello di ridurre la produzione dell’UE e di esternalizzare la produzione alimentare in zone del pianeta ove essa è molto meno sostenibile. Una recente relazione della Commissione europa mostra che le importazioni crescenti dal Brasile, ad esempio, aumenteranno in maniera significativa le emissioni di carbonio. Gli agricoltori europei possono accettare ulteriori misure ecologiche solo a condizione che siano per loro vantaggiose sia in termini di aumento della produttività e di riduzione dei costi (efficienza nell’uso delle risorse) che per l’ambiente.


 


Rafforzare le imprese agricole

Il Copa-Cogeca plaude anche all’appello dei Ministri a migliorare il funzionamento della catena alimentare e a rafforzare la posizione delle imprese agricole. Una maniera di assicurare che gli agricoltori ottengano ricavi più elevati dal mercato dovrà consistere nell’adeguare le norme europee in materia di concorrenza, al fine di consentire alle organizzazioni di produttori di crescere di dimensioni e di scala. In questo contesto, risulta importante che i Ministri agricoli europei stiano discutendo dei negoziati controversi sulla liberalizzazione del

commercio tra l’UE e il Mercosur, il blocco commerciale dei paesi dell’America latina. Al riguardo, Copa-Cogeca hanno pubblicato uno studio che mostra che un accordo concluso nel quadro dei negoziati commerciali avrebbe un impatto catastrofico sul settore agricolo europeo e comporterebbe per il settore bovino un ingente costo di 25 miliardi di euro. Va sottolineato allo stesso tempo che le importazioni da questi paesi non rispettano le severe norme dell’UE. Questo è il motivo per cui il Copa-Cogeca si oppone all’attribuzione di ulteriori concessioni ai paesi terzi.

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