Crisi del comparto suinicolo europeo


La Presidenza di turno ungherese dell’UE ha lanciato un appello per l’applicazione di misure urgenti intese a migliorare la redditività a lungo termine del settore della carne suina

La richiesta della Presidenza ungherese si iscrive nell’ambito delle conclusioni discusse dai Ministri europei dell’Agricoltura nel Gruppo consultivo allargato sulla carne suina. Si ricorda che il Gruppo è stato creato per trovare concrete soluzioni alla difficile situazione in cui versa il settore europeo della carne suina. Infatti, ormai da tre anni questo comparto è in difficoltà a causa soprattutto dell’aumento dei costi legati ai fattori di produzione. Per questo motivo, le stesse Organizzazioni agricole europee hanno chiesto misure rapide ed efficaci per aiutare gli agricoltori ad affrontare l’estrema volatilità sui mercati a termine. Chiedono, inoltre, che la posizione degli agricoltori europei nella catena alimentare sia consolidata affinché ricevano un miglior reddito dalle loro produzioni. Per queste ragioni suggeriscono di facilitare l’accesso all’intervento per gli allevatori, ad esempio, con agevolazioni di credito e lo sviluppo di un Piano europeo per le proteine. Il divieto sull’utilizzo di proteine animali trasformate provenienti da animali non ruminanti dovrebbe – secondo le Organizzazioni agricole europee – essere tolto immediatamente. Inoltre, i produttori di carne suina dovrebbero potersi raggruppare in organizzazioni di produttori al fine di ridurre i costi di produzione e aumentare il valore della loro produzione. Le regole di concorrenza in Europa – dicono – vanno riviste per permettere alle Organizzazioni di produttori di crescere di dimensioni e di scala, contribuendo a una catena alimentare più equilibrata. Le richieste delle parti interessate del Gruppo consultivo allargato sono state inviate alla Commissione per essere analizzate.