12.08.2011 Vendemmia 2011, si parte


Nel Veneto, subito dopo ferragosto, inizierà la raccolta delle uve per le basi spumanti e le varietà precoci. Confermate tutte le previsioni annunciate da Veneto Agricoltura sulla qualità e quantità, sarà un’ottima annata. La situazione per provincia.

Il conto alla rovescia è iniziato, ancora poche ore e i primi grappoli di uva Chardonnay, Pinot Grigio, Pinot Nero e delle altre varietà precoci saranno raccolti. La vendemmia 2011 nel Veneto può finalmente cominciare. Come annunciato nei giorni scorsi a Legnaro da Veneto Agricoltura, subito dopo ferragosto prenderanno il via le operazioni vendemmiali. Si comincerà con le uve per le basi spumanti, seguiranno tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre le uve per i Prosecchi (Glera) e le medio tardive, per finire con le uve a bacca rossa a metà settembre.

Un intero settore è già in fermento, nel vero senso della parola, e le ragioni stanno nelle cifre: nel 2010 il vigneto veneto ha prodotto 1,1 milioni di tonnellate di uva da vino (prima regione italiana), pari a 8,3 milioni di ettolitri di vino dei quali 5,4 milioni esportati, principalmente nell’UE, negli USA e nell’estremo Oriente, per un valore complessivo di 1,16 miliardi di euro. Cifre da capogiro che giustificano il grande movimento di interessi che ruota attorno al comparto.

Sarà una vendemmia anticipata di una decina di giorni rispetto alla media pluriennale e, come dicono i viticoltori, dalle annate precoci solitamente giungono soddisfazioni. Le premesse non mancano. Nonostante l’andamento meteorologico un po’ bizzarro delle scorse settimane, le giornate soleggiate, calde e asciutte, alternate a notti fresche e arieggiate di questo periodo stanno “lavorando” per la qualità delle uve, a cominciare dallo stato sanitario, che in questo momento è ottimo, come pure la componente aromatica e la pigmentazione. Non solo, le uve presentano già alte gradazioni zuccherine e un’eccellente acidità, aspetti questi assolutamente positivi soprattutto per le uve destinate a trasformarsi in vini spumanti.

Filippo Taglietti, tecnico del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene DOCG, sottolinea addirittura che uno stato sanitario così eccellente delle uve alla vigilia della vendemmia non gli era mai capitato di vederlo. Stessa musica nelle altre principali aree vitivinicole venete, dal veronese al Veneto Orientale, passando per Vicenza e Padova. In sostanza, dicono gli esperti di Veneto Agricoltura, la vite ha dimostrato di saper reagire alle “stravaganze” meteorologiche, vedi le straordinarie ondate di calore registrate nello scorso aprile o le basse temperature dell’ultima decade di luglio. “Insomma – sottolinea Diego Tomasi del CRA-Vit di Conegliano – qui abbiamo a che fare con una pianta, la vite, ad altissima capacità di adattamento ai cambiamenti climatici”.

Sotto il profilo quantitativo, la vendemmia 2011 nel Veneto non dovrebbe scostarsi di molto da quella dello scorso anno. Le uve a bacca rossa dovrebbero però segnare una lieve flessione dovuta principalmente agli estirpi (per far spazio ai Prosecchi fortemente richiesti), mentre le uve a bacca bianca sono date in leggero aumento, mediamente del 5-7% in quasi tutte le province venete.

Più in dettaglio: nella provincia di Padova il calo delle varietà a bacca rossa potrebbe toccare addirittura punte del 15-20% per Merlot e Friularo; un +5% è atteso invece per la varietà Glera, mentre per il Pinot Grigio la produzione dovrebbe rimanere sui livelli del 2010. Anche nella provincia di Vicenza è previsto un calo delle uve rosse (Merlot e Cabernet) del 15-20%; Glera e Garganega invece dovrebbero rimanere sui livelli del 2010, mentre Pinot Grigio e Chardonnay potrebbero subire una riduzione del 7-10%. In controtendenza Venezia dove si segnala un incremento del 5% per il Merlot e una riduzione della stessa percentuale per il Pinot Grigio. A Verona, le uve rosse dovrebbero attestarsi sulle quantità dello scorso anno, mentre per la Garganega si prevede una riduzione del 3%. Anche in provincia di Treviso si prevede una leggera flessione delle uve rosse, compensata da un +6/7% delle uve bianche. Per quanto riguarda Rovigo si prevede un incremento produttivo del 35% dovuto all’entrata in produzione di nuovi impianti, come pure a Belluno (+17%). Si ricorda infine che nelle prossime settimane solo nelle due province di Verona e Treviso saranno vendemmiate oltre 850mila tonnellate di uva, vale a dire il 67% del totale prodotto nel Veneto.

 

Ufficio Stampa