Vallevecchia (Caorle, Ve): chiavica wi-fi


Le acque dolci e salmastre saranno controllate da un computer collegato wifi a chiaviche e sensori. Un progetto innovativo di Veneto Agricoltura per la gestione dell´acqua nelle zone costiere e saline, in collaborazione con CER, LASA e VeGAL, finanziato dalla UE

Life WSTORE2 è il progetto europeo studiato e coordinato dai tecnici di Veneto Agricoltura in corso a ValleVecchia (Caorle, Ve), in collaborazione con CER, LASA e VeGal (Gal Veneto Orientale), che si sta occupando di individuare strategie innovative per l´ottimizzazione e la gestione dell´acqua meteorica nelle aree costiere e saline.

Dopo la recente presentazione alle istituzioni e alle categorie economiche degli obiettivi da raggiungere per garantire la redditività all´agricoltura e la salvaguardia dell´ambiente, in un contesto generale di cambiamento climatico, è in fase di realizzazione la rete wi-fi per connettere le varie chiaviche dell´area ad un computer centrale. Chiaviche, che permettono la gestione del flusso dell’acqua piovana, facendola fluire dai terreni in un bacino di raccolta.

Il sistema è complesso. Infatti, sulle chiuse sarà posto un sensore in grado di rilevare l´indice di salinità dell´acqua di scolo che tramite fossi, passando perle chiaviche, permetterà la sua raccolta in un bacino di invaso, posto nelle vicinanze dei terreni coltivati ed all´area boscata di ValleVecchia.

A seconda della salinità rilevata ed elaborata da un apposito programma, le paratie si apriranno e si chiuderanno, facendo fluire nel bacino l´acqua “buona” da impiegare nei terreni e all´idrovora l´acqua troppo salmastra, da restituire al mare. Sì, perché il problema è che l´acqua di scolo può assumere attraverso i terreni livelli elevati di salinità.

Un problema enorme per le coltivazioni e per l´ambiente, tanto più nei periodi prolungati di siccità ed elevate temperature, come la scorsa estate.

Il progetto, una volta concluso e funzionante sarà un unicum nel suo genere a livello mondiale.

Come detto, lead partner e ideatore del progetto, da circa 1 milione e mezzo di Euro, è Veneto Agricoltura, in collaborazione con gli enti e le istituzioni locali citate. Sullo sfondo le difficoltà delle attività economiche e le minacce alle aree naturali causate dalla diminuita disponibilità di acqua di qualità, dai cunei salini e relativa intrusione di acque salmastre.