15.04.2013 OP ortofrutticole venete: il 2011 un anno di flessione


Per le Organizzazione dei Produttori (OP) ortofrutticole venete, il 2011 (i dati 2012 non sono ancora disponibili) è stato un anno caratterizzato da diverse flessioni: in calo infatti il numero di soci aderenti alle OP venete, le superfici e le quantità oltre che il valore della produzione aggregato.

È questo l’aspetto più significativo delle analisi effettuate dagli esperti di Veneto Agricoltura sui dati forniti dalla Regione Veneto e consultabili nel sito internet aziendale (sezione “Temi” di Economia e mercato).

Nel 2011, dunque, le OP hanno aggregato circa 4.500 soci (-9,4% rispetto al 2010), un numero comunque cresciuto di oltre 700 unità negli ultimi cinque anni. La base associativa si è ridotta in particolare per quanto riguarda il numero di strutture cooperative o altri tipi di società (scese a 61 rispetto le 67 del 2010) che associano oltre 3.900 produttori, un numero inferiore di circa 500 unità rispetto all’anno precedente. Continua invece ad aumentare il numero di aziende agricole individuali aggregate ad una OP (582 nel 2011), in crescita di circa il 4% nel 2011.

Le superfici investite sono scese nel 2011 a 14.718 ettari, diminuendo del 3,3% rispetto all’anno precedente quando avevano raggiunto i 15.218 ettari, il livello più alto degli ultimi anni. Nel dettaglio, le superfici investite a frutta si sono riportate a circa 8.690 ettari (-10% rispetto al 2010), il livello più basso degli ultimi cinque anni, mentre sono ancora in crescita gli investimenti a ortaggi, che superano i 6.000 ha nel 2011 (+8% rispetto al 2010) e a dispetto dell’aumento dei costi energetici, cresce l’incidenza delle superfici protette (35% del totale).

Le quantità commercializzate dalle OP si sono attestate a circa 403.000 tonnellate nel 2011 (-3% rispetto al 2010), arrestando il trend positivo degli ultimi anni.

E’ lievemente diminuito anche il valore della produzione commercializzata (VPC), che nei due anni precedenti aveva avuto una vera e propria impennata e, nel 2011, si è invece attestato a circa 342 milioni di euro (-4% rispetto al 2010), invertendo un trend di crescita che ha visto tale valore aumentare ininterrottamente fino al 2010. In diminuzione anche il VPC medio per OP, sceso da 21 milioni di euro nel 2010 a 19 milioni di euro nel 2011, per effetto dell’aumento del numero di OP, salito a 18 unità in seguito al riconoscimento di una nuova organizzazione.

Nota positiva, aumenta lievemente la quota di valore della produzione regionale aggregata dalle OP, che sale al 46,5%, confermandosi così ai livelli dei paesi più virtuosi nell’UE-27.

A dispetto di questo, diminuisce il grado di concentrazione delle OP: se nel 2007 le prime tre OP (APO Veneto-Friulana, APO Scaligera e COP) concentravano circa il 55% dell’offerta aggregata, nel 2011 (Ortoromi, leader a livello regionale, APO Ve-Fr e Apo Scaligera) tale quota si attesta al 40% e per raggiungere l’80% del VPC aggregato servono nove OP, rispetto alle 7 del 2007.

In merito ai canali di commercializzazione, continua ad aumentare il valore dei prodotti veicolati attraverso la Distribuzione Moderna (DM), che ha superato i 135 milioni di euro (+11% rispetto al 2010) e rappresenta una quota del 40% del totale, incrementando ulteriormente il divario con il valore di vendite all’ingrosso effettuate attraverso mercati ortofrutticoli o centrali di acquisto. Questo canale, infatti, è diminuito in valore assoluto (110 milioni di euro, -6%), e vede scendere la propria quota di vendite sul totale commercializzato (32%). Dopo la forte ripresa del 2010, sono notevolmente calate anche le vendite destinate all’esportazione (63 milioni di euro, -28%), la cui quota scende al 18% del totale ed è sintomo delle difficoltà incontrato dalle OP regionali a veicolare i propri prodotti sui sempre più competitivi mercati esteri.

Le insalate (rucola, valeriana, baby leaf e indivia) sono il prodotto con il maggior VPC aggregato dalle OP, con un valore di 51 milioni di euro (+13,6% rispetto al 2010). Considerando anche il VPC di lattughe (23 milioni di euro, -9%), passa attraverso le OP circa il 97% del valore regionale di tali produzioni. Elevati VPC si registrano anche per le mele (41,5 milioni di euro, +4% rispetto al 2010, circa il 69% del valore complessivo regionale) e i funghi (41 milioni di euro, +5,5%, pari a circa il 45% del totale veneto). Seguono a distanza le fragole, il cui valore aggregato (23 milioni di euro), è in notevole calo (-17%), così come la quota veicolata (56%) rispetto al totale del valore regionale del comparto.

Per quanto riguarda gli investimenti, nel complesso gli aiuti ricevuti dalle OP nel 2011 hanno sfiorato i 19,6 milioni di euro (-2% rispetto al 2010). Continuano a prevalere gli investimenti per migliorare e salvaguardare la qualità dei prodotti (6,5 milioni di euro, +5%), seguiti da quelli rivolti a migliorare le condizioni di commercializzazione (4,9 milioni di euro, +2%). Le azioni ambientali (gestione dei rifiuti, produzione biologica/integrata,…) attirano investimenti per 3,3 milioni di euro (-20%), mentre le azioni intese a pianificare la produzione raggiungono i 3,1 milioni di euro (-1%). In crescita gli importi destinati a misure di prevenzione e gestione delle crisi (1,2 milioni di euro, +16%) e soprattutto si registra un forte aumento delle risorse destinate a ricerca e produzione sperimentale (24,7 migliaia di euro, +71,5%) e formazione (13,8 migliaia di euro, +57%).

 

UN OP venete 2011_Valore della produzione commercializzata per prodotto

 

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