13.11.2013 Questa matrimonio s ha da fare!… per amore e per interesse


In Italia, nell’arco di mezzo secolo il numero degli alberi esistenti a pieno campo, cioè associati alle colture agricole, si è ridotto di un quarto (-25%).

Parliamo dei cosiddetti ”sistemi agroforestali” che già i romani avevano sviluppato associando alla vite e all’olivo le colture agricole; antiche pratiche giunte sino a noi, tanto che prima della seconda guerra mondiale gli alberi fuori foresta, sotto forma di siepi o filari, producevano più legno delle foreste italiane.

”I sistemi agroforestali, ieri, oggi e domani, in Europa e in Italia”, è il tema del meeting internazionale di venerdì 15 Novembre p.v. (ore 9,00), voluto da Veneto Agricoltura e previsto presso la Corte Benedettina di Legnaro (PD), che nel pomeriggio ha in programma anche la presentazione della costituenda Associazione Italiana di Agroforestazione. La mattina Viviana Ferrario (IUAV Venezia), Giustino Mezzalira (Veneto Agricoltura), Alain Canet (della francese AFAF), Piero Paris (CNR) e Adolfo Rosati (CRA), approfondiranno sui sistemi agroforestali tradizionali, moderni, le esperienze in Francia ed Europa e quelle italiane.

Come è stata concepita questa scelta che ha sacrificato così tanti alberi? E soprattutto, come e perché è possibile oggi la coesistenza tra arboricoltura e agricoltura, che sembrava compromessa dalle esigenze della meccanizzazione e dalle nuove pratiche agronomiche? Di questo si parlerà a Veneto Agricoltura con la convinzione che Questo matrimonio s’ha da fare!

E’ infatti possibile piantare alberi tra le colture, scelta che va fatta per amore e per interesse: per il clima, la biodiversità, la fertilità dei suoli, per limitare il ruscellamento superficiale delle acque meteoriche e favorire il drenaggio profondo, per valorizzare il paesaggio e per produrre legname. E’ questa la moderna agroforestazione.

I sistemi agroforestali producono tra il 15 e il 60% di biomassa in più per ettaro in confronto con una rotazione di colture pure. In altre parole, per produrre lo stesso quantitativo di legno e granaglie su 100 ha di coltura agroforestale, occorrerebbero tra i 115-160 ha di colture pure e di superfici forestali, coltivate separatamente. Questo guadagno di produttività si ripercuote in un guadagno economico.

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