06.02.2014 Caorle (VE). Avvistamenti avifaunistici, a Vallevecchia finalmente inverno


Oltre duemila uccelli, spesso rari, svernano nell’oasi della Brussa. I tecnici faunistici di Veneto Agricoltura al lavoro. Un paradiso per i birdwatchers. Il progetto europeo Adriawet2000.

ValleVecchia (Caorle, VE), paradiso per birdwatchers e appassionati di fotografia naturalistica: gli avvistamenti di avifauna selvatica sono numerosissimi e le specie svernanti sono abbondanti e diversificate. Lo conferma l’equipe di tecnici faunistici di Veneto Agricoltura che ha monitorato l’area in questi mesi e che fornisce un quadro puntuale dell’avifauna presente nell’Azienda Agricola pilota e dimostrativa dell’Ente regionale.

In questi freddi mesi invernali nei bacini d’acqua della zona occidentale dell’area – dove coabitano mirabilmente agricoltura e natura, frutto di un progetto,avviato al termine del secolo scorso, di riqualificazione ambientale, frutto di una delle ultime bonifiche negli anni ’60 -, sono presenti soprattutto anatre “di superficie” e “tuffatrici”. Tra le prime, la specie più numerosa è la canapiglia presente all’inizio di dicembre con 360 individui, seguita dal germano reale con 180 esemplari e da 150 mestoloni; non mancano altre specie come l’alzavola, della famiglia delle “anatidae” e tra le più piccole anatre europee, ed il fischione, o Anas Penelope, anatra comune e largamente diffusa. Tra le anatre “tuffatrici” primeggia il moriglione, di cui sono stati osservati ben 60 esemplari, ma è possibile scorgere anche la moretta e la più rara moretta tabaccata, una specie di elevato interesse conservazionistico a livello europeo.

Nei fitti canneti si incontrano il raro porciglione, uccello di palude della famiglia dei Rallidi che raramente si mostra ai birdwatchers, e la più comune gallinella d’acqua, mentre la folaga, piccolo uccello acquatico della famiglia dei Rallidi con striatura bianca sopra il becco, presente con oltre 1000 individui, forma grandi gruppi al centro dello specchio d’acqua.

Dall’altana di osservazione, alta una decina di metri, si riescono a scorgere le barene e gli scanni sabbiosi della foce Falconera; qui sono di casa i trampolieri (della famiglia degli Scolopacidi) come il piovanello pancianera, uccello migratore dal petto chiazzato di nero e il chiurlo, dal lungo becco ricurvo; infine la grigia pivieressa, di piccole dimensioni della famiglia dei Caradriidi, mentre nelle acque più fonde della foce si può osservare il cigno reale.

I rilevamenti positivi di questo periodo invernale si inseriscono tra i monitoraggi avifaunistici che Veneto Agricoltura svolge con cadenza quindicinale, secondo i protocolli definiti nell’ambito del progetto Adriawet2000. Il quadro aggiornato delle specie presenti è consultabile anche on line sul sito http://www.adriawet2000.eu/

 

Ufficio Stampa