Il comparto lattiero-caseario in Veneto

 

Il comparto lattiero-caseario rappresenta una delle più importanti realtà dell’agricoltura veneta.

A livello nazionale il Veneto si colloca al terzo posto nella produzione di latte con circa il 10%, dietro il leader assoluto la Lombardia (41%) e all’Emilia Romagna (16%).

Il valore della produzione è stimato nel 2013 in circa 440 milioni di euro, pari a poco più dell’8% dell’intero valore del settore agricolo regionale.

Il numero di vacche da latte presenti negli allevamenti veneti è circa 187.000 capi (Istat 2013), equivalente al 10% del totale nazionale. Le razze più diffuse in regione sono quelle specializzate nella produzione di latte: Frisona italiana, Bruna italiana e Pezzata Rossa. Primeggia la razza Frisona italiana che copre oltre la metà dei capi regionali.

 

 

 

 

Produzione

 

La produzione di latte in Veneto si aggira, abbastanza stabile, da diversi anni intorno ai 11 milioni di quintali, mentre il numero di azienda è ormai di poco sotto le 4.000 (2013), con ancora un evidente trend in diminuzione.

L’andamento dei dati relativi alla numerosità degli allevamenti evidenziano infatti un forte processo di concentrazione delle strutture produttive: la produzione media per allevamento è aumentata infatti di oltre il 50% nelle ultime otto campagne, superando ormai le 2.600 ettolitri/anno per azienda. Poco meno del 25% delle aziende producono quasi il 70% del latte regionale.

L’abbandono degli allevamenti è dovuto a una somma di cause, a cominciare dallo scarso ricambio generazionale. In effetti non più del 20% delle aziende è condotta da giovani al di sotto dei 40 anni e ben il 30% è intestata a persone di oltre 60 anni.

Pesano inoltre gli aspetti burocratici, a cui vanno aggiunti gli obblighi per il contenimento dell’impatto ambientale (direttiva nitrati, benessere animale, condizionalità, ecc.) che incidono sugli investimenti aziendali appesantendo il carico finanziario. Non ultimo il costo alimentare destabilizzato dall’altalenante andamento delle quotazioni delle materie prime.

La produzione  di latte in Veneto si aggira, abbastanza stabile, da diversi anni intorno ai 11 milioni di quintali, mentre il numero di azienda è ormai di poco sotto le 4.000 (2013), con ancora un evidente trend in diminuzione. L’andamento dei dati relativi alla numerosità degli allevamenti evidenziano infatti un forte processo di concentrazione delle strutture produttive: la produzione media per allevamento è aumentata infatti di oltre il 50% nelle ultime otto campagne, superando ormai le 2.600 ettolitri/anno per azienda. Poco meno del 25% delle aziende producono quasi il 70% del latte regionale.

L’abbandono degli allevamenti è dovuto a una somma di cause, a cominciare dallo scarso ricambio generazionale. In effetti non più del 20% delle aziende è condotta da giovani al di sotto dei 40 anni e ben il 30% è intestata a persone di oltre 60 anni. Pesano inoltre gli aspetti burocratici, a cui vanno aggiunti gli obblighi per il contenimento dell’impatto ambientale (direttiva nitrati, benessere animale, condizionalità, ecc.) che incidono sugli investimenti aziendali appesantendo il carico finanziario. Non ultimo il costo alimentare destabilizzato dall’altalenante andamento delle quotazioni delle materie prime.

La maggior parte del latte prodotto in regione è destinato alla trasformazione casearia (oltre il 75%), con prevalenza nella produzione di formaggi tutelati (50%), ciò spiega anche la forte presenza dell’industria di trasformazione anche a carattere cooperativo, che raccoglie e lavora una parte molto consistente del latte prodotto in Veneto.

Prospettive positive per questo comparto possono invece derivare dalla valorizzazione della materia prima, attraverso la vasta gamma dei prodotti caseari tradizionali, proposti sui mercati locali, e le principali produzioni a DOP, da promuovere sui mercati nazionali ed esteri. E’ evidente, quindi, l’importanza del turismo nel far conoscere i prodotti tradizionali e la necessità di aumentare l’impegno verso politiche commerciali a favore dei prodotti a DOP di punta. Su questo fronte risultati molto buoni sono stati ottenuti solo dal Grana Padano (quasi il 30% della produzione esportata all’estero). Quota ancora lontana per gli altri formaggi DOP regionali (Asiago, Montasio, Piave, ecc.), ma che rappresenta la direzione su cui puntare.

ditribuzione

formaggi

Da diversi anni Veneto Agricoltura monitora il comparto, producendo degli specifici report.

 

SCARICA I REPORT DI VENETO AGRICOLTURA

n. 17 Novembre 2013 – Le quote latte in Veneto (anno 2013)

n. 16 Luglio 2013 – Il prezzo nella cooperazione veneta (aggiornamento al 2011)

n. 15 Novembre 2012 – La produzione di latte in Veneto

n. 14 Giugno 2012 – Il prezzo del latte nella cooperazione veneta (aggiornamento al 2010)

n. 13 Gennaio 2012 – La produzione dilatte in Veneto

n. 12 Giugno 2011 – Il prezzo del latte nella cooperazione veneta (aggiornamento al 2009)

n. 11 Dicembre 2010 – La produzione di latte in Veneto

n. 10 Maggio 2010 – Il prezzo del latte nella cooperazione veneta

n. 9 Gennaio 2010 – Le vacche da latte, un confronto europeo

n. 8 Novembre 2009 – La produzione di latte in Veneto

n. 7 Giugno 2009- Il prezzo del latte nella cooperazione veneta

n. 6 Settembre 2008 – Il formaggio Montasio DOP

n. 5 Aprile 2008 – Il Monte Veronese DOP

n. 4 Settembre 2007 – Latte alimentare

n. 3 Gennaio 2007 – La Casatella Trevigiana

n. 2 Giugno 2006 – Il formaggio Piave

n. 1bis Giugno 2007 – Il formaggio Asiago (aggiornamento)

n. 1 Febbraio 2006 – Il formaggio Asiago