02.04.2014 La vitivinicoltura veneta consolida le proprie posizioni


Annata positiva dal punto di vista produttivo il 2013 per la vitivinicoltura veneta. Eppure la stagione non era iniziata sotto i migliori auspici. Nei mesi di marzo, aprile e maggio è infatti caduta sul Veneto una quantità di pioggia mediamente pari a 565 mm, contro una media 1994-2012 di 260 mm, mentre le temperature massime sono risultate inferiori alla media di riferimento di 3-4°C. Il protrarsi di una situazione meteorologica caratterizzata da passaggi ripetuti di perturbazioni ha provocato un sensibile surplus idrico nei terreni causando notevoli difficoltà all’ingresso in campo dei mezzi meccanici, favorendo la precoce diffusione della peronospora e ritardando il ciclo vegetativo.

L’andamento climatico dei mesi successivi ha tuttavia consentito di superare le difficoltà iniziali, portando i livelli produttivi su valori prossimi, se non superiori, alla norma. Con la vendemmia 2013, iniziata con 10-15 giorni di ritardo rispetto agli anni precedenti, sono stati raccolti 11,8 milioni di quintali di uva, il 9% in più rispetto alla scarsa annata 2012, caratterizzata dalla prolungata siccità estiva. Si stima che da questa quantità siano stati ottenuti circa 9 milioni di ettolitri di vino (+11,5% rispetto all’anno precedente), dei quali circa la metà (47%) è vino marchiato DOP e il 43% è IGP, confermando la posizione del Veneto al vertice della classifica delle regioni vinicole italiane.

Come è noto, il sistema delle denominazioni di origine in Veneto è piuttosto articolato, contando 28 DOC e 14 DOCG, ma le prime 10 denominazioni detengono complessivamente il 94,3% della produzione di uva rivendicata. Al vertice della top ten si colloca la DOC Prosecco con una quota del 41,5% sul totale, seguita a notevole distanza dalle DOC Valpolicella e dalla DOCG Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (ciascuna con una quota del 13,5%), che precedono le DOC Soave (11,8%) e Bardolino (4,9%).

Contrariamente a quanto si osserva in altre regioni, soprattutto dell’Italia meridionale, nonostante i vincoli imposti dalla legislazione europea la superficie vitata in Veneto negli ultimi 5 anni è risultata in costante aumento. Dai dati dello Schedario viticolo regionale si osserva che nel 2013 il vigneto veneto ha raggiunto un’estensione di 77.480 ettari, in aumento dell’1% rispetto all’anno precedente e del 10% rispetto al 2008.

Tale incremento è avvenuto mediante il trasferimento dei diritti di impianto, la cui provenienza da fuori regione ha rappresentato nel 2013 una quota decisamente maggioritaria (71,6%, pari a poco più di mille ettari) nell’ambito dei trasferimenti totali. Interessante notare che lo scorso anno la destinazione dei diritti ha riguardato per il 20% le denominazioni Prosecco o Glera, mentre il 33% è destinato agli impianti di Pinot grigio e il 47% ad altre varietà.

In base ai primi dati disponibili, sembra essere salito a 1,59 miliardi di euro il valore delle esportazioni di vino dal Veneto, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso la nostra regione consolida la propria leadership, detenendo la quota del 31,5% sul totale nazionale e distanziando in graduatoria Piemonte (19,2%), Toscana (14,8%) e Trentino Alto Adige (9,5%).

produzione uva e vino veneto 2013