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Gli ultimi dati sul settore confermano una situazione di mercato negativa. Allevatori schiacciati dal forte calo dei prezzi delle carni e dall’incremento dei costi di produzione
L’allarme giunge dal Gruppo di lavoro “Carni bovine” dell’Organizzazione agricola europea Copa-Cogeca che evidenzia come, dall’inizio dell’anno, i prezzi delle carni bovine siano diminuiti in media del 5% rispetto al 2013, mentre i costi dei fattori di produzione (in particolare dei mangimi) abbiano registrato un forte aumento. Anche se a breve termine la produzione europea di carni bovine dovrebbe aumentare lievemente – sottolinea in una nota Copa-Cogeca – le prospettive di lungo periodo non sono positive in termini di produzione e consumo, che dovrebbero diminuire del 7% circa nel periodo 2014-2023 rispetto alla media del 2010-2012, contrariamente alle importazioni per le quali si prevede un incremento.
Le severe norme europee
Il preoccupante calo della produzione e del consumo di carni bovine potrebbe causare enormi perdite sul piano sociale ed economico nelle zone rurali dell’UE, dato che il settore svolge un ruolo chiave per la crescita e l’occupazione in queste regioni. Tenuto conto della crescente domanda alimentare a livello mondiale, risulta dunque di primaria importanza stimolare la produzione bovina nell’UE. I produttori europei, che rispettano le norme di produzione più severe al mondo, si trovano inoltre in una posizione di svantaggio competitivo rispetto agli allevatori di quei Paesi che non devono conformarsi ai costosi regolamenti e obblighi UE. Ad esempio, l’uso di antibiotici come promotori della crescita è severamente vietato nell’UE ma autorizzato in altre regioni del mondo. In aggiunta, tali Paesi non sono sottoposti allo stesso sistema di ispezione delle carni nelle aziende, fiore all’occhiello europeo a garanzia dei consumatori. Per tutte queste ragioni, Copa-Cogeca ha chiesto che nei prossimi negoziati bilaterali di libero scambio la Commissione assicuri non solo che le norme di produzione europee vengano rispettate ma soprattutto che il modello di produzione europeo non sia oggetto di compromessi. Infine, lo stesso Esecutivo è stato invitato a presentare una valutazione dell’impatto sul settore bovino dei negoziati di libero scambio tra l’UE e gli Stati Uniti e di avviare una consultazione pubblica in merito prima di progredire ulteriormente nei negoziati. (Fonte: cc)
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