Bollettino Colture Erbacee n. 62/2015 del 30 giugno



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LA DIFESA INTEGRATA A PUNTATE
PRINCIPI E APPLICAZIONI PRATICHE PER LE COLTURE ERBACEE (20)

Insetticidi/piralide/mais

Anche per la piralide (Ostrinia nubilalis) la Difesa integrata, obbligatoria dal 1 gennaio 2014, prevede che eventuali trattamenti chimici possano essere effettuati solo dopo: I) la valutazione della loro necessità per mezzo di monitoraggi, modelli previsionali e osservazioni (scouting) delle colture che consentano di valutare l’eventuale superamento della soglia di danno; II) aver valutato la disponibilità di alternative agronomiche, meccaniche o biologiche al trattamento chimico nel caso questa sia stata effettivamente superata.

A) INDIVIDUAZIONE APPEZZAMENTI CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO

La specie, molto polifaga (è in grado si svilupparsi su moltissime piante coltivate e non), è presente ovunque e facilmente si possono vedere i sintomi della presenza sulle piante di mais. I monitoraggi e le prove di controllo condotte negli anni hanno evidenziato chiaramente che i livelli della specie variano fortemente a seconda delle zone e degli andamenti climatici di ciascun anno e che la convenienza dei trattamenti non vi sia in molti casi. Considerando gli ultimi 5 anni, in solo il 20% delle sperimentazioni su mais da granella condotte nelle aziende pilota e dimostrative di Veneto Agricoltura il trattamento (eseguito nel momento di massima efficacia) ha migliorato la produzione. La pressione di popolazione di piralide indicativa in base a medie pluriennali è la seguente: bassa a Vallevecchia – Caorle, medio-bassa a Diana, Mogliano Veneto, alta a Sasse Rami – Ceregnano). La zona ove costantemente le popolazioni sono più elevate è il sud–ovest della Regione, province di Rovigo, Padova, Venezia occidentale. In alcuni anni (2011 e 2014) in nessuna azienda è stata migliorata la produzione. Considerata la sola azienda in zona ad alta pressione di popolazione il miglioramento produttivo vi è stato nel 55% dei casi. Per quanto concerne le micotossine e in particolare le fumonisine (più influenzate dal trattamento), il trattamento ha generalmente ridotto i livelli quando ha migliorato le produzioni; negli altri casi le differenze sono state modeste, non in grado di incidere significativamente sul livello medio generale determinato dalla combinazione delle condizioni agronomiche e dell’andamento climatico. La convenienza del trattamento va pertanto valutato stagione per stagione, zona per zona, tenendo conto dei diversi fattori che incidono, a partire dal tipo di produzione:

Mais da foraggio uso zootecnico: rischio basso di danno anche nelle annate con popolazioni più elevate per le semine ordinarie;

Mais per uso energetico: ancor più bassa la probabilità della convenienza di trattamenti;

Mais da granella per uso zootecnico: la convenienza del trattamento può esserci in zone con significativa pressione della piralide con ibridi non particolarmente tolleranti e condizioni agronomiche non ottimali;

Mais da granella per l’alimentazione umana: il trattamento, se effettuato nel momento più opportuno, aumenta la probabilità di ridurre il contenuto di fumonisine nella granella.

La Difesa Integrata si basa quindi sulla applicazione del modello previsionale (si veda per esempio l’output del modello alla data attuale) che consente di prevedere con sufficiente anticipo e precisione quando la presenza di larve coincide con le fasi più suscettibili agli attacchi del mais (nei prossimi giorni saranno date indicazioni precise sul momento adatto per i campionamenti al fine di valutare il superamento o meno della soglia di danno e sul momento ottimale per i trattamenti in caso di superamento della soglia – previsione a 7-10 giorni) e quindi stimare nel momento più opportuno il livello di popolazione e il rischio di un attacco sopra la soglia di danno (la percentuale di spighe con presenza di larve è un buon indicatore sul rischio di un danno in grado di ridurre la produzione e aumentare significativamente il contenuto di fumonisine e quindi sulla convenienza o meno del trattamento). Le sperimentazioni hanno evidenziato che per il mais destinato a granella per uso zootecnico, in cui la percentuale di spighe, alla fine della fioritura, con presenza di larve è inferiore al 20-30% (facendo campionamenti su almeno 3-4 stazioni di 40 piante a caso per appezzamento/reparto omogeneo) non sono mai state registrati incrementi produttivi con il trattamento.

B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE

Nell’ambito delle soluzioni agronomiche a livello di Produzione Integrata vi sono: I) la scelta di ibridi tolleranti (per quanto accertato non sono disponibili al momento in Italia ibridi resistenti) o con ciclo corto in grado di sfuggire, con le fasi suscettibili (presenza degli stimmi freschi soprattutto) al picco di presenza delle larve di seconda generazione (la più abbondante, con il potenziale di arrecare un danno sopra la soglia), II) l’utilizzo di prodotti che determinano la probabilità di una maggiore resistenza delle piante in generale e una minor suscettibilità alle micotossine (Trichodermaspp.); III) la semina anticipata per aumentare la probabilità che le fasi più suscettibili della coltura siano anticipate rispetto al picco; IV) una irrigazione efficiente, che mantenga con continuità in buone condizioni la coltura. La combinazione di due e più di queste strategie aumenta apprezzabilmente la probabilità di evitare danni significativi da piralide e da micotossine senza trattamenti chimici. Se accertato il superamento della soglia, le soluzioni non chimiche disponibili sul mercato sono potenzialmente due: 1) l’utilizzo del Trichogramma
: il materiale dei principali produttori europei è stato a lungo sperimentato da Veneto Agricoltura, in condizioni di alta e bassa pressione di piralide, anche con prove per individuare le soluzioni per aumentare la probabilità di funzionamento (doppio rilascio, elevati dosaggi, anticipo del primo rilascio, diversi tipi di distribuzione): in nessuna prova si è registrato un miglioramento (no riduzione del danno alle piante, no miglioramento produzione, no riduzione micotossine) rispetto al testimone non trattato; 2) i prodotti a base di Bacillus thuringiensis hanno invece fornito risultati buoni, talora al pari dei trattamenti chimici (si vedano presentazioni del 2014 e del 2013) e sono una soluzione alternativa concreta.

Per richieste di chiarimento e ricevere i messaggi di allerta sul cellulare, chiama il numero 0498293847 o scrivi a bollettino.erbacee@venetoagricoltura.org. Ulteriori informazioni sul sito di Veneto Agricoltura, alla pagina dedicata al
Bollettino colture erbacee
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