29.07.2016 TTIP E INDICAZIONI GEOGRAFICHE


L’elenco dei
prodotti europei a Indicazione Geografica, comprendente 42 IGP italiane,
elaborato in seno ai negoziati commerciali TTIP tra Unione Europea e Stati Uniti, è stato al centro di
una breve intervista che Europe Direct Veneto ha fatto all’on. Paolo De Castro,
che sta seguendo da vicino questa difficile partita.

– Con quale
criterio è stato elaborato l’elenco dei prodotti IGP in ambito TTIP, a partire
dai 42 italiani?
Le 42
tipicità selezionate per l’Italia rappresentano oltre il 90% delle IG che più
vengono esportate negli Stati Uniti, il criterio è stato quindi quello di
tutelare i nostri prodotti più richiesti, conosciuti e di conseguenza copiati e
quindi vittime del cosiddetto italian sounding. L’elenco con le IGP selezionate
può essere scaricato dal seguente indirizzo internet: http://bit.ly/29Wk7Nj

– Cosa
significa per una IGP essere stata esclusa o inclusa nell’elenco?
Per il
momento niente, infatti su questo tema la delegazione europea non è riuscita
purtroppo a ottenere ancora nessun risultato. Se l’elenco dovesse essere
inserito nella bozza negoziale e successivamente accettato dalla delegazione
statunitense le IG contenute nell’accordo verrebbero riconosciute e quindi
tutelate Oltreoceano.

– Che tipo
di azione può essere svolta per tutelare le IGP escluse dall’elenco?
Il tema del
riconoscimento delle nostre IG da parte degli americani è un tema cruciale nei
negoziati del TTIP, il riconoscimento dei nostri prodotti maggiormente
esportati non potrà che migliorare la situazione degli alimenti Made in Italy
venduti in USA, dove su dieci prodotti venduti come italiani ben nove in realtà
non lo sono.

– Esiste una
documentazione al riguardo?
Tutta la
documentazione riguardante i negoziati può essere consultata sul sito web della
Commissione europea dedicato al TTIP
(http://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/index_it.htm ), dove é possibile
trovare, con differenti livelli di approfondimenti, tutti i documenti relativi
alla posizione europea e, al termine di ogni round negoziale, anche relazioni
sullo stato dell’arte dei colloqui, con le questioni ancora aperte e quelle in
cui ci si avvicina ad un risultato.

– Chi sta
trattando la questione?
Il negoziato
del TTIP è in mano alla Commissione europea e nello specifico al Commissario al
Commercio Cecilia Malmstrom, la quale, nonostante provenga da un Paese poco
sensibile al tema delle IG quale la Svezia, ha più volte ribadito che nessun
accordo verrà firmato se non saranno riconosciute forme di tutela soddisfacenti
per i prodotti a Indicazione Geografica (Si veda al riguardo il servizio su
Veneto Agricoltura Europa n. 9/2016 – pag. 3). Ad ogni modo la situazione è
tale che è quasi impossibile arrivare a un accordo entro la fine dell’anno.- Quali
possono essere i tempi per la chiusura dei negoziatitiCon la fine
della presidenza Obama, tutto verrà rimandato all’amministrazione successiva,
che si insedierà nel 2017. Bisognerà vedere quale sarà la posizione del nuovo
Presidente USA al riguardo. Inoltre, l’anno prossimo ci saranno le elezioni in
Francia, seguite da quelle in Germania e via così fino al 2019, quando sarà il
turno del Parlamento europeo. A questo punto, non è difficile immaginare che
non se ne possa riparlare prima del 2020.