12.09.2016 Mercati ortofrutticoli in Veneto: nel 2015 in calo le esportazioni, aumentano le merci che rimangono all’interno della regione


Anche nel 2015, per il quinto anno consecutivo, la merce scambiata nei mercati ortofrutticoli veneti si è mantenuta al di sotto della soglia psicologica del milione di tonnellate: la quantità totale è stata pari a circa 945 mila tonnellate, in leggera flessione (-0,6%) rispetto al 2014.

Per quanto riguarda la merce oggetto di scambio, gli ortaggi si confermano al primo posto (480 mila tonnellate, +2,9%), con una quota pari al 50% degli scambi, seguiti dalla frutta fresca (316 mila t, +6,1%) con una quota del 33,4% sul totale delle quantità veicolate. Gli agrumi rappresentano circa il 15% delle merci scambiate (139 mila t, -3,3%) mentre è del tutto residuale la quantità di frutta secca (poco più di 9 mila t).

Il valore delle merci scambiate è aumentato fino a circa 970 milioni di euro (+19%), in virtù di un aumento generalizzato dei prezzi (+20,3%), trascinati in particolare dall’incremento dei prodotti frutticoli nei mercati alla produzione veronese.

Sono questi i dati più significativi che emergono dalle analisi effettuate dagli esperti di Veneto Agricoltura sui dati forniti dagli stessi mercati ortofrutticoli regionali.

L’analisi di lungo periodo e per tipologia di mercato, evidenzia che i
mercati di redistribuzione
(Verona, Padova e Treviso) sorreggono gli scambi mercatali con una quota dell’83% del totale della merce veicolata (poco meno di 790 mila t), anche se nell’ultimo anno hanno registrato una diminuzione, seppure contenuta, dei volumi scambiati. Va segnalato il trend positivo in atto negli ultimi cinque anni da parte dei
mercati al consumo
(Venezia-Mestre, Vicenza e Bassano del Grappa): rispetto al 2010, in cui avevano toccato il minimo delle quantità commercializzate (circa 24.500 t), nel 2015 i volumi scambiati sono risaliti a circa 29.600 t, aumentando del 20% nel periodo considerato. Per quanto riguarda i
mercati alla produzione
, nel 2015 il volume delle merci è sceso nuovamente a circa 69 mila tonnellate (-4% rispetto al 2014): tale risultato è causato dal calo generalizzato delle merci veicolate da parte dei mercati frutticoli veronesi e da quelli orticoli di Rosolina e Chioggia, mentre registra un incremento quello di Lusia.

Dal punto di vista della provenienza delle merci, la quantità di prodotto proveniente dal territorio regionale (compreso le provenienze comunali e provinciali) è stata di circa 220 mila tonnellate, in crescita rispetto all’anno precedente (+6,6%) e costituisce il 23,3% del totale delle merci scambiate nei mercati ortofrutticoli del Veneto. Circa la metà della merce arriva dal territorio nazionale (poco più di 488 mila tonnellate, il 51,7% delle merci scambiate), principalmente dalle regioni del Sud (Puglia, Sicilia e Campania) mentre il rimanente 25% proviene dall’estero (236 mila t, +3,9%), per oltre il 60% dall’Unione Europea (Spagna e Paesi Bassi su tutti) e in misura minore dal Sud America (11%) e dal Centro America (10%), che soddisfano le esigenze di frutta e prodotti nei periodi di controstagionalità.

Considerando i mercati di sbocco delle merci che escono dai mercati ortofrutticoli regionali, vanno segnalate due importanti dinamiche in atto nel 2015 per quanto riguarda le destinazioni: si registra un calo delle merci inviate all’export rispetto al 2014 (337 mila tonnellate, -9%), la cui quota sul totale delle merci in uscita si riduce riportandosi al 35,7% e interrompendo così un biennio di crescita positiva. Le
esportazioni
sono orientate principalmente verso i paesi di prossima vicinanza all’Italia, e quindi Croazia, Germania e Slovenia, che insieme concentrano quasi il 50% delle spedizioni fuori dai confini nazionali. Tra le altre principali destinazioni estere spiccano Austria, Ungheria e Russia, ciascuna con una quota del 7% delle merci, mentre la Romania si ferma al 6%, seguite da altre destinazioni verso i paesi del nord-est Europa (Ucraina, Bosnia, Polonia e Repubbliche Baltiche). Le merci indirizzate in ambito nazionale (principalmente le regioni confinanti con il Veneto) sono pari a circa 201 mila tonnellate (-2,3%) e rappresentano una quota del 21,3% del totale, mentre sono in aumento rispetto all’anno precedente le merci che rimangono all’interno dei confini regionali (407 mila tonnellate, +20,6%), e di conseguenza è in crescita la loro quota relativa, che risale dal 37% al 43%.

I dati confermano ancora una volta il ruolo di piattaforma di rilancio dei prodotti ortofrutticoli svolto dai mercati all’ingrosso della regione Veneto, che ricevono le merci provenienti a livello nazionale e dall’estero destinandole principalmente all’estero, verso le regioni confinanti o per il consumo interno.

“Da una parte – evidenziano gli esperti economici di Veneto Agricoltura – la battuta d’arresto della quota di prodotto destinata all’estero, per la prima volta dopo diversi anni, potrebbe indicare una possibile e potenzialmente preoccupante difficoltà degli operatori presenti nei mercati a mantenersi competitivi nei mercati esteri rispetto ai competitors stranieri. Dall’altra, un rinnovato interesse da parte di una certa tipologia di acquirenti (dettaglianti fissi e ambulanti, ho.re.ca, …), a rifornirsi direttamente presso i mercati ortofrutticoli all’ingrosso presenti sul territorio regionale, potrebbe costituire la riscoperta dei mercati al consumo come luoghi di approvvigionamento di merce a livello locale.”

 

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