12.10.2016 Commercio con l’estero positivo nel 2015: export Veneto di piante vive +20%; consumi nazionali di piante e fiori in flessione, il Nord-est tiene

 

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È migliorato il commercio con l’estero di piante vive, principale voce di export del settore florovivaistico nazionale (518 milioni di euro, +3), con il Veneto che, nel 2015, registra una performance decisamente superiore al dato nazionale (26,7 milioni di euro, +20,3%). Tuttavia i consumi sono stabili e anche i dati sul valore della produzione del comparto presentano un settore che negli ultimi anni sta attraversando una fase di “stagnazione”, che tuttavia, se confrontata con le perdite subite da altri comparti, va vista come una sostanziale “tenuta” pur nelle difficoltà generate dalla crisi economica degli ultimi anni.

Nel 2015, infatti, il valore del comparto florovivaistico veneto si stima possa attestarsi a circa 203 milioni di euro, -0,6% rispetto al 2014, ma comunque superiore a quello del 2009 (+3,4%). È interessante la scomposizione del valore della produzione per macro-attività del comparto, che evidenzia dinamiche contrapposte: la produzione di fiori e piante è in continuo calo e il suo valore nel 2015 si stima possa scendere ulteriormente a circa 52 milioni di euro (-5% rispetto al 2014), mentre la produzione vivaistica è in leggero ma continuo aumento, anche se in termini assoluti si tratta ancora di valori inferiori, pari a circa 28 milioni di euro.

Nell’ultimo report sul settore, realizzato dagli esperti di Veneto Agricoltura, sono stati analizzati il commercio con l’estero, sulla base dei dati disponibili nella banca dati Coeweb dell’Istat e il consumo di fiori e piante in Italia, monitorati in continuo con un’indagine ad hoc molto approfondita dall’Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e alimentare del Mipaaf.

Il saldo commerciale con l’estero dell’import/export nazionale di piante vive e prodotti della floricoltura (fiori, fronde, bulbi, ecc.) è stato positivo anche nel 2015 e viene stimato in circa 198 milioni di euro, in leggera riduzione (-1,1%) rispetto al dato 2014. Alla formazione del saldo ha contribuito un aumento delle importazioni (475 milioni di euro, +7,6%) proporzionalmente leggermente superiore alle esportazioni (673 milioni di euro, +4,9%). Il punto di forza del settore nazionale è rappresentato dalle piante vive, che costituiscono circa il 77% delle esportazioni italiane in valore (518 milioni di euro, +3% su base annua); seguono il comparto delle foglie e fogliame (73 milioni di euro, +8%) e quello dei fiori recisi (76 milioni di euro).

Il dettaglio regionale relativo solo alla piante vive, evidenzia per il Veneto un andamento in linea con la tendenza del dato nazionale per quanto riguarda le importazioni (oltre 53 milioni di euro, +6%), mentre registra un dato molto positivo per le esportazioni (26,7 milioni di t, +20,3%), con un conseguente risultato positivo sul saldo della bilancia commerciale che, pur rimanendo negativo, scende al di sotto dei 27 milioni di euro (-5,8%), il valore più basso dal 2010.

Per quanto riguarda i consumi nazionali di piante e fiori, le stime effettuate da Veneto Agricoltura su dati Ismea, che monitora con continuità la spesa e la domanda interna, indicano che nel 2015 c’è stata una leggera flessione della spesa complessiva di prodotti florovivaistici in Italia, attestatasi su circa 2,03 miliardi di euro (-0,3% rispetto al 2014). Il calo ha riguardato in particolare il consumo di piante, sceso a 820 milioni di euro (-1,1%), mentre è rimasta sostanzialmente invariata la spesa in fiori (1,2 milioni di euro, +0,2%). Il Nord-est tuttavia, seppur di poco, è in controtendenza e i consumi tengono, facendo segnare un lieve rialzo (+0,3%).

Per quanto riguarda la domanda interna di fiori e piante, la maggior quota di spesa viene effettuata nelle regioni del Sud Italia e Sicilia (27,6% del totale), seguita dal Nord-Ovest (27,2%), con una quota tuttavia in calo. Il Nord-Est contribuisce ai consumi nazionali con una quota del 24% (poco meno di 500 milioni di euro), in continua crescita negli ultimi cinque anni. In particolare, le regioni del nord si contraddistinguono per una maggior quota di spesa in piante, che viene realizzata prevalentemente nel Nord-Ovest (33,6%) e nel Nord-Est (28,5%, circa 160 milioni di euro). Mentre, al contrario, la spesa in fiori, che rappresenta il 60% della spesa totale del comparto, è prevalentemente effettuata nelle regioni del Sud e Sicilia (35%).

I canali di acquisto rimangono principalmente il negozio tradizionale (61%) e il chiosco attrezzato lungo la strada (21%) per i fiori, mentre la vendita di piante nel 2015 vede ritornare al primo posto tra i canali di vendita quello dei negozi tradizionali, con una quota del 35,7% del totale, in aumento di oltre un punto percentuale su base annua, a scapito degli acquisti nei garden center/vivai, che dopo l’exploit registrato nel 2014, vedono perdere quote di vendita e scendono al 32,9%. Stabili le vendite nei Super/Ipermercati (-12,5%), mentre sono in crescita quelle nei mercati rionali (8,7%). Per quanto riguarda le occasioni di acquisto, anche nel 2015 trova conferma il fatto che il principale motivo d’acquisto di fiori è quello per uso cimiteriale o in particolari ricorrenze (Festa della donna, Festa della mamma, ecc.), mentre le piante invece vengono acquistate prevalentemente per abbellire la casa.

Nel primo quadrimestre del 2016 (periodo gennaio-aprile), la spesa ha mantenuto il trend registrato negli anni precedenti: si stima che la spesa cumulata in fiori e fronde, piante, alberi e arbusti in Italia si attesti su circa 700 milioni di euro, sostanzialmente gli stessi livelli dell’anno precedente. Nel dettaglio la spesa in fiori rispetto allo stesso periodo del 2015 risulta in leggera flessione (circa 400 milioni di euro, -0,4%), mentre la spesa in piante registra una lievissima ripresa a circa 290 milioni di euro (+0,6%), che lascia ben sperare per il proseguo dell’anno Nel Nord-Est la spesa complessiva viene stimata in circa 175 milioni di euro, in calo dello 0,5%, come risultante di una diminuzione più consistente della spesa in fiori (circa 87 milioni di euro, -0,8%) rispetto alla flessione del valore degli acquisti di piante (88 milioni di euro, -0,2%).

 

Ultima notizia FV n.27-ottobre 2016_trend spesa cumulata fiori e piante 2016