13.11.2016 Prezzi delle uve: Verona stabile, +8% a Treviso e Padova


Penalizzata solo in parte da andamenti climatici irregolari verificatisi soprattutto con le eccezionali precipitazioni e le basse temperature di maggio e giugno, la vendemmia 2016 ha potuto beneficiare da luglio a settembre di un periodo climaticamente favorevole. Le stime di Assoenologi, che sostanzialmente confermano le previsioni vendemmiali formulate da Veneto Agricoltura a fine agosto, indicano una produzione di uva inferiore di circa il 5% a quella record del 2015, ma superiore del 6% alla media degli ultimi 5 anni.

L’alternanza tra le elevate temperature diurne e i bassi valori notturni, riscontrata nel periodo finale della maturazione ha inoltre consentito di ottenere uve a bacca bianca con un buon rapporto zuccheri/acidità totale e uve a bacca nera con un sufficiente accumulo di sostanze coloranti. Alla raccolta, avvenuta con 8-10 giorni di ritardo rispetto alle annate precedenti, le uve si sono presentate generalmente sane e di bell’aspetto. La qualità del vino che si potrà ottenere viene stimata buona con diverse punte di ottimo, tanto che in alcuni casi il 2016 viene già considerato un’annata da ricordare.

Sospinte da un quadro sostanzialmente ottimistico e dall’andamento in crescita delle esportazioni, le quotazioni delle uve in Veneto si sono generalmente collocate al di sopra o sui medesimi livelli di quelli registrati nella positiva annata 2015.

Esaminando i dati rilevati presso le Borse Merci delle Camere di Commercio di Verona, Treviso e Padova, si calcola un incremento medio del prezzo delle uve pari al 5,5% complessivamente per tutte le tipologie. Tuttavia nel confronto tra le diverse province è possibile osservare come le quotazioni sulla piazza di Verona siano rimaste mediamente invariate rispetto all’anno precedente (+0,3%), mentre a Treviso e Padova si registra un incremento rispettivamente pari all’8,7 e all’8,0%. Ne consegue che mentre Verona conferma un prezzo medio di 0,69 euro per chilo di uva raccolta, Treviso consolida la leadership regionale con una media di 0,83 €/kg, mentre Padova riduce il distacco da Verona salendo a 0,53 €/kg. Il prezzo medio per l’intera regione è calcolato in 0,68 €/kg.

L’analisi all’interno delle diverse tipologie di uva consente di individuare nella presenza o meno di uve Glera, utilizzate per la produzione del Prosecco nelle sue diverse denominazioni, la discriminante più importante tra l’andamento delle quotazioni veronesi e quello delle altre province. A Treviso le quotazioni delle uve Glera sono risultate in aumento rispetto all’anno precedente, ma in misura diversa a seconda della tipologia: Cartizze Docg +4,2%, Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Docg +9,1%, Prosecco Doc +15,4%. A Padova il prezzo della Glera atta a Prosecco Doc è salito del 20% e analogo aumento è stato osservato per il Serprino Doc, un vitigno riconducibile alla famiglia dei Prosecchi.

Per quanto riguarda le altre tipologie di uva, quelle utilizzate per la produzione dei rossi veronesi hanno avuto quotazioni stabili o in calo (Bardolino -6,6%, Amarone -2,3%, Valpolicella invariato). In leggero calo anche Custoza (-4,7%) e Soave (-2,8%), in aumento le uve della Doc Valdadige (+12,5%), Chardonnay e Pinot Bianco Igt (+6,3%) e Lugana Doc (+2,8%).

A Treviso, oltre al Glera, sono risultati in crescita i prezzi di tutte le tipologie tranne Pinot bianco e Chardonnay Igt (-8,6%), Tai Igt (-11,8%) e Pinot nero Igt (-4,8%). Da notare i significativi aumenti delle uve complementari utilizzate per il taglio con Prosecco Doc (+29%) e delle rosse comuni, Merlot e Malbeck (+20%).

Sulla piazza di Padova, oltre alle uve già citate, hanno beneficato di rilevanti incrementi di prezzo la Rabosa Igt (+20,6%) e soprattutto la Friulara Docg Bagnoli che ha più che raddoppiato la propria quotazione (+140%). In calo invece le uve del Colli Euganei Fior d’Arancio Docg (-8%).

 
prezzi uve 2011-2016

Fonte: borse merci delle Camere di Commercio di Verona, Padova e Treviso

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