Vallevecchia azienda pilota e dimostrativa


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VALLEVECCHIA AL CENTRO DELL’AGRICOLTURA EUROPEA
Venerdì 18 novembre 2016, ore 9,30

Vallevecchia è un’azienda pilota e dimostrativa di Veneto Agricoltura (Agenzia della Regione Veneto per l’innovazione nel settore primario e forestale) la cui attività è da tempo focalizzata sulle colture estensive  e su varietà locali importanti per la biodiversità. Negli ultimi anni tali attività sono state implementate da alcuni progetti europei come
LIFE+ AGRICARE, HELPSOIL e
WSTORE2.
Situata in loc. Brussa di Caorle (VE), l’Azienda Vallevecchia si estende su 700 ettari in un’area costiera di elevato pregio naturalistico e agricolo, e vi si sperimentano  protocolli innovativi per un’agricoltura più sostenibile. Lorenzo Furlan (responsabile del Settore Ricerca Agraria di Veneto Agricoltura) e i suoi collaboratori, dopo una breve presentazione dei progetti in corso ne illustreranno gli aspetti applicativi in una visita guidata in campo.
All’incontro saranno presenti anche alcuni rappresentanti di
Pesticide Action Network
(PAN), una rete con più di 600 organizzzioni non governative, istituzioni e persone fisiche in più di 60 paesi nel mondo. Pan Europe promuove progetti e campagne per minimizzare gli effetti negativi dei pesticidi e di sostituirli con soluzioni più ecologiche e rispettose dell’ambiente. La rete coinvolge tutti gli stakeholder che sono interessati a portare avanti le sue idee, dai cittadini a organizzazioni ambientali, dai sindacati e associazioni agricole di categoria. Lo scopo principale è quello di eliminare la dipendenza dai fitofarmaci chimici ei di favorire i metodi sostenibili e di controllo dei pesticidi. LA visione di PAN Europe è quella di un mondo in cui la produttività agricola si ottiene utilizzando sistemi e procedure sostenibili e promuovendo colture locali tramite un uso ridotto dei fitofarmaci per non danneggiare l’ambiente e la salute dei consumatori.
Vallevecchia è stata scelta da
Pesticide Action Network
(PAN) perchè è un ottimo esempio di sperimentazione tramite protocolli aperti ovvero la dimostrazione che non è sempre necessario utilizzare i trattamenti con i fitofarmaci, l’applicazione di procedure innovative a basso impatto ecologico e rispettose della biodiversità e l’introduzione di nuovi sistemi – fondi mutualistici – per garantire il reddito degli agricoltori anche in caso di avversità atmosferiche.

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