Caorle, luci ed ombre per la marineria più a Nord del Veneto!

Rieccoci con una nostra nuova proposta editoriale, dove si propone un report sulla Marineria di Caorle, all’interno del quale l’Osservatorio Socio Economico della Pesca e dell’Acquacoltura di Veneto Agricoltura ha provato ad analizzare tutti i settori e le varie componenti della locale filiera ittica.

La flotta marittima caorlotta non segue il trend negativo dell’intera area alto adriatica in termini di numero di pescherecci, infatti con le 163 imbarcazioni registrate nel 2017 si registra un calo annuo di appena lo 0,6%. In linea con il numero di barche, anche la stazza totale e la potenza motore di queste imbarcazioni mostrano una leggera variazione annua negativa.

In compenso, ai 399 occupati del settore ittico di Caorle si associa una variazione del +17,7% nel periodo 2014-2017. Anche le imprese impegnate nella produzione ittica primaria sono in leggero aumento nel confronto tra gli ultimi dati e quelli rilevati nel 2009, mentre alle complessive 130 aziende della filiera alieutica di Caorle, considerando anche quelle del commercio e della lavorazione dei prodotti ittici, la crescita sale al + 3,2%

La produzione locale, che giornalmente viene sbarcata presso il mercato ittico di Caorle, segna per il 2017 circa 158 tonnellate ed una perdita relativa del -15,8% rispetto al 2016. C’è da rimarcare però che gran parte della produzione ittica di Caorle non transita presso il mercato ittico, venendo venduta comunemente in banchina o inviata ai tanti grossisti presenti in zona.

Le vongole di mare pescate dal Co.Ge.Vo. di Venezia nell’area di Caorle e Jesolo nel 2017 sono state circa 710 tonnellate, con un rialzo annuo del +3,5%, che riporta un po’ di luce sulla molluschicoltura dell’area dopo la forte moria di questo prodotto avutasi nel 2010. Altri molluschi bivalve pescati dalle locali draghe idrauliche sono i fasolari, che però continuano la lunga fase di decremento produttivo, registrando una produzione di 322 tonnellate e una diminuzione annua del -7,2%.

Discreta è anche la produzione di mitili in zona, come anche quella proveniente dalla piccola pesca costiera effettuata con attrezzi da posta, nasse in genere e quella effettuata nelle valli da pesca.

Per approfondimenti si rimanda al report completo, scaricabile QUI.