Bollettino Colture Erbacee n.19 del 9 aprile 2018

LA DIFESA INTEGRATA A PUNTATE
PRINCIPI E APPLICAZIONI PRATICHE PER LE COLTURE ERBACEE

DISERBANTI POST-EMERGENZA/INFESTANTI/FRUMENTO ED ALTRI CEREALI AUTUNNO-VERNINI

A) INDIVIDUAZIONE AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO, CONFRONTO CON LE SOGLIE DI DANNO

Il grano ha generalmente coperto la fila ed è in fase di levata, limitando così le emergenze delle malerbe primaverili e delle autunnali prolungate (Polygonum aviculare, Bifora radians, Alopecurus myosuroides, Avena fatua, Adonis spp., Galium aparine). Anche la concimazione azotata favorirà ulteriormente la coltura. E’ il momento di monitorare l’infestazione.
La prima cosa da fare è quindi operare il monitoraggio degli appezzamenti, per valutare il grado di infestazione quanti-qualitativa presente nei campi di grano e dei cereali minori (orzo ecc.). La tecnica resta la stessa nel grano, nell’orzo e nei cereali minori. Si deve camminare velocemente di traverso agli appezzamenti con un taccuino in mano segnando le specie riscontrate: alla fine di ogni appezzamento si attribuirà un valore ad ogni specie con un giudizio da 1 a 5, con 5 = infestazione molto alta. A sera a tavolino si potrà fare una sintesi della situazione e ciò permetterà di isolare gli appezzamenti con infestazione scarsa (che non sarà necessario diserbare), quelli con infestazione molto alta (che saranno certamente da diserbare) e quelli intermedi che dovranno essere seguiti con più attenzione. Se l’infestazione è concentrata (es. lungo le scoline, nelle testate) si può considerare di diserbare solo la parte infestata; sarebbe un primo passo verso il diserbo di precisione.
Per quanto riguarda i terreni condotti in assenza di lavorazioni (agricoltura conservativa), la tecnica di scouting è la stessa. Merita tuttavia ricordare alcune attenzioni specifiche:

•individuare e segnare sulla mappa la presenza di eventuali macchie di malerbe perennanti (es.  Agropyron repens, Equisetum spp., Cirsium arvense), in modo da tenerle sotto controllo ed eventualmente, nei periodi di intercoltura pur in presenza di cover crop presente, intervenire in maniera mirata con finalità di bonifica.

•valutare con attenzione la progressione delle piante perennanti dalle scoline verso il centro dell’appezzamento (es. Tussilago farfara, Arundo donax, Sonchus arvensis).

•solitamente alcune malerbe come le autunnali strette (Cardamine hirsuta, Galium aparine) ed alcune indifferenti (Capsella bursa-pastoris, Stellaria media…) nei terreni non lavorati all’uscita dall’inverno sono più sviluppate per cui è in detti terreni che bisogna dare precedenza alle operazioni di monitoraggio e poi di intervento. Da questo monitoraggio avremmo anche gli elementi per impostare il diserbo chimico con prodotti attivi solo contro le dicotiledoni o le graminacee o con prodotti ad azione mista.
Le temperature si sono stabilizzate sopra i 6-8°C pertanto si può intervenire con il diserbo. Il grano da questo punto di vista ha un’ampia gamma di prodotti, per cui la scelta va fatta essenzialmente sulla base delle malerbe presenti ritenute pericolose considerando la densità e il loro sviluppo vegetativo. È inoltre opportuno alternare negli anni erbicidi con diverso meccanismo di azione (es. inibitori del ALS/inibitori ACCasi come graminicidi, inibitori ALS/ormonici per le dicotiledoni) per ridurre il rischio di evoluzione di resistenza agli erbicidi nelle specie di infestanti più soggette a questo fenomeno (avena, loietto, coda di volpe, papavero).
Per non danneggiare la coltura e l’ambiente è bene utilizzare la dose più bassa nell’ambito della forcella di dosi consigliate in etichetta, perché le cuticole fogliari per le piogge recenti hanno una minore presenza di cere e ciò favorisce una più rapida penetrazione degli erbicidi. Ricordare di trattare con una finestra prevista di almeno di 4-6 ore di assenza di pioggia. Solo se si usano dei prodotti formulati come esteri questa finestra può ridursi ad 1 ora.

B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE

Si può eseguire la sarchiatura meccanica su colture a file binate o passare con l’erpice strigliatore, operazione da fare con attenzione nei terreni umidi.

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