La Pesca in Veneto – 2017

Numeri altalenanti per i vari comparti della filiera ittica veneta nell’ultimo anno, con i mercati ittici in calo, la flotta marittima che si è stabilizzata nel numero dei propri pescherecci, mentre le imprese e l’export salgono leggermente. Le attuali dinamiche del comparto della pesca, dell’allevamento e altre notizie utili le troverete nell’ultimo rapporto congiunturale “La Pesca in Veneto – 2017”, che propone una panoramica sul settore ittico regionale, curato dall’Osservatorio Socio Economico della Pesca e dell’Acquacoltura di Veneto Agricoltura.

 

Dopo un lungo periodo di forte calo delle imbarcazioni, con 662 unità rilevate nel 2017, la flotta veneta resta invariata (+0,5%) rispetto all’anno precedente. Invece, lo sbarcato locale, che giornalmente arriva nei sei mercati ittici regionali, ha registrato una perdita produttiva nell’ultimo anno del 4,6% a fronte delle 19.223 tonnellate prodotte, con il fatturato che addirittura perde l’8,6% (50,1 milioni di euro). La voce che maggiormente ha inciso sulla diminuzione dei quantitativi pescati è rappresentata dal pesce azzurro (alici e sardine), che  nel 2017 vedono decrescere i volumi del 10,3%, con il mercato di Pila-Porto Tolle ad incidere in maniera determinante (-23,5%). A tal proposito, è da poco più di un anno che il Ministero delle Politiche Agricole ha varato un Decreto ad hoc per i piccoli pelagici, in ratifica di una Raccomandazione da parte della Conferenza Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM), in cui vengono limitati il numero di giornate lavorative massime annue per le volanti, oltre ad autorizzare solo un certo numero di pescherecci, inseriti in un elenco annualmente aggiornato.

Si nota un leggero incremento delle imprese della filiera ittica che, con 3.799 unità, segnano un +1,3% rispetto al 2016, come anche gli occupati (7.163 unità) che risultano in crescita dell’1,7%.

Altalenante la produzione del settore dell’allevamento veneto, visto che la venericoltura nel 2017 evidenzia 14.783 tonnellate prodotte e un rialzo annuo del 13,5%. Invece, dopo la ripresa della produzione della mitilicoltura regionale registrata nel 2016, questo anno segna un deciso calo del 24,6%, a fronte delle 15.501 tonnellate complessive prodotte, con il prodotto marino ad incidere in maniera determinante (-28,8%). Anche la piscicoltura vede scendere i volumi prodotti del 7,4%.

Infine, con le 5.551 tonnellate registrate nel 2017, i due Co.Ge.Vo. veneti evidenziano un incremento della propria produzione del 14,1% rispetto all’anno precedente, con le vongole di mare in aumento del 17,0%, mentre i fasolari si fermano al +1,4%.

Per leggere il documento completo sullo stato congiunturale della pesca e dell’acquacoltura veneta e delle sue tendenze, scarica il report La pesca in Veneto – 2017.

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