Bollettino Colture Erbacee n. 57 del 8.7.19 – DI PIRALIDE

LA DIFESA INTEGRATA A PUNTATE
PRINCIPI E APPLICAZIONI PRATICHE PER LE COLTURE ERBACEE

Insetticidi/piralide/mais

B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE

Tra le soluzioni agronomiche vi è:

I) la scelta a priori di ibridi maggiormente tolleranti o con ciclo corto (per quanto più possibile abbinati a una semina anticipata), in grado di sfuggire con le fasi suscettibili (presenza degli stimmi freschi soprattutto) al picco di presenza delle larve di seconda generazione (la più abbondante, con il potenziale di arrecare una effettiva riduzione della produzione in termini quantitativi e/o qualitativi);

II) l’utilizzo di prodotti che determinano la probabilità di una maggiore tolleranza delle piante agli attacchi dei parassiti e una minor suscettibilità alle micotossine (ad es. Trichoderma spp.);

III) la semina anticipata per aumentare la probabilità che le fasi più suscettibili della coltura siano anticipate rispetto al picco;

IV) una irrigazione efficiente, che mantenga con continuità in buone condizioni la coltura. La combinazione di due e più di queste strategie aumenta la probabilità di evitare danni significativi da piralide e da micotossine senza trattamenti chimici. Se accertato il superamento della soglia di danno, le soluzioni non chimiche disponibili sul mercato sono potenzialmente due: 1) prodotti a base di Bacillus thuringiensis che hanno fornito, nelle sperimentazioni degli ultimi anni, risultati buoni, talora pari a quelli dei trattamenti chimici (si vedano presentazioni del 2014 e del 2013) e sono una soluzione alternativa concreta; 2) l’utilizzo del Trichogramma: il materiale dei principali produttori europei è stato a lungo sperimentato da Veneto Agricoltura, in condizioni di alta e bassa pressione di piralide, anche con prove per individuare le soluzioni per aumentare la probabilità di funzionamento (doppio rilascio, elevati dosaggi, anticipo del primo rilascio, diversi tipi di distribuzione): in nessuna prova si è registrato un miglioramento (no riduzione del danno alle piante, no miglioramento produzione, no riduzione micotossine) rispetto al testimone non trattato.

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