CONSERVAZIONE DELLA RAZZA BOVINA BURLINA

Presso il Centro di conservazione di Veneto Agricoltura a Villiago (Belluno) è presente una unità di conservazione di bovini della razza Burlina.

Tra gli obiettivi del Centro vi sono quelli della conservazione in purezza della razza Burlina, evitando il più possibile la parentela tra gli individui da riprodurre, e del mantenimento e, possibilmente, aumento del numero di capi iscritti al Registro anagrafico.

Nel caso della razza Bovina, per individuare l’Unità minima di conservazione, è stato presa come riferimento l’Unità Bovina Adulta.

Al fine del mantenimento in purezza della razza, per centro di conservazione, viene ritenuto congruo un allevamento medio di almeno 10 capi tra riproduttori e rimonta iscritti al registro anagrafi co delle razze bovine a limitata diffusione.

Al fine di promuovere la conservazione in purezza delle razze Bovine il Centro di conservazione deve disporre di adeguate strutture di ricovero degli animali nel rispetto della normativa vigente in materia di condizionalità.

Il Centro di conservazione deve inoltre disporre di sufficienti aree pascolo. Deve inoltre adottare tutte le dovute precauzioni in riferimento ad eventuali cause di perdita delle risorse genetiche conservate sia in termini di predatori che di furto delle stesse.

Nell’attività di allevamento dovrà essere garantito un idoneo razionamento e qualità degli alimenti, sulla base dello stadio fisiologico del riproduttore, monitorato periodicamente anche attraverso la valutazione BCS, effettuata almeno 3 volte all’anno: accoppiamento, fine gravidanza e fine allattamento. I vitelli vengono alimentati con il latte materno per almeno 1 mese.

Le corna rappresentando una caratteristica morfologica di razza, è quindi preferibile siano mantenute; ove necessario, previo parere veterinario, si può prevedere la decornazione dei riproduttori ai fini del benessere degli animali in gruppo o per la sicurezza degli operatori.

Gestione della riproduzione

La gestione della riproduzione rappresenta la parte più importante dell’attività di conservazione del nucleo allevato, il piano di riproduzione deve essere coerente e seguire le indicazioni dell’Associazione Italiana Allevatori che detiene il Registro anagrafico delle razze bovine autoctone a limitata diffusione.

Se ritenuto necessario il centro di conservazione può adottare piani di accoppiamento diversi da quelli suggeriti dall’AIA; tali scelte dovranno avere una giustificazione tecnica, al fine della conservazione in purezza della razza, ed essere formalmente comunicate all’ufficio competente dell’AIA.

Al parto tutti i vitelli vengono individuati con marca auricolare e pesati alla nascita, e successivamente a circa 180 e 360 giorni di età.

La valutazione morfologica dei giovani riproduttori avviene secondo il disciplinare di AIA. I soggetti non conformi allo standard di razza non sono iscrivibili al Registro Anagrafico e quindi avviati alla macellazione; quelli idonei vengono iscritti.

Parte dei giovani riproduttori viene utilizzata in azienda come rimonta e la rimanente messa a disposizione degli allevatori interessati all’allevamento di queste razze.

Caratterizzazione sanitaria

Per una corretta gestione sanitaria dei nuclei di conservazione presso il centro di conservazione è necessario monitorare lo stato sanitario del nuclei attraverso una adeguata vigilanza veterinaria e un piano di profilassi igienico sanitaria (vedi registro interventi veterinari).

Per altro viene consigliata un’attività di analisi delle cause di morte (necroscopia carcassa, ed eventualmenteindagini di laboratorio).