CONSERVAZIONE DI RAZZE AVICOLE VENETE

L’attività di conservazione delle numerose razze venete, appartenenti a cinque specie avicole (Anatra, Faraona, Oca, Polli, Tacchino), viene fatta attraverso la gestione di cinque centri di conservazione pubblici (conservazione ex situ in vivo), capaci di preservare le caratteristiche morfologiche e funzionali tipiche delle diverse razze. Questo obiettivo viene raggiunto anche attraverso dei piani di accoppiamenti mirati ad aumentare la variabilità genetica intra-popolazione.

I cinque Centri di Conservazione sono gestiti da:

Presso i centri di conservazione sono allevate delle “Unità minima di conservazione” e cioè gruppo di animali, costituito combinando al meglio lo standard di razza e la massimizzazione della variabilità genetica interna, minimizzando i livelli di parentela, il tutto con il fine di mantenere la purezza e il vigore delle popolazioni delle singole razze.

Le razze allevate sono comprese nel registro anagrafico di appartenenza (istituito il 01 ottobre 2014 con D.M. n° 19536) ma i singoli capi non sono ancora iscritti dato che il registro anagrafico non è ancora operativo. Tutti i riproduttori e la rimonta sono comunque registrati e singolarmente inanellati in base ad un metodo interno al Programma BIONET.

L’unità minima di conservazione per le razze Avicole è rappresentata da: 60 capi adulti (distinti in due famiglie) più rimonta annuale suddivisi come di seguito:

Polli e tacchini: 40 femmine e 20 maschi presenti per 9-10 mesi presso il centro di conservazione più la rimonta composta da 200 pulcini (provenienti da minimo 2 accoppiamenti diversi) presenti per 6-7 mesi presso il centro di conservazione.

Faraone anatre e oche: 30 femmine e 30 maschi presenti per 9-10 mesi presso il centro di conservazione più la rimonta composta da 200 pulcini (provenienti da minimo 2 accoppiamenti diversi) presenti per 6-7 mesi presso il centro di conservazione.

Area d’allevamento

Gli animali sono allevati in adeguati ricoveri nel rispetto della normativa vigente in materia di condizionalità.

Le strutture d’allevamento garantiscono la possibilità di separazione fisica dei diversi gruppi in riproduzione e dei maschi a riposo.

Sono presenti parchetti di pascolo sufficientemente ampi con zone ombreggiate per l’estate. Periodicamente il terreno dei parchetti viene lavorato.

Presso ogni centro di conservazione è presenza un’idonea struttura per l’incubazione autorizzata dall’ASL servizio veterinario.

Sono inoltre presenti adeguate strutture per lo svezzamento della rimonta, dotate di lampade per il riscaldamento.

Sono inoltre adottare tutte le dovute precauzioni in riferimento ad eventuali cause di perdita delle risorse genetiche conservate sia in termini di predatori che di furto delle stesse.

Nell’allevamento è garantita una densità inferiore a 1.000 capi/ha e la presenza di adeguati ricoveri per le famiglie di riproduttori. I ricoveri sono attrezzati con posatoi dove i riproduttori (polli, faraone e tacchini) possano appollaiarsi e adeguati nidi per la deposizione delle uova.

Programma riproduttivo

Per la conservazione di nuclei o famiglie di riproduttori (unità di conservazione) con un numero limitato di soggetti, vengono applicate le indicazioni della genetica animale conservativa per popolazioni a rischio di scomparsa in presenza di un elevato rischio di aumento della consanguineità, pericolo che deve essere limitato e monitorato.

Va ricordato che gli individui che formano la generazione di partenza o base population di un piano di conservazione sono scelti al fine di massimizzare la variabilità genetica tra loro. Nell’applicare il piano di conservazione va garantito il più largo numero di animali fondatori al fine di minimizzare la parentela media entro il gruppo scelto.

Gli animali che vengono scelti per la riproduzione da un lato garantiscono la conservazione degli standard morfologici di razza e dall’altro permettono di evitare una diminuzione della variabilità genetica che incrementa i rischi di depressione da consanguineità.

La scelta quindi dei riproduttori risulta molto delicata ed importante per la buona riuscita di un piano di conservazione.

Per rendere tale fase la più completa ed efficace possibile si effettua la raccolta e la successiva analisi dei dati relativi ai parametri produttivi e riproduttivi, compilando le seguenti schede:

– scheda di ovodeposizione;

– scheda di incubazione

– scheda di valutazione morfologica e selezione;

Schema di riproduzione adottato nei centri

I maschi riproduttori sono divisi in 2 o 3 gruppetti, mentre le femmine rimangono tutte assieme in un unico ambiente con pollaio e parchetto. I maschi vengono accoppiati con le femmine a turno, ad esempio si inserisce con le femmine il primo gruppo di maschi per un periodo minimo di 10/15 giorni e poi si inizia a raccogliere le uova e ad incubarle. I pulcini nati sono marcati singolarmente e individuati con Famiglia 1 (F1) fino a produrre circa 100 pulcini.

Si toglie il primo gruppo di maschi e si inserisce il secondo gruppo, si rispetta un intervallo di tempo e si prosegue come precedentemente descritto.

Ogni razza-popolazione ha un numero minimo di 200 nuovi capi adulti e vitali per anno. A maturazione fisiologica (6/7 mesi) si esegue la valutazione morfologica dei giovani riproduttori e la scelta dei futuri riproduttori.

Da queste nuove famiglie si devono selezionare le femmine e i maschi che andranno a costituire la rimonta dell’ anno successivo. La scelta viene eseguita tenendo conto dello standard di ogni razza, del peso vivo, dell’appartenenza della famiglia di origine ed in subordine delle performance dei genitori in termini di produzione di uova e % di fecondità di queste, ecc.

I principali rilievi biometrici previsti dallo standard di razza, sono registrati in apposite schede per razza/famiglia, così come la valutazione morfologica dei giovani riproduttori, con indicazione dei difetti e la cause di scarto dei singoli capi.

Risulta inoltre utile, per tutte le razze, al fine di limitare la crescita del livello di consanguineità, l’interscambio parziale di riproduttori maschi, esenti da patologie, con altri centri di conservazione, da effettuarsi eventualmente anche sulla base dei dati genetici che devono essere forniti, riferiti ai capi di prima generazione, entro il periodo di selezione.

Una caratteristica indispensabile per l’applicazione delle strategie di conservazione è l’identificazione dei capi fin dalla nascita. Questo viene fatto, in attesa dell’avvio effettivo del registro anagrafico delle Razze Avicole, con l’applicazione di “marchette alari” inamovibili fin dal primo giorno di vita dei pulcini, oltre alla registrazione dei dati tecnici, come la parentela, la provenienza, la data di nascita.

Controlli sanitari

Per una corretta gestione sanitaria dei nuclei di conservazione presso i centri di conservazione si attivano le seguenti iniziative:

– monitorare lo stato sanitario dei nuclei attraverso una adeguata vigilanza veterinaria e un piano di profilassi igienico sanitaria;

– analisi delle cause di morte (necroscopia, ed eventualmente analisi di laboratorio, ecc.);

– analisi dei riproduttori per alcune patologie trasmissibili (pullorosi, tamponi tracheali e cloacali per Salmonella spp., Mycoplasma spp. questo ultimo limitatamente ai tacchini).

 

PROGRAMMA BIONET 2017-2022

Elenco generale specie avicole in conservazione

Anatra (Germanata Veneta, Mignon)

Faraona (Camosciata),

Oca (Padovana)

Polli (Ermellinata di Rovigo, Millefiori di Lonigo, Padovana Argentata, Padovana Camosciata, Padovana Dorata, Polverara Bianca, Polverara Nera, Pépoi, Robusta Lionata, Robusta Maculata)

Tacchino (Comune Bronzato, Ermellinato di Rovigo)