calendula



CALENDULA (Calendula officinalis L.)



calendula disegno

FAMIGLIA: Composite

Pianta annuale, diffusa anche allo stato spontaneo. La radice è fittonante. Il fusto, ricoperto da peluria, è ramificato e può avere consistenza erbacea o, più di rado, sublegnosa. La pianta in coltura raggiunge i 60 cm. Le foglie alla base del fusto sono pelose e formano una rosetta, mentre quelle superiori sono lanceolate e si inseriscono senza picciolo. I fiori sono di colore giallo-arancione, il diametro può variare da 3 a 6 cm. La pianta fiorisce da giugno a novembre e affinché la fioritura sia continua le piante vanno periodicamente cimate. La fioritura è scalare, sulla stessa pianta si possono trovare boccioli fiorali e semi ormai maturi. I semi sono acheni curvi, tozzi e spinosi.

In commercio esistono varietà selezionate sia a scopo ornamentale sia officinale, con fiori di diversa grandezza e di colore più o meno intenso. La taglia può cambiare, da varietà a gambo lungo a cultivar nane e seminane.

La pianta di calendula predilige terreni ricchi di sostanza organica e ben drenati in quanto teme il ristagno. Può essere coltivata fino a 1000 m di altitudine purché in posizione soleggiata. L’optimum di vegetazione è compreso tra 20 e 30 °C.

fiore calundula

COLTIVAZIONE
L’impianto può essere realizzato con semina diretta o con trapianto delle piantine ottenute in semenzaio. In entrambe i casi il terreno che ospiterà la coltura deve essere adeguatamente concimato con letame, se disponibile, alla dose di 300-400 q/ha o, in alternativa, con un’altra equivalente fonte organica. Gli altri elementi minerali vanno apportati in quantità di 50 kg/ha per l’azoto, 100 kg/ha di fosforo e 50-100 kg/ha di potassio.
Nella semina diretta il terreno deve essere ben lavorato evitando un eccessivo affinamento che può provocare la formazione di crosta in superficie. La semina può essere effettuata in autunno se ci si trova in climi temperati (temperatura minima invernale di –2°C) in modo da anticipare la fioritura primaverile ottenendo rese più elevate. In ambienti con inverni più rigidi la semina va eseguita in primavera a partire da aprile, con 2-4 kg/ha di seme, 5-8 piante per metro quadrato. La distanza tra le file può variare tra 45 e 75 cm a seconda delle macchine (seminatrici orticole) disponibili in azienda. Il trapianto delle piantine consente un più rapido affrancamento della coltura nelle fasi iniziali e un miglior controllo dell’investimento. In questo caso il sesto di impianto è di  50 x 30 cm . La coltura ha un ciclo biologico di 80-120 gg. Il controllo delle malerbe si effettua il prima possibile con sarchiature meccaniche o con scerbature manuali. Utile è il ricorso alla pacciamatura con materiale plastico o con residui vegetali. In questo caso aumenta però il costo colturale. In climi asciutti può essere utile irrigare per favorire l’emergenza della coltura e soprattutto una abbondante fioritura. Deve essere fatta particolare attenzione, tuttavia, allo sviluppo di malattie fungine quali l’oidio che è appunto favorito da condizioni caldo umide. In questo caso è possibile intervenire con trattamenti a base di zolfo, ricordando però che i fiori non possono essere raccolti prima del tempo di carenza.

RACCOLTA
Si raccolgono i fiori. La raccolta può essere fatta a mano o, in caso di superfici molto grandi, meccanicamente mediante falciacaricatrici appositamente adattate per la raccolta dei fiori. L’essiccazione deve seguire il prima possibile la raccolta. Dovrebbe essere eseguita a una temperatura iniziale di circa 50-60 °C per eliminare l’acqua, bloccare la respirazione e fissare il colore che rappresenta il più evidente simbolo di qualità. L’essiccazione dovrebbe proseguire al buio e a bassa temperatura per non alterare il colore dei petali. I fiori secchi vanno conservati sempre al buio e in luoghi asciutti perché tendono facilmente ad assorbire acqua e a decolorarsi. I fiori essiccati rappresentano la droga.
FOTO CALENDULA

UTILIZZI
Come infuso ha proprietà calmanti e depurative. Aiuta negli stati influenzali ed in presenza di dolori mestruali.
L’oleolito, ottenuto dalla macerazione dei fiori secchi in olio per circa 1 mese, può essere utilizzato puro o entrare come componente nella crema ed è un ottimo lenitivo per la pelle arrossata e screpolata.

Testo elaborato sulla base delle schede redatte da S. Bona, G. Artoni e A. Primavera e da G. Voltolina.