Finocchio


Phoenicolum vulgaris


finocchio
DESCRIZIONE
Pianta erbacea, annuale, biennale o perenne, rustica, rizomatosa, senza peli, con fusto eretto, di colore verde-bluastro, spugnoso, cavo a maturità, finemente striato, raggiunge fino a 200 cm di altezza, le ramificazioni si aprono di 60 cm; le foglie sono alterne, composte, glabre, finemente laciniate, divise 3-4 volte, con picciolo membranoso che abbraccia il fusto, leggermente aromatiche e di colore glauco; i fiori gialli sono molto piccoli, di 1-2 mm, raccolti in un’ombrella composta da 10-30 raggi carenti di involucro, di 4-8 cm di diametro; frutti in diachenio scavato (con presenza di vitte = canali oleiferi), oblunghi, di 4-6 mm di longitudine, con 5 costole prominenti (3 dorsali e due laterali). Tutta la pianta diffonde un profumo aromatico. E’ una pianta mellifera.
DISTRIBUZIONE
Centro e Sud Europa, Africa del Nord, Asia minore. Zone temperate. Ubiquitaria e cosmopolita.
ORIGINE
Originaria del bacino mediterraneo e caucasico.

HABITAT

Incolti, ai bordi delle strade, luoghi ghiaiosi, coltivi, vigne, terrapieni, ripe vicino al mare.

ALTITUDINE

0-1700 m.s.l.m. L’optimum si trova lungo le coste marittime.
CLIMA
Temperato, temperato-caldo e continentale. Negli spazi aperti, in pieno sole, esposizione calda; tollera un lieve ombreggiamento; resistente alle gelate, ad eccezione della varietà dolce, che è molto delicata. Lo favoriscono le estati prolungate.
SUOLO
Vive in tutti i tipi di suolo, eccetto quelli troppo leggeri, troppo acidi, troppo alcalini, troppo secchi o troppo argillosi; preferisce un suolo umido e ben drenato, permeabile, soffice, sciolto, meglio sabbioso, gessoso, calcareo. Si adatta bene ai luoghi poveri e aridi, ma preferisce un suolo feritile e ricco di sostanza organica, o concimato con letame maturo. Reazione (pH) prossima a 7.


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PROPAGAZIONE
Per seme o per divisione. Nelle grandi coltivazioni la semina è diretta, in autunno (settembre-ottobre) o in febbraio-giugno (normalmente verso la metà di marzo), in unità di 3-4 semi. Ricoprire poco i semi; se la terra è poco fine, si ricopre il solchetto con uno strato di 2 cm di letame maturo o sostanza organica per facilitare la germinazione, quando le piante sono affermate si dirada lasciando solo la più robusta. In coltivazioni su piccole superfici, si può collocare il semenzaio all’aria aperta in maggio e trapiantare le plantule dopo 40-50 giorni, ma si preferisce seminare in panetti di torba concimata o in buche perché il finocchio mal sopporta il trapianto. Le piante seminate in autunno sono più robuste rispetto a quelle seminate in primavera e spigano subito dopo aver emesso i rami.
ALCUNE CARATTERISTICHE
· Peso di un l di seme: 360-450 g
· Semi contenuti in 1 g: 100-300
· Durata della facoltà germinativa: 4-7 anni, secondo alcuni non più di 2 anni, la semente giovane germina meglio di quella vecchia, la migliore è quella raccolta durante la stagione colturale e seminata l’anno successivo.
· Germinabilità, a 20-30 °C, in 20 giorni: 28% il primo anno, in seguito diminuisce.
· Densità di semina: con seminatrice 3-5kg, a mano 6-8 kg.
· Profondità di semina: 5mm.

Per divisione: dividere la radice a primavera e ripiantarla a file, meglio prelevare le radici in autunno e conservarle in sabbia durante l’inverno; in primavera si dividono e si procede come sopra. La divisione non da buoni risultati come la semina.

DENSITA’ D’IMPIANTO
E’ distinta a seconda che si tratti del finocchio dolce o amaro. Per il primo, la densità ottimale è approssimativamente di 225.000-250.000 piante /ha. Di seguito è dato il sesto adeguato secondo la densità desiderata e il grado di fertilità del terreno, le lettere “a” e “b” sono rispettivamente la distanza tra le file (interfila) e la distanza sulla fila. Vedere la tabella 1 per il finocchio dolce e la tabella 2 per il finocchio amaro.

scarica tabella allegata


FERTILIZZAZIONE

E’ preferibile la concimazione organica. Nella lavorazione autunnale apportare 15-20 t/ha di letame ben maturo. Alla preparazione del letto di semina, 100-150 kg di N (300-450 kg/ha di nitrato ammonico), 100-120 kg di P2O5 (500-800 kg/ha di superfosfato calcico) e 100-150 kg di K2O (200-300 kg/ha di solfato potassico). La pianta destinata alla produzione di olio essenziale, richiede una gran quantità di zolfo. P e K sono più importanti rispetto all’N, Il fosforo favorisce la formazione di seme, l’azoto della parte verde.


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LAVORI COLTURALI
Pianta facile da coltivare. Nell’orto si coltiva come il sedano.
In autunno, si effettuare un’aratura a 35-40 cm di profondità incorporando letame. Una lavorazione preparatoria a fine febbraio incorporando concime e una fresatura. Fare i solchi orientati da nord a sud. Dopo la semina irrigare il terreno se è secco e ugualmente durante il periodo vegetativo (frequenti e abbondanti). In maggio-giugno, quando le piante raggiungono i 5-7 cm di altezza, effettuare un diradamento e una sarchiatura per arieggiare il terreno ed eliminare le malerbe.
Durante il periodo vegetativo fare 2 lavorazioni, a 20 giorni tra una e l’altra. Le concimazioni liquide durante il periodo vegetativo sono molto efficaci e adeguate. Si raccomandano le sarchiature. E’ importante irrigare nel momento della fioritura e nel momento della formazione del frutto (una mancanza di acqua in questo stadio vegetativo produce un imbianchimento del frutto). Se si desidera l’imbianchimento della base delle foglie rincalzare leggermente. E’ necessario dividere la pianta ogni 3-4 anni. In inverno proteggere dalle gelate con paglia e ramaglia o altro.

PARTI UTILI
I semi, le radici e le foglie.
EPOCA DI FIORITURA E FRUTTIFICAZIONE
Fiorisce in giugno-settembre. Matura i frutti alla fine dell’estate e in autunno.

RACCOLTA

La raccolta dei semi si effettua durante le ore meno calde, prima che si aprano i frutti, in giugno-ottobre, se possibile meglio la mattina presto, che corrisponde al momento di massimo contenuto in olio essenziale; il tempo balsamico di solito è in agosto-settembre. I semi non devono stare al sole. Le foglie si raccolgono in giugno-settembre; il rizoma si raccoglie in settembre-ottobre o in marzo-aprile; la pianta intera quando acquista un colore bruno-grigiastro. Si raccolgono le ombrelle 2-3 volte a settimana, quando i semi prendono un colore giallo chiaro e le nervature sono sporgenti.
La modalità di taglio dipende dalla destinazione finale del prodotto. Se è per l’erboristeria, si possono effettuare 2 o 3 tagli prima della fruttificazione. I semi si raccolgono da quando acquistano un colore giallo chiaro. Alcune volte si effettua una preessicazione, prima della trebbia o bacchiatura. Generalmente le coltivazioni di destinano alla produzione di essenza di finocchio, maggiormente concentrata nel frutto, quando questo si trova allo stadio di albumen ceroso. Si ha una considerevole perdita di frutti nelle manipolazioni. Un falciatore-mietitrice può raccogliere in una giornata di 8 ore 375-400 kg.
ESSICCAZIONE
Dopo la completa essiccazione, le ombrelle si battono, all’ombra, con una frusta e si passano sopra un crivello per eliminare le impurità.
La radice si lava e si secca all’ombra senza eccedere i 35 °C, dopo averla divisa per il lungo o tagliata a fette. Conservare i semi in recipienti ermetici.
MALATTIE
La può attaccare il fungo Cladosporium depressum. In semenzaio il Pithium debarjanum produce marciume della plantula; stabilizzare la terra dei cassoni e praticare la concia delle sementi (solfato di rame). Il Ranularia foeniculum provoca l’antracnosi, si combatte con fumigazioni. Nel “mal vinoso”, prodotto dal fungo Rhyzoctonia violacea, le radici presentano una colorazione vinosa che produce un rallentamento nella crescita seguito da disseccamento, non si conoscono rimedi; estirpare la pianta malata e disinfettare il terreno con calce o con solfuro di carbone (100 g/m2). La larva della farfalla Plusia gamma rode la foglia; si combatte iniettando nel terreno 40 g/m2 di solfuro di carbone. Possono attaccare le piante anche la cimice Grambosona italicum e la larva della farfalla Papilio machaon, in caso di presenza massiva difendere con fosfoorganici. Anche afidi, acari, millepiedi e limacce e chioccioline; per questi impiegare trappole avvelenate.
DURATA DI UNA COLTIVAZIONE
Solitamente da 1 anno a 3.
RESA
Dalla pianta fresca, 15-20 t/ha; la pianta con l’essiccazione perde il 60-70% del peso iniziale.
La produzione in semi è di 1,5-2,2 t/ha. In olio essenziale: 1,5-5,5 % del peso dei semi; minimo 1% sopra la sostanza secca.
COMPOSIZIONE
Frutti- Olio essenziale dal 1.5 al 8.6 % (in media 2-6 %), costituito principalmente da trans-anetolo, con minori quantità di fenchone, estrapolo, limonene, canfene, α-pinene. Altri componenti dell’olio: β-pinene, α-tujene, α-fenchene, 3-carene, sabinene, α-fellandrene, mircene, α e β-terpinene, cis- e trans-ocimene, terpinolene, p-cimene, alcool fenchilico, anisaldeide, acido p-anisico, trans-1,8-terpina, miristicina, apiolo: gli ultimi due sono presenti solo nelle varietà dolci coltivate. La concentrazione del trans-anetolo varia molto (dal 50 al 90 %) in rapporto a varietà, origine, maturazione dei frutti e altri fattori. Notevoli variazioni possono subire anche il fenchone (0-22 %) e anche l’estragolo. Olio fisso dal 9 al 28 % (in media 17-20 %) composto principalmente da acido petroselinico (60-75 %), acido oleico, acido linoleico, con relativamente alte concentrazioni di tocoferoli. Flavonoidi: quercetin-3-glucuronide, rutina, isoquercitina, quercetin-3-arabinoside con minori quantità di canferol-3-glucuronide e canferol-3-arabinoside. Umbelliferone. Stigmasterolo. Proteine (16-20%). Zuccheri. Vitamine. Sali di calcio e di potassio.
Il contenuto in elementi minerali (Tab. 3): scarica pdf 

USI
Fitoterapia, industria farmaceutica, cucina (pesce, salse, insalata, nelle salsicce, pane o torta di mele), industria alimentare (marmellate) e pasticceria, liquori, profumeria, cosmetica.
OSSERVAZIONI
Non piantare il finocchio vicino all’aneto, si possono incrociare, né il coriandolo perché in tal caso nessuno dei due fiorisce. Il finocchio è perenne ma si soliti coltivarlo per un anno, in caso contrario accorciare il fusto a 10 cm e pulire l’interfila.

Testi a cura del Dipartimento di Agronomia e Produzioni Vegetali dell’Università degli Studi di Padova