menta


Mentha spicata

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DESCRIZIONE
Ibrido tra la Menta acquatica e Menta viridis o acquatica, erbacea, perenne, di 30-60 cm di altezza fino a 100cm con rizoma legnoso, ramificato dal quale si formano numerosi stoloni; fusto eretto, quadrangolare generalmente ramificato nella parte apicale; alla base è di color violetto; foglie opposte, picciolate di colore verde scuro nella pagina superiore, più chiaro nella pagina inferiore, lanceolate, glabre o poco pelose, fiore viola rossiccio; calice e peduncolo fiorale leggermente glabro; infiorescenza oblunga di 3.5-6 mm; frutti in tetrachenio, senza semi o con semi sterili; rizoma invadente. Pianta molto aromatica e mellifera.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

Europa meridionale e Africa del Nord. Zone temperate. Ubiquitaria o cosmopolita.
HABITAT
Raramente spontanea in terreni incolti terrapieni, margini di fiumiciattoli; coltivata negli orti. Naturalizzata.
ALTITUDINE
0-2100 m.s.l.m. Ottime le coltivazioni a 1000 m.s.l.m. All’aumentare dell’altitudine diminuisce il rendimento in olio essenziale.

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CLIMA
Si adatta a tutti i climi, preferendo i temperati con elevata luminosità. Pieno sole o ombra parziale. Resistente alle gelate (tollera fino a –15°C). Primavera fresca e umida e inverno caldo, ma non secco (resiste male alla siccità). L’intensità luminosa e le giornate lunghe aumentano la resa in olio essenziale, mentre le giornate calde e secche la riducono. Difendere dai venti forti e caldi, con filari alberati. Preferisce la vicinanza con l’acqua.
SUOLO
Si accresce in una gran varietà di suoli, sabbioso-argilloso, calcareo, argilloso-calcareo o argilloso-siliceo, con affinità per la calce, di pH prossimo al neutro (6.6-7.5); per pH inferiori di 6.6 la crescita risulta rallentata. Preferisce terreni umidi, ma ben drenati (è pericolosa la stanchezza idrica, in terreni molto umidi è facilmente attaccata dalla ruggine che la danneggia enormemente), ricchi in humus, fertili, sciolti, alluvionali di valle; leggeri, soffici, profondi e sostanziosi, sempre freschi, drenati. La pianta è sensibile alla salinità. Si può coltivare in terreni di media consistenza ma si deve concimare abbondantemente e irrigare durante la stagione calda.
PROPAGAZIONE
Per divisione del cespo o per stoloni, in terreno molto fresco o irrigato abbondantemente a fine inverno o in primavera (verso aprile), in zone temperate in autunno. Per la propagazione tramite di stoloni si deve lasciare un po’ più dell’1% della superficie come vivaio per trapiantare in primavera. Tagliare la parte aerea e disporre i germogli a 15-40 cm in porche distanziate 40-70 cm fra loro. Questo trapianto si effettua dopo che è passato il pericolo delle gelate. Irrigare. Si può propagare anche per le talee dai fusti giovani, il trapianto si avrà a fine inverno o inizio primavera, assicurandosi che il suolo sia in tempera. La nuova coltivazione si fa con i germogli nuovi del campo vecchio in numero di 3, 5 o 10 volte maggiore. Per stoloni in autunno (settembre) e primavera (marzo-aprile) all’ombra. E’ molto pratico, gli stoloni si dispongono orizzontalmente sul fondo del solco di 5-10 cm di profondità, distanziandoli 30-70 cm fra loro. Si zappa frequentemente durante la prima settimana e si distribuisce compost in abbondanza. Per rizoma di 8-12 cm di lunghezza in periodo di riposo vegetativo, in autunno o in primavera molto temperata; i rizomi per le nuove coltivazioni si prelevano in ottobre novembre. I rizomi si collocano in primavera orizzontalmente in solchi superficiali a 8 cm di profondità. I germogli, ottenuti da divisione del cespo, di preferenza giovani, si piantano in primavera o in autunno, in ampi solchi, poco profondi a 25-60 cm di distanza. Si facilita l’attecchimento per mezzo di abbondanti irrigazioni. Quando le giovani piante raggiungono 10-15 cm, si sarchia finché non sarà più possibile per le dimensioni della pianta.
 
DENSITA’ D’IMPIANTO


vedi pdf allegato

FERTILIZZAZIONE
La menta è molto esigente in concime-fertilizzante. Apportare 20-30 t/ha di letame maturo con la prima lavorazione del suolo.
Con la seconda lavorazione superficiale apportare 300 kg/ha di nitrato ammonico o meglio di nitrato monosodico (o 225 disolfato ammonico), 2/3 ai primi di marzo e 1/3 in copertura, dopo il primo taglio; se la reazione edifica o ph del terreno è acida, utilizzare nitrato; se è basica, solfato; 340 kg/ha di superfosfato calcico, 300 di solfato potassico, o cloruro, però è preferibile il primo. Meglio: 200 kg di N (950-1000 kg/ha di solfato ammonico) una parte al momento dell’impianto e l’altra in copertura, 200 kg di P2O5 (1000-1340 kg/ha di superfostato calcico) e 300-350 kg/ha di solfato potassico. Meglio: 20 t/ha di letame ben maturo, 200 kg di N (600kg /ha di nitrato ammonico) la metà al momento dell’impianto e l’altra metà quando nascono le piantine; 100 kg di P2O5 (500-670 kg/ha di superfosfato calcico), 300 kg di K2O (600 kg/ha di solfato potassico). Gli ultimi 2 si apportano con le lavorazioni preparatorie di autunno o meglio in primavera insieme all’N. Come pianta da olio essenziale richiede una grande quantità di zolfo. Dopo il primo taglio bisogna distribuire 100 kg di N (645 kg/ha di nitrato calcico). Le concimazioni azotate aumentano la percentuale di olio essenziale. La menta necessita molto di Mg e mediamente Mn. Se il terreno è povero in calce, calcitare ogni 3-4 anni con 1.5 t/ha di calce viva, dopo aver interrato il letame. Il nitrato sodico e il cloruro ammonico sono particolarmente benevoli. L’azione del nitrato sodico aumenta la produzione della pianta e la ricchezza in olio essenziale, però non la sua qualità, perché diminuisce il mentolo combinato.
LAVORI COLTURALI

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Lavorazione preparatoria a media profondità (30-35 cm), interrando letame. Pulire spesso le malerbe che compromettono la menta, quest’operazione è molto difficoltosa, per questo sarebbe da coltivare come una coltura sarchiata. E’ fondamentale in questa coltivazione tenere il terreno pulito dalle malerbe. Il costo della manodopera compromette la resa della coltivazione. Irrigare in estate senza eccedere: da 10 a 13 irrigazioni per stagione. Le sarchiature frequenti facilitano la crescita della pianta che può moltiplicarsi eccessivamente. Alla fine di ottobre si lavora a 30-40 cm di profondità; con una seconda aratura molto superficiale, a inizio inverno, interrare i concimi: letame, prodotti del pozzo, sali potassici. In primavera si distribuiscono i concimi facilmente assimilabili, minerali o organici; superfosfato, solfato ammonico, nitrato di sodio, sangue secco, etc. Per ottenere la massima resa in materia verde, la menta richiede letamazioni ricche e combinate razionalmente. In prossimità del trapianto, si erpica e livella la superficie. Quando la coltivazione dura vari anni, in inverno si copre il suolo di compost o terra miscelata a letame dopo aver tagliato la pianta alla base.
PARTI UTITLI
Foglie e sommità fiorite. Per l’erboristeria: pianta con foglie e foglie mondate.
EPOCA DI FIORITURA
In giugno-settembre.
RACCOLTA
Si effettua prima della fioritura (metà estate, giugno-agosto) o poco prima, in ogni caso le foglie fresche si possono tagliare in qualsiasi momento; in Spagna tra la fine di maggio e di luglio si effettua il primo taglio, il secondo ad inizio autunno. Tagliare al mattino presto in una bella giornata ventilata appena si è asciugata la rugiada. Con terreno irrigato ben concimato si può effettuare un secondo taglio in settembre-ottobre. O meglio, il primo anno, 3 tagli: il 15 giugno, il 30 luglio e dal 20 agosto al 10 settembre, potendo rimandare, fino ad ottobre; nel secondo anno il primo taglio si può anticipare di 15-20 giorni. Per la produzione di foglie, tagliare prima che la pianta fiorisca (fine giugno – primi di luglio) e una seconda volta in settembre. Il taglio si effettua con la falce a 8-10 cm dal suolo. La mondatura delle foglie si deve effettuare con le foglie ancora fresche; si ottiene passando una mano semiaperta sul fusto dal basso verso l’alto mentre l’altra mano tiene la parte inferiore del fusto. Per la produzione di olio essenziale si taglia in piena fioritura (a metà o fine luglio o agosto), momento in cui è più ricca di olio essenziale e mentolo libero (45% di mentolo totale = mentolo libero + mentolo combinato). I tempi balsamici sono tra agosto e ottobre. Se la stazione è favorevole, dopo il primo taglio di agosto si può tagliare a ottobre.
Per tagliare le sommità fiorite effettuare i tagli un po’ più alti. Non utilizzare la pianta danneggiata dalla ruggine.
ESSICCAZIONE
All’ombra per preservare il colore delle foglie e dei fiori, in luogo ventilato, senza accumulare né eccedere con la temperatura. Lo stesso giorno del taglio, separare le foglie dal fusto manualmente e non dopo aver essiccato. Conservare intere le foglie che devono seccarsi per gli infusi; le differenti partite avranno un sapore diverso. Per la distillazione, una volta effettuato il taglio, si lascia la pianta ad arieggiare sopra il terreno, 1-2 giorni; fare attenzione che il materiale non prenda umidità con la pioggia e la rugiada. Deve evitarsi l’essiccazione completa per evitare di ottenere un materiale troppo fragile.
MALATTIE
Il nemico principale è il bruco Spodoptera littoralis. La attacca anche la ruggine (Puccinia menthae); anche la Phyllosticta menthae, un Fusarium. Contro la ruggine: tagliare il prodotto appena si manifestano i sintomi della malattia. Un attacco di Verticillum alboatrum può essere grave; lotta con criteri preventivi. Possono essere particolarmente pericolosi anche gli afidi e le cicaline. Altri nemici: i nematodi Pratylenchus, Meloydogine, Longidorus e Xiphinema attaccano i rizomi. Per combatterlo acquistare materiale di propagazione sano ed eventualmente bruciare tutta la zona attaccata, inclusi i rizomi e quelli nelle vicinanze.
DURATA DI UNA COLTIVAZIONE
Generalmente, l’impianto si distrugge dopo 2 anni, si può anche tenerlo per 4 o 6 anni, però la resa si riduce molto. In alcune località dura un solo anno, perché la produzione degli anni successivi è inferiore al primo anno e i costi di manutenzione sono maggiori.
RESA
10-12 t/ha di foglie fresche in ogni taglio; in totale 3 tagli all’anno, 30-36 t/ha; l’essiccazione riduce il peso delle foglie a un 12-15% dell’iniziale. Se si includono anche le sommità fiorite, la resa sarà maggiore del 60%, in questo caso l’essiccato si riduce ad un 35%. Il terzo anno la resa diminuisce abbastanza. Il primo taglio è molto produttivo. La menta essiccata intera è costituita da un 60 % di fusti e un 40% di foglie, il che suppone una resa in foglie secche di 1.2-1.6 t/ha/anno. In olio essenziale nella pianta ventilata 0.3-0.5 %, che si suppone 25-70 kg/ha/anno; in media 45-50; 1-2.5% di prodotto secco.
COMPOSIZIONE
Foglie e Sommità- Olio essenziale (0.1-1 %) composto da mentolo (29-48 %), mentone (20-31 %), mentil-acetato (3-10%), con piccole quantità di mentofurano (1-7 %), e limonene; altri costituenti presenti nell’olio sono: viridiflorolo, pulegone (1-11%), 1,8 cineolo (6-7.5 %), piperitone, cariofillene, bisabolene, isomentone, isomentolo, α-pinene, β-pinene, neomentolo, ledolo, D-trans-sabinene idrato, bicicloelemene. Flavonoidi: mentoside, isoroifolina, esperetina, rutina. Fitolo. Tocoferoli. Carotenoidi. Betaina. Colina. Azuleni. Acido rosmarinico. Tannino.
USI
Fitoterapia, industria farmaceutica, industria di liquori, alimentare (aromatizzante, insaporitore), culinaria, pasticceria, profumeria, cosmetica.
OSSERVAZIONI
La Mentha japonica contiene il 92% di mentolo nella sua essenza. La Mentha x piperita è competitiva nei confronti del prezzemolo che non si deve coltivare vicino. Non deve essere eccessivamente raccolta durante la prima estate. Maggiore è l’altitudine minore è lo sviluppo. L’essenza di menta è molto richiesta ma il mercato risente le oscillazioni in base alla produzione. La menta piperita è una pianta invadente perciò si deve limitare la sua espansione. L’essenza può provocare qualche reazione allergica.

Testi a cura del Dipartimento di Agronomia e Produzioni Vegetali dell’Università degli Studi di Padova