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Venerdi 12 dicembre la Svizzera è entrata a far parte dello spazio Schengen. Con il suo ingresso lo spazio Schengen conta 25 Paesi all’interno del quale le persone possono muoversi liberamente senza controlli alle frontiere interne degli Stati membri. I controlli negli aeroporti, invece, saranno eliminati a partire dal 29 marzo 2009. Gli accordi di Schengen, inizialmente nati al di fuori della normativa UE e poi integrati nel Trattato di Maastricht, coinvolgono sia alcuni Stati membri dell’Unione europea sia alcuni Stati terzi. Essi prevedono l’abolizione dei controlli alle frontiere interne degli Stati membri e la conseguente libera circolazione delle persone all’interno della cosiddetta “area Schengen”. Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, si è complimentato con la Svizzera, con la Presidenza dell’UE e con tutti gli Stati membri. Perché, come ha sottolineato il presidente, “Schengen rappresenta la vittoria contro gli ostacoli all’unità, alla pace e alla libertà in Europa. Oggi si conclude una tappa importante nelle relazioni tra l’UE e la Svizzera. Sono felice che i cittadini dell’Unione e i cittadini svizzeri possano beneficiare dello spazio senza frontiere, che si apre oggi al suo 25° membro”. In termini pratici, l’adesione della Svizzera all’area Schengen è destinata ad agevolare gli spostamenti nel cuore dell’Europa, ad intensificare il turismo e ad incidere favorevolmente sulle infrastrutture. La situazione è però delicata, perché in Svizzera la sezione giovanile del partito nazionalista Svp ha promosso, insieme con gli alleati di destra della Lega dei Ticinesi e dei Democratici svizzeri, due referendum previsti entrambi per l’8 febbraio. Uno è volto a rivedere le condizioni alle quali i cittadini dell’Unione europea – italiani inclusi – possono abitare e lavorare in Svizzera, mentre l’altro intende chiudere le frontiere a bulgari e romeni. A questo proposito, in occasione della riunione a Bruxelles dei ministri dell’Interno dei Ventisette, il commissario europeo responsabile della giustizia, libertà e sicurezza Jacques Barrot ha dichiarato: “Se la Svizzera non rispetterà più il principio della libera circolazione dei cittadini o dovesse opporre degli ostacoli, questo rappresenterebbe un grande problema e dovremo interrompere la partecipazione della Svizzera all’area Schengen. Ma abbiamo fiducia nel popolo svizzero e non vogliamo fare un processo alle intenzioni”. Per maggiori informazioni: http://ec.europa.eu/youreurope/nav/it/citizens/travelling/schengen-area/index.html
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