08.10.10 Biodiversità: l’UE chiede l’opinione dei cittadini


Aperta fino al 22 ottobre una consultazione pubblica che aiuterà i decisori europei a definire la strategia sulla biodiversità del prossimo decennio
Che rapporto c’è tra agricoltura e biodiversità? E quali sono le implicazioni economiche di una forte politica a tutela delle diverse specie naturali che abitano il pianeta? Quali sono le attuali lacune dell’azione in questo settore, sia a livello europeo che nazionale e locale nei diversi territori? Come può l’UE intervenire anche al di fuori dei propri confini geografici per contribuire a difendere la natura e le specie animali? Sono questi i temi della consultazione aperta a tutti i cittadini, gli operatori del settore, le pubbliche amministrazioni, le imprese e la società civile sul sito http://ec.europa.eu/environment/consultations/biodecline.htm Oltre un terzo delle specie prese in considerazione da autorevoli rapporti è a rischio di estinzione e si stima che circa il 60% degli ecosistemi del pianeta abbia subito un degrado negli ultimi 50 anni. Nel 2001, l’UE si era fissata l’obiettivo di fermare la perdita di biodiversità entro il 2010 attraverso un aumento degli interventi. Nel 2006 la Commissione europea ha adottato un Piano d’azione UE per la biodiversità che però non ha portato i risultati sperati. Per questo motivo si è deciso di provare un approccio rafforzato. La consultazione è aperta fino al 22 ottobre 2010. Tutti i contributi serviranno a definire la strategia europea sulla biodiversità per i prossimi 10 anni. Lo scopo è quello di rafforzare l’azione dell’UE per evitare l’estinzione di specie animali e vegetali su scala mondiale e impedire che gli ecosistemi si degradino. Si vuole cercare inoltre di salvare gli ambienti danneggiati combattendo le cause principali della perdita di biodiversità. L’azione sulla biodiversità ha riflessi in altri settori, compresi quelli più prettamente economici. L’esame in corso da parete della Commissione europea riguarda anche la legislazione UE attualmente in vigore, per vedere dove è inadeguata o ci sono margini per un rafforzamento. (Fonte: ue)