13.04.2011 VR-RO: obblighi ittiogenici, lucci in libertà


Uno studio di Veneto Agricoltura rileva il possibile rischio per le specie autoctone

Giovedì 14 aprile Veneto Agricoltura procederà all’immissione di 6.670 lucci di taglia 4/7 cmnelle acque della provincia di Verona, pari al 37% del totale di lucci previsti per l’adempimento degli obblighi ittiogenici nelle acque non torrentizie della Regione Veneto; obblighi che prevedono periodicamente l’immissione di grandi quantitativi di avanotti nei corsi d’acqua, compensando così il prelievo involontario di materiale ittico da parte dei concessionari di derivazioni di acque pubbliche (Consorzi, Aziende ed Enti che utilizzano l’acqua dei fiumi regionali).

Altri 3.500 avanotti saranno invece immessi venerdì 15 aprile in diversi punti del Collettore Padano nella provincia di Rovigo.

Nonostante non sia ancora considerata una specie a rischio, recenti ricerche hanno documentato una contrazione delle popolazioni di luccio, soprattutto laddove sono stati utilizzati programmi di ripopolamento con specie ignote. In particolare con esemplari provenienti dall’Europa dell’Est dal bacino del Danubio, comportando il rischio di introduzione di specie alloctone (non indigene), patogeni e malattie. Si sono resi dunque necessari programmi di riproduzione con esemplari pescati in loco al fine di consentire una gestione biologicamente valida ed ecosostenibile della popolazione di lucci.

Sulla base di queste premesse e nell’interesse per la tutela e conservazione della fauna ittica autoctona, Veneto Agricoltura si è impegnata in uno studio condotto tra il 2009 ed il 2010 in collaborazione con il Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale dell’Università di Perugia, allo scopo di valutare la diversità genetica degli stock di lucci presenti nella Regione del Veneto e caratterizzare gli individui riferibili al genotipo Danubiano, e quindi da non scegliere come riproduttori, assicurandoci il reinserimento in natura di novellame indigeno.

 

Ufficio Stampa