PAC: riforma ambiziosa? tutti in attesa


Si deve partire da una concreta collaborazione tra Parlamento, Commissione e Consiglio. Parola di Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo

Paolo De Castro, commentando l’approvazione della relazione Dess sulla PAC post 2013, ha evidenziato che “al centro del documento ci sono un maggiore orientamento ai giovani e al lavoro, maggiore flessibilità per gli Stati Membri e un’innovativa gestione delle emergenze dei mercati, equa e non discriminatoria nella ripartizione del budget, con una componente verde che non costituisce maggiori oneri amministrativi ed economici per gli agricoltori. Inoltre, si è voluto chiarire ulteriormente il cambiamento in atto sui mercati internazionali, chiedendo misure adeguate per fronteggiare l’instabilità dei mercati, consapevoli che promuovere un ruolo multifunzionale dell’agricoltura significa garantirle innanzitutto sostenibilità economica, consapevoli dell’importanza oggi rivestita dal tema della sicurezza alimentare, che ci impone di salvaguardare e possibilmente accrescere il potenziale agricolo europeo”.

Dentro la crisi del settore zootecnico

Per De Castro, in questo scenario non si può non rilevare come il settore zootecnico europeo, argomento ampiamente dibattuto nella riunione dei Ministri agricoli tenutasi in Ungheria alla fine dello scorso mese di maggio, sia uno dei comparti più esposti ai rischi di tenuta economica. “Questa difficile situazione – ha ricordato De Castro – ha indotto l’UE a costruire spazi d’intervento specifici, come nel caso del pacchetto latte. È dunque fondamentale lavorare su ipotesi di riforma che prevedano spazi di flessibilità importanti per fronteggiare situazioni di crisi, per garantire che una delle componenti più vitali e diffuse dell’agricoltura europea possa contribuire anche in futuro alle sfide che abbiamo di fronte, a partire da quella della sicurezza alimentare”. Per De Castro esistono le premesse affinché la collaborazione tra Parlamento, Consiglio e Commissione possa portare a costruire una prospettiva di riforma «ambiziosa e coerente con uno scenario che chiede un’agricoltura più forte, capace di stabilire solide relazioni con i territori».