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L’Europarlamento chiede che le politiche UE rispettino gli impegni presi e che i sussidi che danneggiano l’ambiente siano scovati ed eliminati
Secondo quanto espresso dal Parlamento europeo con una risoluzione non legislativa approvata con 414 voti a favore, 55 contrari e 64 astensioni, la preservazione della biodiversità e degli ecosistemi dovrebbe essere una delle principali priorità politiche dell’UE. La risoluzione è la risposta alla Strategia sulla biodiversità 2020, presentata dalla Commissione europea nel maggio del 2011. I deputati citano studi recenti che indicano il constante declino della biodiversità nell’UE, una perdita che ha un alto costo in termini economici. Si ricorda che ogni anno si perde il 3% del Pil a causa della perdita di biodiversità, con un costo che per l’UE ammonta a 450 miliardi di euro all’anno. Rispetto a queste cifre, investire 5,8 miliardi di euro l’anno nel progetto Natura 2000 rappresenta dunque una grande opportunità.
PAC, non solo sicurezza alimentare e sviluppo rurale
La questione principale, sostengono i deputati, non è quindi la nuova strategia, ma le prossime riforme delle politiche agricola e di pesca, oltre che il prossimo Quadro finanziario 2014-2020. I parlamentari europei sostengono che la PAC non deve essere diretta solamente a garantire la sicurezza alimentare e lo sviluppo rurale, ma anche alla preservazione della biodiversità. Pertanto, avendo finora fallito questo obiettivo, la PAC dovrebbe ricompensare con più forza gli agricoltori che adottano tecniche di produzione più rispettose dell’ambiente. I pagamenti della PAC, compresi quelli previsti nel 2014, dovrebbero rispettare la protezione della biodiversità e degli ecosistemi, inclusi il rispetto degli habitat degli uccelli, l’utilizzo dell’acqua e dei pesticidi. Le ispezioni in loco dovrebbero essere rafforzate per garantire il rispetto delle norme ambientali e tutti i sussidi che rischiano di provocare danni all’ambiente dovrebbero essere individuati ed eliminati entro il 2020.
Biodiversità per tutti
Il Parlamento europeo ha anche dato il proprio consenso a due accordi internazionali, con Liberia e Repubblica Centrafricana, per contrastare il disboscamento illegale e il degradamento delle foreste pluviali. I due Paesi ospitano sul proprio territorio una parte consistente della totalità delle foreste pluviali africane. Con una risoluzione si è deciso la stipula di accordi volontari di partenariato che impegnano i Paesi partner a esportare verso l’UE solo prodotti in legno legali, creando un sistema di licenze. In cambio, l’UE garantirà un accesso privilegiato al mercato comune per i prodotti in legno coperti da tali accordi, checoprono tutti i prodotti in legno esportati (non solo verso l’UE), compresi i trucioli di legno per combustibile, i tronchi, il legname segato e i mobili in legno.
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