Bollettino Colture Erbacee n. 108 del 20 agosto 2012



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MAIS MICOTOSSINE: il mais non irriguo in buona parte del Veneto è in condizioni di grave stress, con superfici di estensione non trascurabile interessate da fenomeni di disseccamento totale ed anche nelle aree irrigate non mancano i sintomi derivanti dalla prolungata siccità accompagnata da alte temperature. Esiste anche la possibilità che tutto ciò favorisca la contaminazioni da aflatossine che potrebbero raggiungere valori superiori a quelli normalmente riscontrati. Infatti, come è ben noto, in condizioni di stress idrico e termico il mais è fortemente soggetto all’infezione da parte di specie di Aspergillus produttrici di queste micotossine. Dalle analisi micologiche eseguite dal TESAF dell’Università di Padova, su campioni di mais provenienti da diverse zone del Veneto, risulta una presenza molto superiore al normale delle specie di Aspergillus in grado di produrre aflatossine. Tutto ciò conferma il rischio che alla raccolta la granella risulti sensibilmente contaminata da queste tossine e ciò potrebbe successivamente comportare la comparsa di problemi negli allevamenti, soprattutto in quelli da latte.
In tali condizioni, per ridurre l’impatto negativo, conviene raccogliere il prima possibile, evitare di causare lesioni alla granella durante la trebbiatura (regolazioni della trebbia, velocità di trebbiatura…), evitare soste prolungate tra raccolta ed essiccazione e spingere al massimo le operazioni di pulizia della granella. Oltre a ciò sarebbe opportuno effettuare dei test di screening rapido per avere una idea sulla contaminazione del prodotto che si sta immagazzinando.

 

 

 

 

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