21.01.2014 Come sarà l’andamento del settore agricolo UE nel prossimo decennio?


Pubblicate le previsioni della Commissione che prevede moderate prospettive di crescita

La Commissione ha pubblicato le previsioni a medio termine (2013-2020) per il settore agricolo europeo, per il quale si prevede una moderata ripresa a partire dal 2014, come per il resto dell’economia. Per i prossimi dieci anni, la Commissione prevede dunque una crescita moderata del settore primario, a causa principalmente di vincoli ambientali che rallenteranno la produzione animale. Per quanto riguarda il mercato dei cereali, il biocarburante rappresenta l’elemento che vanta la domanda più dinamica. La produzione animale (latte, carne di maiale e pollame in particolare) è in risalita grazie alla crescente domanda globale.

Mercato cerealicolo

Le prospettive per il mercato UE dei cereali sono state definite “relativamente positive” grazie alla domanda mondiale e ai prezzi stabili. Il mercato cerealicolo è ostacolato da condizioni oggettive difficili, scorte ridotte e prezzi che sono al di sopra delle medie di lungo termine. L’UE resta comunque un esportatore netto di cereali. Il mercato dei biocarburanti rimarrà il principale fattore di crescita della domanda nel settore dei seminativi per i prossimi dieci anni; gli stessi dovrebbero contribuire, inoltre, con l’8,5% dei carburanti liquidi a raggiungere la quota del 10% di energie rinnovabili nel settore dei trasporti entro il 2020, stabilita dalla direttiva europea sulle energie rinnovabili. Si prevede che la produzione di cereali nel 2023 si attesterà sui 316 milioni di tonnellate per effetto dei bassi tassi annuali di crescita dei rendimenti (0,6% in media). Il rendimento del granturco, della colza e del girasole crescerà di circa l’1% all’anno, mentre il rendimento del frumento probabilmente crescerà di poco (+0,3% annuo). Ci si aspetta anche la riallocazione tra colture, con il mais e il frumento tenero che tenderanno ad aumentare ulteriormente la loro quota di mercato (rispettivamente fino al 18% e 41%) a scapito degli altri cereali.

Mercato delle carni

Il mercato della carne di maiale e di pollame dovrebbe espandersi, come conseguenza del declino del settore della carne di manzo. Si prevede che il settore delle carni UE sarà sostenuto da una forte domanda sul mercato mondiale. In Europa, le prospettive di ripresa della crescita economica potrebbero comunque portare ad un aumento dei consumi. Come accennato, la carne di pollame rimarrà la voce più dinamica del mercato e avrà il più rapido tasso di crescita, il quale dovrebbe attestarsi sullo 0,8% annuo tra il 2012 e il 2023, fino a raggiungere 13,6 milioni di tonnellate di produzione totale. Le esportazioni, in particolare verso la Cina e l’Arabia Saudita, cresceranno del 15% nel prossimo decennio. Quella di maiale continuerà ad essere la carne più consumata (31,8 kg per abitante all’anno). Dopo due anni di declino a causa delle nuove norme sul benessere degli animali (-2% e -1,2% rispettivamente nel 2011 e nel 2012), la produzione di questo tipo di carne dovrebbe aumentare a partire dall’anno in corso, per raggiungere i 23,4 milioni di tonnellate nel 2023. Tale aumento (+2,8%) è frenato da vincoli ambientali in alcuni dei principali Paesi produttori (per esempio nei Paesi Bassi e in Francia). Le esportazioni, soprattutto verso la Russia e la Cina, dovrebbero toccare picchi del 12,4% in più nel 2023 rispetto al 2010-2012. Infine, per quanto riguarda la produzione di carne bovina si prevede un calo di circa il 7% nel 2023, fino a raggiungere i 7,6 milioni di tonnellate. Le importazioni dal Sud America dovrebbero aumentare fino a 400.000 tonnellate l’anno. Anche il consumo di carne bovina (e caprina) risulta in calo.

Mercato del latte

Nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, nonostante la fine del regime delle quote nel 2015, la crescita della produzione UE dovrebbe rimanere contenuta a causa, anche in questo caso, dei vincoli ambientali. Le consegne dei prodotti potrebbero attestarsi sui 150 milioni di tonnellate nel 2023 (vale a dire quasi 10 milioni di tonnellate in più rispetto al 2012). Questo aumento di produzione sarà determinato da una crescita del tasso di rendimento piuttosto che da un vero e proprio aumento nel numero di capi di bestiame. La produzione di formaggi assorbirà la maggior parte del latte supplementare consegnato alle latterie. Nel 2023, la produzione di formaggi raggiungerà i 10,7 milioni di tonnellate, con un export di quasi un milione di tonnellate.

Il reddito agricolo reale

Per quanto riguarda il reddito reale agricolo per unità di lavoro si prevede un aumento dell’1,8% all’anno per il periodo 2013-2023, come diretta conseguenza del continuo calo della forza lavoro impiegata in agricoltura. Nei vecchi Stati Membri, il reddito reale agricolo per unità di lavoro dovrebbe essere superiore del 17,5% entro il 2023 rispetto al 2012, mentre nei nuovi Stati Membri potrebbe anche raddoppiare. Il divario tra i livelli assoluti di reddito agricolo per lavoratore tra i vecchi e nuovi Stati Membri dell’UE si ridurrà quindi, ma rimarrà comunque notevole. (Fonte: ue)